In una vecchia edizione del Bagaglino, con Lionello e Pippo Franco, fu coniato il neologismo “italiondo”, cioè “italiano del terzo mondo”.
Un neologismo che oggi si può rispolverare alla grande, assieme ad una nuova denominazione del nostro territorio, non più Patria né Nazione, che potrebbe essere tanto Italiastan quanto Italiallah o altre variazioni sul tema.
Il merito di tutto ciò va senza dubbio attribuito alla sinistra e, in particolare, al disegno di legge Amato-Ferrero che si proporrebbe di stravolgere la Bossi-Fini, l’unica legge che, pur con i suoi limiti imposti dal politicamente corretto e dal buonismo politico, ha comunque rappresentato una utile inversione di tendenza rispetto all’invasione di extracomunitari, in special modo quelli che non hanno voglia né cultura per integrarsi con noi.
Un disegno di legge che, riparato dietro il fuoco di copertura dello sciopero dei giornalisti, dello scandalo Visco e dell’ascensione alla guida del partito “democratico” di Veltroni, è stato varato dal consiglio dei ministri venerdì 29 giugno.
Un disegno di legge che mi auguro si vada ad aggiungere, negli scantinati dei palazzi, a quello Mastella sulla repressione del libero pensiero, a quello Bindi-Pollastrini sul “visto” statale alle unioni omosessuali, ai vari progetti per la legalizzazione della droga.
Si spera che non venga mai approvato, ma dobbiamo confrontarci con una sinistra che non si cura del futuro dell’Italia pur di restare incollata al potere, anche cercando i voti di chi è estraneo alla nostra cultura e alla nostra Civiltà, concedendogli facilità di ingresso, insediamento e cittadinanza.
Tutto ciò si va ad aggiungere ad una serie di iniziative locali, sempre delle giunte di sinistra, che ammettono gli extracomunitari nei consigli comunali, concedono aiuti finanziari e spazi per la costruzione di moschee e strutture che manicciano di diventare una enclave senza controllo.
Tutto ciò quando in Gran Bretagna scoprono dolorosamente come anche gli immigrati musulmani di seconda e terza generazione non sono integrati e rappresentano un pericolo costante per la sicurezza pubblica, con il rischio che il loro fanatismo importi in europa un sistema terroristico mutuato dai palestinesi.
E’ evidente che il disegno di legge Amato Ferrero è un prezzo politico pagato all’estrema sinistra, come quello Mastella è una concessione al politicamente corretto, quello Bindi-Pollastrini alla lobby omofila.
Ed è dubbio che la sinistra riesca su tali temi a compattarsi in modo sufficiente per ottenere la maggioranza, almeno al senato.
Ma resta l’atto di (ir)responsabilità politica con la sua approvazione e presentazione alle camere.
Un atto che rappresenta la rottura di quel contratto sociale tra i cittadini che diedero vita alla nostra comunità nazionale e che, con il disegno di legge Amato Ferrero, vedono messa in pericolo la loro sicurezza e il loro controllo sulla loro terra.
L’atto del consiglio dei ministri deve quindi trovare una adeguata risposta popolare, di rigetto dello stesso, nei fatti ancor prima che sia eventualmente approvato.
Si ripropone quindi la questione di una immigrazione che sia disposta ad integrarsi nel corpo della nostra nazione, accettandone tradizioni, leggi, costumi, lingua e religione.
E’ la riproposizione del discorso del 30 settembre 2000 del Cardinale Giacomo Biffi da me ripetutamente citato .
Con grande lungimiranza il Porporato fece una chiara distinzione tra il tipo di immigrazione possibile e suggeriva la selezione dell’immigrato in base alle sue caratteristiche di assimilabilità e integrazione.
Un discorso che, provocatoriamente può essere riassunto con due frasette.
Meglio cento filippini di un marocchino.
Meglio cento ucraine di una palestinese.
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Un neologismo che oggi si può rispolverare alla grande, assieme ad una nuova denominazione del nostro territorio, non più Patria né Nazione, che potrebbe essere tanto Italiastan quanto Italiallah o altre variazioni sul tema.
