Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

Web blacknights1.blogspot.com
penadimorte.blogspot.com svulazen.blogspot.com
Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

13 settembre 2013

Senza pudore

La nomina (annunciata) del quasi ottuagenario socialista Giuliano Amato da parte del quasi novantenne comunista Napolitano quale giudice (per nove anni !!!) della corte costituzionale, rappresenta forse il punto più basso della presidenza di questo rosso antico (ma al peggio non c'è mai fine).
Sapevamo tutti che lo avrebbe voluto presidente del consiglio, ministro del tesoro, degli esteri o suo successore.
Poichè ogni elezione (anche di secondo grado e anche a nomina, gli è andata male, con i metodi peggiori di chi considera lo stato "cosa sua", lo nomina ad un ruolo nel quale sarebbe necessaria una indipendenza di giudizio e una trasparenza nella propria storia passata che Amato non può vantare.
Stiamo infatti parlando del socialista lombardiano che, per diventare il braccio destro di Craxi, abbandonò il suo maestro e, quando Craxi cadde in disgrazia, lo rinnegò, unicamente per salvare se stesso, non partecipando neppure ai suoi funerali.
Stiamo parlando di quel tizio che nottetempo si infilò nei nostri conti correnti per sottrarci il sei per mille dei nostri risparmi e e che in tempi ancora recenti, dall'alto delle migliaia di euro al mese che percepisce con le varie pensioni che ha cumulato, ha rilanciato l'idea di una nuova gigantesca rapina (leggi:patrimoniale) ai danni dei nostri risparmi.
Stiamo parlando di quel presidente del consiglio che affiancò Ciampi, allora governatore della Banca d'Italia, a sperperare riserve per oltre quarantamila miliardi di lire per una improbabile difesa della parità della lira nello sme.
Un soggetto così, in un "paese normale", dovrebbe accendere ceri alla Madonna se fosse riuscito a scampare alla legittima ira popolare, invece lo premiano con lo scranno da giudice costituzionale, dimostrando ancora di più quanto sia poco affidabile e credibile anche quella che dovrebbe essere la massima istituzione di garanzia.
Qualcuno osa ancora criticarmi se dico che è necessario fare tabula rasa di questa Italia per ricostruire tutto dalle fondamenta ?


Entra ne

2 commenti:

pietro ha detto...

C'è il ladro che entra nei conti una volta e porta via 5000 miliardi di lire, come Amato ( di cui i collaboratori Brunetta e Tremonti erano il braccio armato ) c'è poi il ladro che entra ogni sei mesi con un bollo spropositato sui depositi titoli ( Berlusconi luglio 2012 ) del quale poi qualche distratto ha incolpato Monti.
Il BOLLO BERLUSCONI ha incassato 4 miliardi di euro all'anno, nel giro di 3 anni quindi l'equivalente di 24000 miliardi di lire, anche contando l'inflazione è più di quanto abbia preso Amato.
Ho l'impressione che ci sia una strana distrazione nei confronti della porcate fatte dal caro Silvio, una legge del Agosto 2010 ha deciso e definito nei minimi particolari il nuovo redditometro, adesso che è in vigore c'è chi da la colpa a Befera o a Monti, gli italiani sono veramente facili da imbrogliare con un po di vaseina.

Massimo ha detto...

Quando si parla di ladri mi inchino sempre alla maggior competenza dei bolscevichi, abituati a rubare sin dalla stessa storia dei popoli. Si sono inventati la resistenza, di questi tempi cercano di inventarsi un "glorioso" otto settembre e, soprattutto, cercano di sottrarre al giudizio popolare la verità sugli anni di Berlusconi. Come è stato tentato per l'imu, quando i comunisti cercavano di difendere la rapina di Monti ricordando come l'imu fosse stata creata dal governo Berlusconi, venendo poi costretti a tacere perchè l'imu di Berlusconi era a parità di costi, senza prima casa, accorpando tasse locali e senza moltiplicazione delle rendite, adesso cercano di far breccia sugli Italiani più tonti richiamando le iniziative di Berlusconi sulle tassazioni di titoli e sul redditometro. Peccato che, anche questa volta, sbaglino bersaglio. Berlusconi (sbagliando) cercò di salvarsi applicando per la prima volta una tassa, ma Monti estese quella tassa a TUTTI i titoli, anche a quelli che potevano non essere in deposito, senza esenzioni, aumentando l'aliquota e mettendo, come carico di briscola, la tobin tax che aveva visto l'Italia di Berlusconi in opposizione assieme al Regno Unito. Monti saltò sul carro o, meglio, fu legato al carro della Germania e della Francia per imporre tale aberrante tassa. Quanto al redditometro, le indicazioni del 2010 di Berlusconi erano per garantire i cittadini in modo che potessero anticipatamente valutare quali eventuali contestazioni potessero essere mosse alle loro dichiarazioni. Con Monti il redditometro è stato trasformato in uno strumento di tortura a prescindere: basta acquistare una autovettura e per quell'anno siamo stritolati da Befera e dai suoi agenti. Del resto è sufficiente che ognuno di noi vada a verificare quanto gli veniva addebitato per le tasse sui titoli nel 2011 e quanto ha cominciato a subito dal 2012. Quanti accertamenti ha ricevuto fino all'anno scorso e quanti ne riceverà da questo autunno.