Siamo all’ennesimo passaggio parlamentare di finanziaria e provvedimenti vari (welfare, sicurezza).
Siamo all’ennesima orgia di parole, dalle quali emerge solo che nessuno è contento di come vanno le cose (tranne Prodi), ma non assumono l’unico atteggiamento possibile per cambiarle: licenziare il governo e tornare alle urne.
Le strampalate tesi di Cossiga esposte per giustificare il salvagente offerto a Prodi sono la summa delle scuse dietro le quali si trincerano quanti hanno una fifa blu del dopo Prodi e, allora, preferiscono straparlare durante la settimana, ma votare disciplinatamente in aula.
A sentire i vari Di Pietro, Mastella, Dini (che pare si sia fatto intimidire da una donna sottosegretario !) mi sembra di tornare bambino, quando in televisione (rigorosamente in bianco e nero) appariva Capitan Fracassa.
Oppure, anche per ricorrere ad una citazione più colta, ai tempi del liceo quando, studiando la letteratura latina, arrivammo a Plauto ed al suo miles gloriosus.
Ma sono anche dichiarazioni da barzelletta, di quello che, dopo essersi assicurato di essere ben lontano e protetto dall’oggetto della sua indignazione, urla “trattenetemi sennò lo ammazzo”.
Non passa giorno, anzi non passa notiziario, che non si sentano affermazione del tipo: la maggioranza è finita, se non modificano quel dato provvedimento è crisi.
Naturalmente contraddetti dalla parte opposta della alleanza di sinistra e, soprattutto, dai comportamenti praticati.
Mastella ha votato a favore della repressione del libero pensiero con la norma contro la presunta omofobia, solo in cambio della promessa che sarà rimossa alla camera.
La sinistra minaccia di non votare il decreto se la stessa norma venisse tolta.
Di Pietro ha tuonato a favore della Forleo e di De Magistris, ma è sempre al governo adesso che la prima è stata “ghigliottinata” e il secondo sta per subire analoga sorte.
Dini aveva posto un limite all’incremento della spesa pubblica.
Ad ogni passaggio in commissione o in aula aumentano i capitoli di spesa, ma Dini, stoicamente, resiste nella maggioranza.
Bertinotti tre giorni fa ha affermato che il governo ha fallito e non ha saputo rispondere alle promesse elettorali che rappresentavano le aspirazioni degli elettori di sinistra.
Oggi ho sentito Bertinotti che dichiarava che la prospettiva del governo era quella di legislatura.
A proposito di elettori.
Il Presidente Berlusconi, sondaggi alla mano, ricorda che l’80% degli elettori sono contro Prodi.
A me colpisce di più quel 20% di favorevoli.
Cosa mai vedranno di positivo nel governo Prodi ?
O sono tutti “famigli” che hanno qualche interesse nel perpetuarsi dello stallo attuale perché ricevono elargizioni e benefit ?
Ecco, siamo in uno stallo che le parole, le dichiarazioni, la via parlamentare non possono e non riescono a rimuovere.
E per la nazione questo stallo è peggio di una rivoluzione, perché mentre noi cincischiamo i nostri competitors corrono.
E’ tanto peregrina la speranza di vedere il “peronista” Silvio Berlusconi chiamarci tutti nelle piazze per abbattere il governo con il metodo non violento della “rivoluzione arancione” già applicata in Ucraina (e non solo) ?
Non pensate che sia giunta l’ora di agire, per reagire ad uno stallo esiziale per la nostra economia che risente dell’assenza di un autentico progetto politico ?
I gazebo non bastano più, è ora di scendere in piazza per chiedere ed ottenere di tornare al voto e restare in piazza finchè non sarà concesso.
Ma per far questo è necessario che il Presidente Berlusconi promuova un altro strappo rispetto al perbenismo ed all’aplomb con il quale ha condotto la sua politica fino ad ora, mettendo in marcia ed innescando la grande forza popolare che ha aderito ai gazebo di Forza Italia e si è identificata nel Partito del Popolo della Libertà.
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Siamo all’ennesima orgia di parole, dalle quali emerge solo che nessuno è contento di come vanno le cose (tranne Prodi), ma non assumono l’unico atteggiamento possibile per cambiarle: licenziare il governo e tornare alle urne.
Le strampalate tesi di Cossiga esposte per giustificare il salvagente offerto a Prodi sono la summa delle scuse dietro le quali si trincerano quanti hanno una fifa blu del dopo Prodi e, allora, preferiscono straparlare durante la settimana, ma votare disciplinatamente in aula.
A sentire i vari Di Pietro, Mastella, Dini (che pare si sia fatto intimidire da una donna sottosegretario !) mi sembra di tornare bambino, quando in televisione (rigorosamente in bianco e nero) appariva Capitan Fracassa.
Oppure, anche per ricorrere ad una citazione più colta, ai tempi del liceo quando, studiando la letteratura latina, arrivammo a Plauto ed al suo miles gloriosus.
