Zàcchete !
Adriano Sofri viene ricoverato, come capita a tantissime persone, d’improvviso per una operazione urgente e riesplode la campagna mediatica a favore della grazia, tanto che sembra tutto pilotato da una apposita regia.
Pannella che si appropria della grazia, le polemiche nei confronti del Ministro della Giustizia che vi si oppone, le dichiarazioni di intenti delle varie forze politiche.
Subito si sospende la pena (provvedimento tutto sommato accettabile visto che in realtà, tecnicamente, è un differimento, cioè il periodo in cui la pena è sospesa sarà “recuperato” in seguito fino a scontare – auspicabilmente – tutti gli anni cui è stato condannato) ma la grazia no.
La grazia è un istituto che sopravvive alla fine delle monarchie.
Una decisione, in questo caso presidenziale e controfirmata dal ministro.
Un provvedimento unico, che parte dalla condanna definitiva e attraversa il pentimento del reo e il perdono dei parenti delle vittime.
Non può e non deve essere un quarto grado di giudizio che “corregga” i precedenti tre (nel caso di Sofri ben otto processi !) se le loro sentenze non sono gradite !
Non può e non deve essere un atto politico, neppure uno scambio con grazie uguali e contrarie (di segno politico).
Sofri non si è pentito perché non ha riconosciuto la sua responsabilità nell’omicidio del Commissario Calabresi e per tale ragione non ha ricevuto il pieno perdono della famiglia.
Mancano i presupposti per graziarlo.
Adriano Sofri viene ricoverato, come capita a tantissime persone, d’improvviso per una operazione urgente e riesplode la campagna mediatica a favore della grazia, tanto che sembra tutto pilotato da una apposita regia.
Pannella che si appropria della grazia, le polemiche nei confronti del Ministro della Giustizia che vi si oppone, le dichiarazioni di intenti delle varie forze politiche.
Subito si sospende la pena (provvedimento tutto sommato accettabile visto che in realtà, tecnicamente, è un differimento, cioè il periodo in cui la pena è sospesa sarà “recuperato” in seguito fino a scontare – auspicabilmente – tutti gli anni cui è stato condannato) ma la grazia no.
La grazia è un istituto che sopravvive alla fine delle monarchie.
Una decisione, in questo caso presidenziale e controfirmata dal ministro.
Un provvedimento unico, che parte dalla condanna definitiva e attraversa il pentimento del reo e il perdono dei parenti delle vittime.
Non può e non deve essere un quarto grado di giudizio che “corregga” i precedenti tre (nel caso di Sofri ben otto processi !) se le loro sentenze non sono gradite !
Non può e non deve essere un atto politico, neppure uno scambio con grazie uguali e contrarie (di segno politico).
Sofri non si è pentito perché non ha riconosciuto la sua responsabilità nell’omicidio del Commissario Calabresi e per tale ragione non ha ricevuto il pieno perdono della famiglia.
Mancano i presupposti per graziarlo.
Lasciamolo guarire nel silenzio e lasciamo che sconti senza … sconti politici, totalmente la sua pena, comminatagli da ben otto sentenze, a meno che non chieda scusa, non si penta realmente e non riceva così un pieno perdono dalla famiglia del Commissario Calabresi.
6 commenti:
Condivido.
Non avrai difficoltà a scoprire il mio punto di vista ; ))
Perfettamente daccordo
Giusto !!
Grazie. Spero che i partiti della CdL tengano conto dei sentimenti della maggioranza del loro elettorato.
SONO ASSOLUTAMENTE D'ACCORDO!!! SOFRI DEVE CHIEDERE SCUSA. COMPLIMENTI PER IL BLOG!!!
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