Il merito di tutto ciò va senza dubbio attribuito alla sinistra e, in particolare, al disegno di legge Amato-Ferrero che si proporrebbe di stravolgere la Bossi-Fini, l’unica legge che, pur con i suoi limiti imposti dal politicamente corretto e dal buonismo politico, ha comunque rappresentato una utile inversione di tendenza rispetto all’invasione di extracomunitari, in special modo quelli che non hanno voglia né cultura per integrarsi con noi.
Un disegno di legge che, riparato dietro il fuoco di copertura dello sciopero dei giornalisti, dello scandalo Visco e dell’ascensione alla guida del partito “democratico” di Veltroni, è stato varato dal consiglio dei ministri venerdì 29 giugno.
Un disegno di legge che mi auguro si vada ad aggiungere, negli scantinati dei palazzi, a quello Mastella sulla repressione del libero pensiero, a quello Bindi-Pollastrini sul “visto” statale alle unioni omosessuali, ai vari progetti per la legalizzazione della droga.
Si spera che non venga mai approvato, ma dobbiamo confrontarci con una sinistra che non si cura del futuro dell’Italia pur di restare incollata al potere, anche cercando i voti di chi è estraneo alla nostra cultura e alla nostra Civiltà, concedendogli facilità di ingresso, insediamento e cittadinanza.
Tutto ciò si va ad aggiungere ad una serie di iniziative locali, sempre delle giunte di sinistra, che ammettono gli extracomunitari nei consigli comunali, concedono aiuti finanziari e spazi per la costruzione di moschee e strutture che manicciano di diventare una enclave senza controllo.
Tutto ciò quando in Gran Bretagna scoprono dolorosamente come anche gli immigrati musulmani di seconda e terza generazione non sono integrati e rappresentano un pericolo costante per la sicurezza pubblica, con il rischio che il loro fanatismo importi in europa un sistema terroristico mutuato dai palestinesi.
E’ evidente che il disegno di legge Amato Ferrero è un prezzo politico pagato all’estrema sinistra, come quello Mastella è una concessione al politicamente corretto, quello Bindi-Pollastrini alla lobby omofila.
Ed è dubbio che la sinistra riesca su tali temi a compattarsi in modo sufficiente per ottenere la maggioranza, almeno al senato.
Ma resta l’atto di (ir)responsabilità politica con la sua approvazione e presentazione alle camere.
Un atto che rappresenta la rottura di quel contratto sociale tra i cittadini che diedero vita alla nostra comunità nazionale e che, con il disegno di legge Amato Ferrero, vedono messa in pericolo la loro sicurezza e il loro controllo sulla loro terra.
L’atto del consiglio dei ministri deve quindi trovare una adeguata risposta popolare, di rigetto dello stesso, nei fatti ancor prima che sia eventualmente approvato.
Si ripropone quindi la questione di una immigrazione che sia disposta ad integrarsi nel corpo della nostra nazione, accettandone tradizioni, leggi, costumi, lingua e religione.
E’ la riproposizione del discorso del 30 settembre 2000 del Cardinale Giacomo Biffi da me ripetutamente citato .
Con grande lungimiranza il Porporato fece una chiara distinzione tra il tipo di immigrazione possibile e suggeriva la selezione dell’immigrato in base alle sue caratteristiche di assimilabilità e integrazione.
Un discorso che, provocatoriamente può essere riassunto con due frasette.
Meglio cento filippini di un marocchino.
Meglio cento ucraine di una palestinese.
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8 commenti:
Ho una cognata e diversi conoscenti ucraini, diversi amici rumeni (tutti cattolici tranne uno musulmano) diversi amici e conoscenti palestinesi (tutti musulmani tranne uno cristiano), diversi conoscenti macedoni (mi pare tre cristiani e 5 musulmani), due simpaticissime signore dell'Ecuador (ovviamente cattolicissime) e 2 angolani animisti, infine conosco 2 italiani musulmani per tacer della montagna di americani (tutti protestanti o atei) che conosco.
Tutti, tranne, per ovvi motivi, i due italo-musulmani, risiedono e lavorano in Italia da oltre 5 anni, qualcuno da 15-20 anni.
Secondo Biffi come mi devo regolare?
Posso capire la firma di Ferreero (c'era da aspettarselo vista la sua appartenenza politica) ma che Amato ponga la sua in calce è assai discutibile.
