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No alla deriva

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13 novembre 2011

Un arrivederci, non un addio

Confesso che speravo in un colpo di scena di Berlusconi, con il rifiuto a rassegnare le dimissioni dopo un voto sulla legge di stabilità e un bel "marameo" a Napolitano e alla sinistra.
Purtroppo non è stato così, dimostrando ancora una volta quanto fossero menzognere le affermazioni propagandistiche della sinistra sulle presunte giravolte nelle dichiarazioni del Premier.
Peccato perché ancora una volta il Berlusconi dipinto dai miserabili coatti antiberlusconiani non corrisponde al Berlusconi vero ben descritto da Putin … purtroppo.
Sì, perché sarebbe servito un Berlusconi anche solo lontanamente somigliante al “caimano” descritto in tanti velenosi ritratti.
Ma Berlusconi è così e bisogna accettarlo come è, con i suoi pregi e difetti.
Un pregio è anche il suo certo ritorno, dopo questo umanamente comprensibile ritiro, come dopo il dicembre 1994, come dopo il 1996, come dopo il 2006, una volta che avrà ricaricato le batterie godendosi i miliardi che ha meritatamente guadagnato PRIMA dell’ingresso in politica.
Sono quindi fuori luogo i coccodrilli dei giornali radio e della stampa, interessata a proiettare l’idea che Berlusconi non ci sarà più.
Se fosse così oggi non scriverei, davanti al camino acceso, in montagna, prima di sapere come finirà la vicenda del governo appaltato alla Goldman Sachs, questo post per il futuro ritorno del Premier, nonostante la prospettiva di un Governo del Male sostenuto da comunisti e traditori.
Scriverei invece dell’importanza di Silvio Berlusconi nella politica italiana.
Diciotto anni di cui solo, purtroppo, nove di governo, ma tutti sotto il suo segno.
Un Berlusconi che, per la prima volta nella storia, è riuscito a riunire tutto il Centro Destra (nel 2006 il capolavoro con “tutti dentro” da Forza Nuova all’Udc, o quasi e fu quel "quasi" - oltre ai ragionevoli dubbi sulle operazioni di scrutinio in certe regioni - che portarono ad una sconfitta di misura dopo che i sondaggi davano la sinistra quindici-venti punti avanti) superando individualismi tipici dell’Uomo di Destra e la fisima antifascista di alcuni centristi.
Ricordo che solo nel 1993 Buttiglione gettò al vento la possibilità di diventare sindaco di Roma, rifiutando l’alleanza con l’allora Msi e l’anno successivo fu Mario Segni a sprecare un patrimonio di credibilità negandosi, con la pregiudiziale antifascista, alla leadership di quella alleanza che poi costituì vittoriosamente Silvio Berlusconi.
Descriverei anche i successi di Berlusconi in politica estera, con l’avvicinamento da lui promosso tra Usa e Russia, ma anche la partecipazione alle missioni militari che hanno portato all’Italia credibilità e l’ammissione al “primo tavolo” tra i Grandi, suscitando l’invidia di Francia e Germania che rifiutarono la solidarietà agli Stati Uniti nell’impresa di liberare l’Iraq da Saddam.
Racconterei delle riforme (scuola, università, pubblica amministrazione, federalismo fiscale, processo civile, lavoro, pensioni) che hanno avviato un processo irreversibile di rinnovamento e soprattutto dell’insegnamento sulla politica fiscale, dimostrando che si può governare, si possono affrontare le calamità naturali senza mettere le mani in tasca agli Italiani con patrimoniali, prelievi forzosi, una tantum, anzi eliminando una delle tasse più odiose, quella sulla prima casa.
Direi che oltre alle molte luci ci sono alcune ombre.
La troppa ingenuità nei confronti di miserabili individui da lui accolti e promossi e che gli hanno voltato le spalle, l’essere troppo diverso dal caimano ritratto dalla sinistra, dall’eccesso di rispetto verso alleati e avversari tutti elementi che gli hanno impedito di sviluppare per intero la politica liberale per la quale è stato eletto.
Ma queste saranno tutte argomentazioni che verranno espresse quando Berlusconi non sarà più il Leader del Centro Destra, aggiungendo anche tutti i provvedimenti che assumerà quando tornerà a Palazzo Chigi.
Nel frattempo è diritto politico e dovere morale di tutti gli Elettori del Centro Destra, cioè della parte sana, avanzata, più matura e produttiva della Nazione, utilizzare ogni strumento, ogni occasione per fare ostruzionismo, per boicottare, per demolire un governo frutto di un complotto di palazzo e a guida Goldman Sachs, spronando in tal senso anche i parlamentari di Centro Destra.



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5 commenti:

IL CRONISTA ha detto...

... Il pdl non dovrebbe essere così mormido nell'accettare di partecipare al nuovo governo. Hanno voluto il ribaltone, che governino con i loro mezzi se ne sono capaci.

Nessie ha detto...

Sono d'accordo con Gaetano. La verità è che il nuovo ruolo di Berlusconi dovrà necessariamente essere quello di rimettere in piedi un partito con tanto di attributi, perché questo PdL è fatto di conigli mannari. Via gli imbecilli, i morbidoni, gli opportunisti, i tentenna, i voltagabbana, gli scaldasedia. O si cambia o si muore. Ovvio che poi dovrà anche nominare un successore all'altezza di questo compito che non sia Angelino Jolie Alfano.

marmando ha detto...

Capisco la vostra reticenza, che è in parte aznche la mia, ma partecipare al governo Monti darebbe alla Destra la possibilità di condizionalrlo e partecipare al risanamento dell'Italia, mettendo la sinistra di fronte alle sue contraddizioni.
E per Berlusconi non è la fine.
Anzi credo che le dimissioni siano una mossa per rimanere in gioco.

http://marmando.blogspot.com/2011/11/laudace-colpo-del-solito-noto.html

Giulio ha detto...

Mi fa ridere chi pensa che Berlusconi sia finito, morto. E' il capo del PDL, controlla la maggioranza assoluta al Senato e quella relativa alla Camera.
E' già stato all'opposizione per 8 anni e 4 mesi, non è il caso di farne una tragedia, arriveranno giorni migliori.
C'è molta sofferenza invece, sia nel partito che nell'elettorato, per l'appoggio-critico esterno al governo Monti. Non dico che non possa fare niente di buono, ma sono sicuro che proverà a fare qualcosa di pessimo. Inoltre il modo irrituale con cui Napolitano l'ha imposto, senza sentire prima i gruppi parlamentari come impone la costituzione, è davvero discutibile.
Successori ? Alle primarie si vogliono presentare Alfano e Formigoni di sicuro, altri non so. Non mi entusiasma nessuno ma sono curioso di conoscere meglio Alfano perché ancora è un oggetto semi-misterioso.

Massimo ha detto...

Sono ovviamente d'accordo con Nessie, Gaetano e Giulio. Marmando, capisco la tua posizione. Temo però che sia solo teoria. Diciamo che se l'uomo Goldman Sachs ridurrà il debito usando le forbici sulle spese e vendendo proprietà, partecipazioni e immobili dello stato, senza imporre patrimoniali, prelievi forzosi o ripristino ici, avrai avuto ragione tu. Se invece ci appiopperà patrimoniali, prelievo forzoso e/o ripristino ici avremo, purtroppo, avuto ragione noi. :-)