Dopo la serie (allungata forse eccessivamente) della “Biblioteca di Libero” e i sei introvabili volumi sull’Italia del Fascismo, Feltri e Libero ci riprovano con la Biblioteca del pensiero liberale.
Otto volumi (per ora il “piano dell’opera” sembrerebbe fermarsi qui) a 5 euro, ogni sabato dal 1° ottobre (Thomas Jefferson “Federalismo e democrazia”) al 19 novembre (Salvador de Madariaga “Ritratto d’europa”).
E’ una occasione per integrare (o cominciare) la propria biblioteca politica.
Devo confessare che io stesso di quegli otto volumi ne posseggo due e ne ho letti solo altri due.
E questo perchè la diffusione di testi culturali in Italia ha visto scelte a senso unico, rendendo difficile il reperimento di testi che non sposassero il "pensiero" sinistro.
Basta farsi un giro in libreria (una qualsiasi) per vedere come il settore politico sia monopolizzato da saggi e pamphlet a senso unico.
Su una offerta (in esposizione) di una cinquantina di volumi, saranno tre o quattro quelli che non abbiano come bersaglio - diretto o indiretto - Berlusconi, Bush o, più in generale, l’area di Centro Destra.
Quello della diffusione della nostra Cultura è un tema dibattuto a lungo e solo di recente possiamo salutare con soddisfazione una certa attenzione verso l’esposizione ordinata e la raccolta dei Valori che, più che essere di Centro Destra, sono della Civiltà tout court, essendo la sinistra quella che, inseguendo ogni istanza pur di fare numero, si chiama fuori dal solco della Tradizione Occidentale.
E in questa opera di diffusione della nostra Cultura i quotidiani di area potrebbero e possono fare una bella e incisiva azione, mettendo a disposizione testi difficilmente reperibili o scegliendo di affrontare l’esame di periodi storici fondamentali per la nostra Storia, come ha fatto e fa Il Giornale .
Otto volumi (per ora il “piano dell’opera” sembrerebbe fermarsi qui) a 5 euro, ogni sabato dal 1° ottobre (Thomas Jefferson “Federalismo e democrazia”) al 19 novembre (Salvador de Madariaga “Ritratto d’europa”).
E’ una occasione per integrare (o cominciare) la propria biblioteca politica.
Devo confessare che io stesso di quegli otto volumi ne posseggo due e ne ho letti solo altri due.
E questo perchè la diffusione di testi culturali in Italia ha visto scelte a senso unico, rendendo difficile il reperimento di testi che non sposassero il "pensiero" sinistro.
Basta farsi un giro in libreria (una qualsiasi) per vedere come il settore politico sia monopolizzato da saggi e pamphlet a senso unico.
Su una offerta (in esposizione) di una cinquantina di volumi, saranno tre o quattro quelli che non abbiano come bersaglio - diretto o indiretto - Berlusconi, Bush o, più in generale, l’area di Centro Destra.
Quello della diffusione della nostra Cultura è un tema dibattuto a lungo e solo di recente possiamo salutare con soddisfazione una certa attenzione verso l’esposizione ordinata e la raccolta dei Valori che, più che essere di Centro Destra, sono della Civiltà tout court, essendo la sinistra quella che, inseguendo ogni istanza pur di fare numero, si chiama fuori dal solco della Tradizione Occidentale.
E in questa opera di diffusione della nostra Cultura i quotidiani di area potrebbero e possono fare una bella e incisiva azione, mettendo a disposizione testi difficilmente reperibili o scegliendo di affrontare l’esame di periodi storici fondamentali per la nostra Storia, come ha fatto e fa Il Giornale .
Auguriamoci che non sia solo per caso.
5 commenti:
Anche Tocque-Ville potrebbe fare la sua parte se apliasse e riordinasse la parte dedicata alla cultura, ne stiamo discutendo proprio in questi giorni.
Buona settimana.
Una bella iniziativa. Speriamo abbia seguito :(
Ciao!
Bisognerebbe riuscire a fornire un indice bibliografico non astratto, magari con volumi che si hanno in casa e non più editi, ma con quello che si riesce effettivamente a trovare, vuoi nelle librerie generiche, in quelle di nicchia (che però non sono molto presenti) e in quelle internet.
Una "guida alla lettura" che per i più giovani potrebbe rivelarsi molto utile, anche per fornire chiavi di lettura diverse rispetto ad avvenimenti che la vulgata sinistra ha manipolata a proprio uso e consumo.
Ma no, che da Feltrinelli si trova tutto... solo che certi testi non li compra nessuno (chissa' perche'), Fino al Festival dell'Umidita' c'erano pile di libri di Fallaci, ma rimanevano sempre tali e se qualcuno comprava lo faceva di nascosto. Ci sarebbe anche l'Opera Omnia, tanto per cominciare... Se mi mandate un camion ve la passo :-) Digitalizzarla sarebbe una cosa da esaurimento nervoso.
Perchè spesso sono nascosti.
Perchè a volte sono divisi per argomento (e questo è molto soggettivo), altre per autore, altre per editore e se uno non ha un esatto riferimento non li trova nel mare magnum dei libri.
Perchè "in vetrina" mettono solo quel che pare a loro e, giusto come foglia di fico, uno o due libri non allineati.
Fallaci sempre "impilata" ?
Mah ... forse hanno fatto scorte ben superiori al milione di copie vendute ... e pensare che i loro autori hanno una fascetta esultante quando arrivano a superare le diecimila copie ...
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