Certo è che il Ministro dell'Interno non è nuovo a questi raptus dirigisti, basta ricordare il prelievo notturno sui c/c pari 7 per mille, se non erro.
Se lor signori intendono portare avanti i loro obbiettivi per la trasformazione, nell'arco di un paio di generazioni, del tessuto sociale e identitario della nazione lo facciano.
Io spero di espatriare in tempo.
Baci
ps. ma anche l'opposizione ha fatto sciopero ?
Cara Monica, tra i libri che ho letto in questi mesi e di cui ho preso l'appunto di segnalare nel blog in questi mesi di pausa estiva, vi è il mnifesto dei Conservatori di Roger Scruton. In un capitolo parla dei rancorosi che odiano la propria gente, la propria Patria e li definisce oicofobi. Ecco, Amato e Ferrero sono oicofobi.
L'opposizione ? Dopo Berlusconi e la Lega il diluvio.
Simone non so cosa ti risponderebbe il Cardinale Biffi, so quel che ti rispondo io. Padrone di interagire con chi ti pare. Ma tra avere rapporti di amicizia personale e ospitare milioni di musulmani c'è tanta differenza quanta ce n'è tra il continuare a vivere padroni sulla propria terra o prigionieri e schivi nella propria terra.
Sì, ma che si fa? Prevale l'elemento della citadinanza o quello religioso?
Se prevale quello della cittadinanza dovremmo cacciare tutti e tenere solo gli italiani di nascita, benché musulmani.
Se prevale l'elemento religioso dovremmo cacciare sicuramente gli italo-musulmani e tenere tutti gli extracomunitari cristiani.
A proposito: siamo sicuri che i protestanti e gli ortodossi sono così "integrabili"? E con gli atei che facciamo?
Meglio il russo mafioso ortodosso o il palestinese musulmano onesto?
Tutte sta tiritera per dire che a sbraitare ci vogliono pochi minuti ma a trovare soluzioni vere, cioè che scontano il dato reale, è molto più difficile.
Infine: ma tu (e anch'io per carità) che paghi le imposte sull'aria fritta da 30 anni, che, Dio non voglia, vai in causa con un Prodi o un Berlusconi, la causa la perdi comunque pure se sorprendono i suddetti con l'arma sgocciolante di sangue in mano, mi vuoi spiegare di che cappero sei "padrone" sulla "tua terra"?
Gli ucraini no, hanno ancora la mentalità sovietica:-)
A me sembra che Berlusconi non sia padrone di nulla, vista la persecuzione che subisce e che non viene condannato neppure chi lo insulta.
Quanto a quel che deve prevalere, per me deve prevalere il buon senso, che non può che riconoscere nei muuslmani il pericolo primo della nostra sicurezza e un gruppo chiuso e impermeabile alla legge civile.
Certo, ci sono dei musulmani onesti, ma poichè non è possibile rilevarlo con l'esame del dna, meglio, in mancanza di una soluzione migliore, ammettere in Italia solo chi tale non è. Non credo che quei 4 gatti di convertiti all'islam possano essere un pericolo, visto il loro retaggio che è tutto italiano e per quanto abbiano cambiato religione, la cultura di cui sono imbevuti li rende pericolosi solo come un qualsiasi altro cittadino italiano.
Sì, è vero, a sbraitare si fa presto. Ma sbraitare serve a dare visibilità ad un movimento per ora di idee che, continuando con i cedimenti italiondi, farà poi anche i fatti.
Ti assicuro che i neofiti sono i peggio.
Allo stato attuale (e tocco ferro!) i pericoli maggiori provengono dai nostri cari connazionali.
In attesa di sviluppi procederei con ordine a prendere a calci nel sedere:
1)mafiosi/camorristi etc.
2)brigatisti
3)no global
4)politicanti
5) ...la lista è lunga.
Sì, la lista è lunga, anche se non seguirei l'ordine che hai impostato tu :-)
I nostri connazionali sono, per l'appunto, nostri connazionali, con tutte le virtù e i difetti di noi italiani, uno dei quali è quello di parlare tanto e fare pochi fatti. Per questo non li considero pericolosi ... :-D
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