Alcune settimane fa il consiglio dei ministri dell’europa a 25 ha definito i primi termini per aprire il negoziato per l’adesione alla unione europea della Turchia.
Un negoziato che si prevede decennale e che, se si concluderà positivamente, vedrà la Turchia in europa solo nel 2014.
In occasione della visita di Ciampi in Turchia, si ripropongono le polemiche su tale progetto.
Il destro per rispolverare l’argomento me lo ha fornito l’amico Pseudosauro con un post formalmente ineccepibile al quale provo a rispondere con le mie “ragioni del sì”.
Mi rendo perfettamente conto che la mia opinione è nettamente minoritaria e che il sentimento prevalente è contro l’ingresso della Turchia in europa.
Ciononostante mi sia consentito esprimere una opinione “di minoranza” che peraltro nulla ha a che vedere con la liturgia dell’europa, anzi …
Vi sono alcuni elementi che inducono ad essere favorevoli all’ingresso della Turchia nell’unione europea.
Intanto la posizione consolidata della Turchia nella NATO.
Per anni la Turchia ha, solidamente e solidalmente, presidiato il fronte sud-orientale, divenendo argine all’espansionismo comunista, nonostante molti stati musulmani, in ostilità contro l’Occidente, avessero abbracciato il credo marxista e l’orso sovietico.
E’ un dato di fatto, un riconoscimento di un servizio svolto nell’interesse dell’Umanità.
La Turchia, poi, sarebbe la prima nazione dell’unione per popolazione.
Avrebbe una rappresentanza proporzionata nelle istituzioni europee.
Il suo atlantismo non è, come abbiamo visto, discutibile.
La sua presenza nelle istituzioni europee azzererebbe, nella pratica, ogni velleità francotedesca di dominio in europa, portando un validissimo contributo ad un eventuale asse Londra-Roma alternativo e con prospettive meno dirigiste e più atlantiche.
L’ingresso della Turchia in europa ci consentirebbe inoltre di avere un valido guardiano del fronte sud, questa volta dalle invasioni degli extracomunitari.
Una delle condizioni che dovrebbero essere poste alla Turchia è quella di far cessare ogni transito per chi volesse entrare illegalmente in europa: credo che si possa stare certi che tale condizione verrebbe pienamente rispettata, forse anche con troppo zelo.
Uno dei timori che provoca l’ingresso della Turchia è quello di un coltello puntato al cuore dell’europa da parte dell’islam: e se fosse invece il contrario ?
Se invece fosse un coltello che lacera l’islam stesso ?
I musulmani, per quanto tenuti nell’ignoranza e cresciuti nel fanatismo, sono uomini e come tutti gli uomini aspirano a condizioni di vita sempre migliori.
Se l’ingresso della Turchia nell’europa fosse il passo decisivo per la occidentalizzazione di quel paese, con il benessere e, anche, con una certa dose di “libertinaggio” nel costumi, non potremmo invece pensare che tale esempio possa essere devastante per gli altri stati islamici ?
Che, da parte loro, avranno sempre maggiori difficoltà a nascondere le informazioni, grazie anche agli strumenti mediatici sempre più perfezionati e diffusi.
L’ingresso della Turchia, però, non andrà fatto gratis et amore Dei, ma sulla base di precisi passi e condizioni.
Una già l’ho scritta: il blocco delle migrazioni illegali verso l’europa.
La Turchia dovrà poi impegnarsi a consentire una piena libertà religiosa, culturale e di diffusione del pensiero, delle immagini e delle varie forme artistiche.
La Turchia dovrà accettare anche la nostra e (in parte) la sua Storia.
Non dimentichiamo che Costantinopoli (Istanbul) fu per oltre 1000 anni la capitale dell’Impero Romano d’Oriente.
I massacri dei Cristiani dopo la conquista musulmana non possono far dimenticare quella che fu una delle capitali della cristianità e, quindi, si ripresenta con forza la necessità del richiamo delle radici Romano-Cristiane nella nostra idea di europa.
Un’altra condizione potrebbe essere posta.
Analogamente a quanto avviene in campo sportivo: perché non ammettere anche Israele ?
Sarebbe un ulteriore passo verso l’atlantizzazione dell’unione europea.
Un negoziato che si prevede decennale e che, se si concluderà positivamente, vedrà la Turchia in europa solo nel 2014.
In occasione della visita di Ciampi in Turchia, si ripropongono le polemiche su tale progetto.
Il destro per rispolverare l’argomento me lo ha fornito l’amico Pseudosauro con un post formalmente ineccepibile al quale provo a rispondere con le mie “ragioni del sì”.
Mi rendo perfettamente conto che la mia opinione è nettamente minoritaria e che il sentimento prevalente è contro l’ingresso della Turchia in europa.
Ciononostante mi sia consentito esprimere una opinione “di minoranza” che peraltro nulla ha a che vedere con la liturgia dell’europa, anzi …
Vi sono alcuni elementi che inducono ad essere favorevoli all’ingresso della Turchia nell’unione europea.
Intanto la posizione consolidata della Turchia nella NATO.
Per anni la Turchia ha, solidamente e solidalmente, presidiato il fronte sud-orientale, divenendo argine all’espansionismo comunista, nonostante molti stati musulmani, in ostilità contro l’Occidente, avessero abbracciato il credo marxista e l’orso sovietico.
E’ un dato di fatto, un riconoscimento di un servizio svolto nell’interesse dell’Umanità.
