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No alla deriva

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03 luglio 2007

Giustizia è sfatta

Ad Adriano Sofri, condannato a 22 anni di carcere quale mandante dell'omicidio del Commissario Calabresi, è stata resa definitiva la libertà, sia pure attraverso gli arresti domiciliari con possibilità di uscire per ragioni inerenti alla sua attività.
Ecco un altro dei "moribondi" (veggasi anche Baraldini) che in relazione al suo stato di salute, ottiene di non scontare una pena, già di lieve entità in rapporto alla colpa ed ancor più leggera se si considera il carcere di lusso che ha scontato in quei pochi anni di detenzione.
In rapporto alle agevolazioni concesse a Sofri, reo di aver mandato dei sicari ad assassinare un Commissario di Polizia, i 23 giorni di carcere per la reginetta del gossip che guidava senza patente appaiono come il frutto di una crudeltà giustizialista.
Ancora una volta lo stato perde credibilità (la poca ancora residua) agli occhi dei suoi cittadini.
A maggior ragione se si considera che è lo stesso stato che, con una puntigliosità degna di ben migliori cause, revoca la concessione del lavoro esterno ad un vecchio di 93 anni, ormai l'unico ergastolano rimasto in Italia.
La libertà concessa a Sofri è una nuova offesa inflitta alle vittime del terrorismo.
Sì, perchè Sofri, con i suoi "insegnamenti" e in virtù delle colpe ascrittegli nella condanna definitiva, è oggettivamente un protagonista negativo degli "anni di piombo" e, come altri che non hanno scontato tutta la loro pena, si è sottratto, grazie a cavilli e lobbies, alla giusta punizione che lo vorrebbe ancora in carcere e in un carcere duro.
Vergogna su chi ha deciso che Sofri resti fuori dal carcere quando doveva essere uno stato temporaneo.
A noi non resta che l'indignazione nel prendere atto che
giustizia è sfatta.


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17 commenti:

CampaniArrabbiata ha detto...

Ma no, Sofri è una vitima del sistema! Mica come il commissario Calabresi che ha provocato schierandosi con le forze della reazione e che, per questo, meritava di essere punito. Prima è stato necessario il manifesto degli intellettuali antifascisti, poi gli è stata data la lezione che si meritava. Ora Sofri potrà finalmente pontificare ovunque sarà ospite e insegnare a noi poveri servi del sistema quale sia il significato della parola libertà.

Otimaster ha detto...

Il solo senir nominare Sofri mi fa venire l'orticaria, al mattino presto poi il prurito è fortissimo.

Anonimo ha detto...

Massimo, spero che la divergenza di opinioni non abbia strascichi...

Pur riconoscendo le colpe giudiziarie di Adriano Sofri ritengo che la detenzione domiciliare, qualora sussistano reali motivazioni, sia un istituto dignitoso, non solo per il reo ma anche per il sistema giudiziario.

Altrimenti si rischierebbe di cadere negli stessi errori di chi ha come obbiettivo il solo accanimento giudiziario, leggasi toghe rosse.

Abbracci

Simo ha detto...

VAE VICTIS...

Anonimo ha detto...

Faccio sommessamente notare (io che pure non sopporto Sofri), che il paragone con il boia delle Fosse Ardeatine non regga, dato che Priebke non è un povero vecchio e basta, ma un vecchio che quando era giovane ha trucidato 335 civili italiani.

Saluti
Emanuele

Massimo ha detto...

Cara Monica, la divergenza di opinioni non può avere alcuno strascico tra di noi :-)
Io non credo nel pentimento di uno che continua e ha continuato a svolgere una attività di divulgatore senza alcun rimorso per quello che ha fatto. E credo che i 22 anni di galera li avrebbe dovuti scontare in carcere e non sfarfalleggiando tra convegni, stadi e conventions.
Nessuno nega il diritto a che sia curato. Ma una volta eseguita l'operazione e passata la convalescenza doveva tornarsene in cella, dove avrebbe avuto tutte le cure necessarie, anzi dove non si sarebbe affaticato nel dover tifare per la sua squadra o parlare a dei convegni.
Simone: ma chi sono i vinti ? :-D

Emanuele. Priebke è un vecchio 93enne che ha eseguito gli ordini impartitigli. Quei 335 morti sono da addebitare alla viltà degli attentatori di Via Rasella.

Simo ha detto...

A domanda rispondo...
...con un'altra domanda!
Quanti criminali di sx stanno oggi fuori dalle patrie galere e quanti criminali di dx godono degli stessi "diritti"?
VAE VICTIS.

Anonimo ha detto...

