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15 novembre 2011

Le tasse alimentano il debito pubblico

Come nel 2006 e prima ancora nel 1996, l’uscita dal governo di Berlusconi e del Centro Destra riaccende gli appetiti di chi vuole appropriarsi delle proprietà e denaro altrui attraverso le luride manacce dello stato che si allungano sulla nostra vita e nelle nostre tasche.
Nel 2006 la “rivincita” della sinistra fu rappresentata dalle nuove aliquote irpef di Prodi e Visco, ideate solo per abolire le odiate aliquote di Berlusconi che avevano concesso un po’ di respiro ai nostri stipendi, anche se la sinistra ironizzava sul “caffè al giorno” di quelle riduzioni (ma così ammetteva che la riduzione c’era stata).
Il risultato fu una busta paga nella quale i lavoratori “restituirono”, con gli interessi, al Moloch stato quello che Berlusconi aveva conquistato di lasciare ai legittimi proprietari.
L’unico aspetto per me divertente della grottesca vicenda nella quale il Centro Destra ha dato e la sinistra tolto, fu la faccia dei colleghi di sinistra che si rigiravano pallidi tra le mani la busta paga del gennaio 2007.
Evidentemente se ne sono dimenticati.
Dicono che l’Uomo si dimentichi facilmente delle cose brutte, così gli stessi che non si capacitavano di come Prodi e Visco li avessero fregati, oggi esultano perché il Berlusconi che aveva impedito, nonostante guerre, terremoti e alluvioni, di imporre patrimoniali, prelievi forzosi, una tantum ed aveva abolito l’odiosa tassa sulla prima casa, quel Berlusconi sarà rimpiazzato da un uomo della Goldman Sachs.
Se ne accorgeranno ed io tornerò a ridere … amaro, perché ci rimetterò anche io (pur essendo concettualmente pronto a sfruttare ogni occasione per limitare i danni).
Da alcuni giorni, infatti, i giornali che hanno tirato la volata al governo dei poteri forti internazionali, continuano a ipotizzare che nel programma futuro di “sacrifici ma senza lacrime e sangue” (allora chi paga ? la Goldman Sachs ?) ci saranno la patrimoniale e il ripristino dell’ici sulla prima casa, addirittura con un aumento delle rendite catastali (altra fregatura della sinistra: nel 1996 appena vinte le elezioni Prodi dispose un aumento del 5% delle rendite catastali ai fini dei conteggi fiscali, percentuale che ogni anno troviamo ricordato nelle istruzioni per la dichiarazione dei redditi) .
Sono due cavalli di battaglia della sinistra che pensa (ancora una volta si registra così lo scarso livello intellettuale dei comunisti) di penalizzare gli odiati “ricchi” … cioè quelli che percepiscono più di venti- trenta mila euro di retribuzione annua e che, dopo una vita di sacrifici e lavoro, hanno accumulato un po’ di risparmi e comprato una casa di proprietà.
Forse la “patrimoniale”, comunque in cifra complessiva del tutto insignificante, graverà sui patrimoni realmente più alti (ma che dire se valuteranno nel totale anche la prima casa al valore di mercato e i risparmi in titoli di stato ?) ma sicuramente un eventuale ripristino dell’ici sulla prima casa colpirebbe tutti, ma proprio tutti.
E per cosa, poi ?
Per alimentare il debito pubblico.
Per dare più denaro da spendere ai comuni e agli enti locali che utilizzerebbero questa nuova manna dal cielo non per aggiustare le strade o fornire servizi più efficienti, bensì per pagare nani e ballerine (siamo vicini all’ “effimero” di fine anno e si devono programmare le iniziative pseudo culturali dell’estate 2012 …) .
Se quei soldi venissero accantonati per ridurre il debito pubblico e non fossero spesi, pur non essendo sufficienti allo scopo senza la vendita delle proprietà, delle partecipazioni, degli immobili dello stato, sarebbe anche accettabile un contributo una tantum (che vuol dire una volta soltanto, non “ripetuto ogni anno” !!!).
Ma solo uno sciocco può pensare che chi vuole mettere le mani nelle nostre tasche e sui nostri patrimoni, lo faccia per un nobile scopo.
I soldi che ci dovessero rubare con patrimoniale e ici finirebbero spesi, come tutti quelli del passato, come tutti i soldi delle nostre tasse, per finanziare dubbie iniziative spacciate per “sociali” o per “ricerca” o “culturali”, ma in realtà con il risultato di alimentare un debito pubblico senza ritorno.
Non posso meravigliarmi, perché chiunque abbia soldi in tasca, soprattutto quando li ottiene facilmente, è portato a spenderli, non a metterli da parte.
Non mi meraviglia, ma non accetto di essere preso in giro dai “risanatori” e dalle loro menzogne di voler mettere la mani sui nostri soldi per ridurre il debito.
Loro vogliono i nostri soldi per spendere perché le tasse alimentano solo il debito pubblico.

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