Il segretario comunista Bersani assomiglia ad un disco rotto nel tono e nei contenuti.
La sua giaculatoria quotidiana riguardava le dimissioni di Berlusconi, ma ne ha un’altra, tuttora in voga: chi ha di più deve pagare di più.
I commentatori di sinistra dei forum dei quotidiani scrivono smaniosi di far pagare di più ai "più ricchi".
Persino amici ai quali, pur essendo elettori della sinistra, accreditavo, evidentemente sbagliando, un minimo di capacità intellettiva, affermano che la patrimoniale è necessaria e che deve essere pagata "da chi ha i soldi".
Cosa c’è di sbagliato in tutto questo ?
Il fondamento che si debba, per forza, far pagare qualcosa a qualcuno.
E’ una mentalità perversa, che considera solo l’ipotesi di finanziare lo stato, di dare altri soldi che verrebbero spesi, anzi sperperati.
La mentalità corretta non è pretendere che “i ricchi” paghino di più, perché è quello che accade tutti i giorni.
Se Tizio guadagna cento e Caio mille, applicando una mera tassazione proporzionale al 10%, il primo pagherà dieci e il secondo cento: il più ricco, pagherebbe di più, senza quella stortura comunista che è la progressività nella tassazione.
La mentalità corretta è di pretendere che tutti paghino di meno e questo lo si può ottenere
tagliando le spese clientelari,
chiudendo i rubinetti degli sperperi derivanti dall’arco costituzionale/compromesso storico degli anni settanta,
facendo pagare i servizi, al prezzo di costo, ma solo a chi ne usufruisce e
obbligando gli enti locali ad organizzare la vita della comunità locale sulla base degli introiti di quella comunità e non pretendendo di essere mantenuti dalle comunità più produttive.
Pagare meno tasse tutti e non far pagare di più questo o quello.
Certo che è difficile arrivarci se il punto di partenza diventa la giaculatoria bersaniana del “chi ha di più deve pagare di più”, quasi una sorta di meschina rivincita contro chi ha avuto successo.
Ed è ugualmente difficile se vengono istituiti dal governo Goldman Sachs il “ministero per la cooperazione internazionale” e quello “per la coesione territoriale” , cioè due formidabili centri di spesa, buoni solo a drenare risorse per disperderle nelle solite, inutili, anzi controproducenti, iniziative buoniste.
A tale risultato, infatti, può portare un ministero preposto alla cooperazione internazionale che da sempre ha significato l’uso di risorse italiane a fondo perduto per improbabili iniziative assistenzialiste nel terzo mondo.
Se poi quel ministero viene affidato ad un esponente di rilievo della comunità di S. Egidio, allora chi può dubitare che la caccia ai soldi pubblici sia aperta ?
Chi può dubitare che a noi raccontano che siamo in debito, abbiamo difficoltà, ma poi prelevano soldi nostri, per sottrarli all’uso in Italia e disperderli in varie altre iniziative all’estero senza ritorno alcuno ?
E perché non si solleva il conflitto di interessi tra chi collabora ad una organizzazione di beneficenza e un ministero preposto ad erogare fondi per fare beneficenza ?
E che dire del ministero per la coesione territoriale, cioè per tornare a finanziare il sud d’Italia con i soldi dei cittadini del Nord ai quali vengono sottratti ?
Non sono bastati sessanta anni di cassa del mezzogiorno per capire che finchè, per una malintesa solidarietà, continueremo a pompare denaro al sud, il sud non crescerà mai ?
E questo sarebbe il governo che dovrebbe rimettere a posto i conti ?
E’ inutile pretendere che “i ricchi paghino di più” se poi quei soldi, pochi o tanti, finiscono nel solito calderone degli sperperi assistenzialisti.
Pagare di meno tutti e per farlo, ridurre le spese, ridurre il debito pubblico, cessare di finanziare chiunque chieda soldi anche nel nome di ottime intenzioni, perché la strada per l’Inferno è lastricata di buone intenzioni.
P.S.: Intanto per lisciare quella mentalità perversa, le prime dichiarazioni del governo Goldman Sachs anticipano la volontà di cominciare a rubarci soldi proclamando che l’esenzione ici sulla casa sarebbe una anomalia tutta italiana. Anche un governo di signori che non si sono sottoposti al voto del Popolo è una anomalia tutta italiana. Che si chiama oligarchia, cioè la corruzione dell’aristocrazia, secondo Polibio.
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4 commenti:
Quella afferamzione ripugnante sull'esenzione ICI anomalia la dice tutta su quello che farà mr.Goldman Sachs col suo governo di apprendisti vampiri.
L'anomalia tutta italiana è l'esistenza dell'ici, non la sua eliminazione.
L'ici non è mica nata con Adamo ed Eva !! non è smpre esistita
Se non sbaglio l'ici fu introdotta alla fine del 1992 come imposta straordinaria, e poi, ovviamente, rimase per sempre.
Ma prima dell'ICI come facevano i nostri poveri comuni ? Come si viveva prima dell'ici ??
Molto meglio si viveva, molto meglio
errata-corrige: volevo scrivere "esenzione ICI anomalia tutta italiana" spesso le parole mi rimangono nella tastiera del pc
“chi ha di più deve pagare di più” dice ossessivamente Bersani.
Lui vorrebbe aumentare le tasse e fare la patrimoniale (Berlusconi avrebbe ottenuto che non venga fatta), vuole il contributo di solidarietà. Ma un contributo è tale solo se è volontario, sennò è un'imposizione, un'imposta ! La sinistra pensa che l'equità si possa fare per decreto legge, con la forzosa e violenta sottrazione di denaro dai conti correnti. Questa è equità ? Rubare a chi guadagna di più ? Per è una ingiustizia.
...
Niente ICI sulla prima casa anomalia italiana ? OK, allora anche l'IRAP è una anomalia italiana, abolisca prima quella e poi parliamo dell'ICI.
Hai dimenticato il terzo Ministero inventato ex novo: il Ministero dell'Integrazione. Ti dice niente? "risorse", "risorse" eppoi ancora "risorse".
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