Per lo stesso principio si potrebbe dire che l'attentato di via Rasella sia da addebitare alla dura occupazione dei nazisti, che spadroneggiavano nel NOSTRO Paese. In ogni caso, quell'atto non giustifica la strage delle Fosse Ardeatine. Non giustifica l'ordine impartito da Hitler (in violazione dei trattati internazionali), non giustifica il volenteroso boia che ha eseguito fedelmente l'ordine.

ADESSO è un vecchio di 93 anni, ma ALLORA era un pimpante nazista omicida. Con tutta la buona volontà proprio non mi viene da dire "povero Priebke". Non dovrebbe pagare perché è vecchio? ...mi deludi, Massimo: dove va a finire la certezza della pena? Proprio tu che sei così intransigente su questi temi, ti fai impietosire così facilmente?

Emanuele

Massimo ha detto...

Simone, la tua domanda adesso è più chiara anche se io "sposo" le parole di Almirante che proponeva la doppia pena di morte per chi, da Destra, si fosse macchiato di reati terroristi ;-)

Emanuele, dove hai letto che io propongo la liberazione di Priebke ? Io ho fatto un parallelo tra uno che è liberato dopo un carcere lieve di appena un terzo della pena cui era stato condannato e un ufficiale che ha eseguito degli ordini e che ora ha 93 anni.
Dimentichi poi che i Tedeschi erano in Italia su richiesta di aiuto del Governo Italiano che, con l'8 settembre, trdì gli impegni dell'alleanza.
Immagino che i tedeschi fossero leggermente alterati per simile pugnalata alle spalle ... :-D
Ricordo anche che il diritto di rappresaglia appartiene, da sempre, al diritto bellico e che nel momento in cui uno - Salvo D'Acquisto - si assunse la responsabilità di un'azione di aggressione alle truppe tedesche, il Comando Germanico fucilò il solo Carabiniere, lasciando liberi tutti gli altri.

Variatio5 ha detto...

Mah, sai, la magistratura ha riconosciuto l'attentato come «un'azione legittima di guerra», e così poi fu rivendicato in seguito dalle autorità dello Stato. Invece il diritto bellico a cui ti riferisci prevede che la rappresaglia sia limitata secondo i criteri della proporzionalità rispetto all'offesa subita. Quindi è inammissibile la proporzione 10 a 1. Se poi aggiungiamo 5 persone in più, fatte fuori gratuitamente, il quadretto è completo.

E' vero che non proponi la liberazione di Priebke, ma che fai? Usi due pesi e due misure? Ricordati che Priebke è stato richiamato alla sua detenzione per la sua stessa incolumità: certi parenti delle vittime trucidate alle Fosse non avrebbero esitato a pestarlo a sangue.

"...nel momento in cui uno - Salvo D'Acquisto - si assunse la responsabilità di un'azione di aggressione alle truppe tedesche, il Comando Germanico fucilò il solo Carabiniere, lasciando liberi tutti gli altri."
E' vero, in questo caso la benevolenza e la magnanimità del Comando Germanico è stata ineccepibile. Anzi, dovremmo ringraziare i nazisti per aver consegnato alla nostra storia patria un eroe della libertà.

Emanuele

Nessie ha detto...

E te pareva. E' andata su la sinistra e immediatamente è arrivata la richiesta di grazia a Sofri. Napolitano ha firmato, dopo aver fatto finta di piangere davanti alla tomba del commissario Calabresi.

marshall ha detto...

Massimo,
con la citazione dell'episodio di Salvo D'Acquisto, hai dato una risposta esauriente e definitiva alla discussione in corso.

Massimo ha detto...

Nessie, Marshall, la sinistra al potere non è nuova a simili comportamenti. Ricordiamoci la Baraldini, ma anche tutti gli ex terroristi che hanno trovato facile occupazione nelle strutture pubbliche e quelli che addirittura sono entrati in parlamento.

Emanuele, la proporzionalità come la legittimità delle azioni, decise ex post, sono una forzatura di chi ha vinto la guerra, resta il fatto che i tedeschi avevano annunciato quale sarebbe stata la reazione e così hanno fatto, nel rispetto del diritto di rappresaglia.
Uno dei principi cardine del diritto è che a situazioni diverse si devono applicare soluzioni diverse.
Priebke era in guerra, Sofri no.
Priebke obbediva agli ordini, Sofri, semmai, li impartiva.
Priebke non aveva scelta se non con grave rischio per la propria persona, Sofri era liberissimo di scegliere ed ha scelto il Male.

Anonimo ha detto...

Va bene, ho capito. A posto così.

Priebke giustificato, Sofri no.

Saluti
Emanuele

Van der Blogger ha detto...

A quando liberare la Lioce?

Ciao Massimo... mi sa che seguo una mia amica e vado a vivere in Ohio ;-D

Massimo ha detto...

A presto, Emanuele :-)

Van. Si combatte qui, in Patria, non si deve scappare :-)

marshall ha detto...

Lapalissiano, Massimo.
OK