La Turchia, poi, sarebbe la prima nazione dell’unione per popolazione.
Avrebbe una rappresentanza proporzionata nelle istituzioni europee.
Il suo atlantismo non è, come abbiamo visto, discutibile.
La sua presenza nelle istituzioni europee azzererebbe, nella pratica, ogni velleità francotedesca di dominio in europa, portando un validissimo contributo ad un eventuale asse Londra-Roma alternativo e con prospettive meno dirigiste e più atlantiche.
L’ingresso della Turchia in europa ci consentirebbe inoltre di avere un valido guardiano del fronte sud, questa volta dalle invasioni degli extracomunitari.
Una delle condizioni che dovrebbero essere poste alla Turchia è quella di far cessare ogni transito per chi volesse entrare illegalmente in europa: credo che si possa stare certi che tale condizione verrebbe pienamente rispettata, forse anche con troppo zelo.
Uno dei timori che provoca l’ingresso della Turchia è quello di un coltello puntato al cuore dell’europa da parte dell’islam: e se fosse invece il contrario ?
Se invece fosse un coltello che lacera l’islam stesso ?
I musulmani, per quanto tenuti nell’ignoranza e cresciuti nel fanatismo, sono uomini e come tutti gli uomini aspirano a condizioni di vita sempre migliori.
Se l’ingresso della Turchia nell’europa fosse il passo decisivo per la occidentalizzazione di quel paese, con il benessere e, anche, con una certa dose di “libertinaggio” nel costumi, non potremmo invece pensare che tale esempio possa essere devastante per gli altri stati islamici ?
Che, da parte loro, avranno sempre maggiori difficoltà a nascondere le informazioni, grazie anche agli strumenti mediatici sempre più perfezionati e diffusi.
L’ingresso della Turchia, però, non andrà fatto gratis et amore Dei, ma sulla base di precisi passi e condizioni.
Una già l’ho scritta: il blocco delle migrazioni illegali verso l’europa.
La Turchia dovrà poi impegnarsi a consentire una piena libertà religiosa, culturale e di diffusione del pensiero, delle immagini e delle varie forme artistiche.
La Turchia dovrà accettare anche la nostra e (in parte) la sua Storia.
Non dimentichiamo che Costantinopoli (Istanbul) fu per oltre 1000 anni la capitale dell’Impero Romano d’Oriente.
I massacri dei Cristiani dopo la conquista musulmana non possono far dimenticare quella che fu una delle capitali della cristianità e, quindi, si ripresenta con forza la necessità del richiamo delle radici Romano-Cristiane nella nostra idea di europa.
Un’altra condizione potrebbe essere posta.
Analogamente a quanto avviene in campo sportivo: perché non ammettere anche Israele ?
Sarebbe un ulteriore passo verso l’atlantizzazione dell’unione europea.
In fondo ogni novità è sempre una scommessa e, pascalianamente, io sono disposto a scommettere, con quelle specifiche condizioni, sul buon esito dell’ingresso della Turchia in europa.
7 commenti:
Mons: quando l'interlocutore e' garbato anche le divergenze di opinione non sono un problema. Il punto e' che l'URSS non c'e' piu', dunque l'atlantismo della Turchia si sposta sul fronte islamico. Non si tratta piu' del paese di Ataturk, ed Erdogan e' proprio il principale leader di un partito islamico e fautore del ritorno ai fasti dell'Impero Ottomano. Ora i militari non sono molto d'accordo, ma dai e dai, si accorgeranno che hanno tutto da guadagnare da un'evoluzione simile. Dunque se il problema e' l'islamismo, non sara' certo un alleato islamico ad aiutare l'occidente a sconfiggerlo. Se l'obiettivo principale dell'Impero Ottomano era la conquista dell'Europa, ecco che tutto torna. La Turchia avrebbe comunque l'esercito piu' potente della UE; non mi pare una cosuccia da poco. Gli USA spingono sull'ingresso turco in UE, ma un amico "ben informato" americano mi ha detto piu' volte che se gli USA fossero in UE non ce la farebbero entrare. Il rischio e' grosso e poi non si torna piu' indietro.
E se fosse lo strumento per allargare la differenza (che c'è!) tra turchi e arabi ?
E se i turchi, pur di incrementare il loro tenore di vita, si rendessero disponibili ad essere il nostro "martello" nei confronti degli illegali e delel infiltrazioni islamiste ?
Vero quel che dici, ma l'alternativa al tentativo di cooptare in Occidente la Turchia è solo e soltanto una guerra totale contro l'islam nel suo complesso ...
Il post lo leggo con comodo questa sera a casa, per ora mi liito ad un "Happy Thanksgiving friend of mine".
Grazie, Otimaster :-)
Ti segnalo una iniziativa dello Pseudosauro:
http://tacchino.blogspot.com/ : un blog dedicato ai pro e ai contro sulla Turchia in europa ...
La mia posizione la conosci, mi fa riflettere la tua affermazione "Se invece fosse un coltello che lacera l’islam stesso", ma in compenso dubito che adotteranno delle misure adeguate ad impedire l'ingresso di nuovi illegali in Europa.
Come puoi capire io sono un sostenitore ... tiepido dell'ingresso della Turchia in europa.
Mi è rimasto impresso un articolo di alcuni anni fa che, in sostanza, sui musulmani così arretrati diceva: bombardiamoli ... di minigonne !
Chissà che facendoli venire a contatto con la nostra libera (e a volte licenziosa) società ...
Evviva la licenziosità...
Posta un commento