Ma sono anche dichiarazioni da barzelletta, di quello che, dopo essersi assicurato di essere ben lontano e protetto dall’oggetto della sua indignazione, urla “trattenetemi sennò lo ammazzo”.
Non passa giorno, anzi non passa notiziario, che non si sentano affermazione del tipo: la maggioranza è finita, se non modificano quel dato provvedimento è crisi.
Naturalmente contraddetti dalla parte opposta della alleanza di sinistra e, soprattutto, dai comportamenti praticati.
Mastella ha votato a favore della repressione del libero pensiero con la norma contro la presunta omofobia, solo in cambio della promessa che sarà rimossa alla camera.
La sinistra minaccia di non votare il decreto se la stessa norma venisse tolta.
Di Pietro ha tuonato a favore della Forleo e di De Magistris, ma è sempre al governo adesso che la prima è stata “ghigliottinata” e il secondo sta per subire analoga sorte.
Dini aveva posto un limite all’incremento della spesa pubblica.
Ad ogni passaggio in commissione o in aula aumentano i capitoli di spesa, ma Dini, stoicamente, resiste nella maggioranza.
Bertinotti tre giorni fa ha affermato che il governo ha fallito e non ha saputo rispondere alle promesse elettorali che rappresentavano le aspirazioni degli elettori di sinistra.
Oggi ho sentito Bertinotti che dichiarava che la prospettiva del governo era quella di legislatura.
A proposito di elettori.
Il Presidente Berlusconi, sondaggi alla mano, ricorda che l’80% degli elettori sono contro Prodi.
A me colpisce di più quel 20% di favorevoli.
Cosa mai vedranno di positivo nel governo Prodi ?
O sono tutti “famigli” che hanno qualche interesse nel perpetuarsi dello stallo attuale perché ricevono elargizioni e benefit ?
Ecco, siamo in uno stallo che le parole, le dichiarazioni, la via parlamentare non possono e non riescono a rimuovere.
E per la nazione questo stallo è peggio di una rivoluzione, perché mentre noi cincischiamo i nostri competitors corrono.
E’ tanto peregrina la speranza di vedere il “peronista” Silvio Berlusconi chiamarci tutti nelle piazze per abbattere il governo con il metodo non violento della “rivoluzione arancione” già applicata in Ucraina (e non solo) ?
Non pensate che sia giunta l’ora di agire, per reagire ad uno stallo esiziale per la nostra economia che risente dell’assenza di un autentico progetto politico ?
I gazebo non bastano più, è ora di scendere in piazza per chiedere ed ottenere di tornare al voto e restare in piazza finchè non sarà concesso.
Ma per far questo è necessario che il Presidente Berlusconi promuova un altro strappo rispetto al perbenismo ed all’aplomb con il quale ha condotto la sua politica fino ad ora, mettendo in marcia ed innescando la grande forza popolare che ha aderito ai gazebo di Forza Italia e si è identificata nel Partito del Popolo della Libertà.
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9 commenti:
Sai che la penso perfettamente come te, per quanto riguarda il governo illegittimo ed esautorato in carica. Basterebbe un semplice atto di dignità da parte di Prodi. Ma oggi, da quelle parti, la dignità è una mercanzia rara.
ciao
Quel 20% di favorevoli a Prodi sono sicuramente della categoria che dici tu.
Domenica 16 ci sarà la manifestazione della Lega, qui a Milano, per mandare a casa Prodi. Qualcosa succederà perchè, dalle telefonate che arrivano a RadioPadania, dovrebbe essere qualcosa di imponente. E sono in molti, anche di centrosinistra, quelli che telefonano "incazzati".
"Dignità"?
Verso qualsiasi cosa sia riferita la "dignità", la sinistra non sa cosa sia.
Infatti credo che, dire "assenza di dignità" e dire "sinistra", sia esattamente la stessa cosa.
Ahahahahaha sondaggi alla mano. Mi fa sbragare dal ridere. Comunque di sicuro non c'è niente di favorevole in un governo Berlusconi, a meno ovviamente che uno non sia indagato per falso in bilancio, evasione fiscale o concorso in associazione mafiosa, nel qual caso magari potrebbe sfruttare di striscio le leggi che Silvio fa per sé e i suoi amici.
Mentre Michele ride, i suoi rappresentanti se la fanno addosso dal terrore che si riaprano le urne.
I commenti come quello di Michele ci mostrano la ragione per la quale l'Italia è messa così male :-D
Ciao, mi dispiace scrivere da anonimo (mi firmerò in fondo) ma sto ancora iscrivendomi.
Detto questo condivido molto del tuo post, ma hai una fiducia mal riposta sia nella possibilità di "mvimento di popolo" sia in nell'attività di Berlusconi.
Per quanto riguarda il primo punto tecnicamente in Italia basterebbero 4-5000 persone molto decise per cambiare radicalmente le cose. Se hai visto sono bastati 400 guardie giurate incazzate per mettere in crisi il parlamento. L'Italia è però il paese di Don Abbondio, soprattutto per quanto riguarda i leader. Non aspettarti nulla, soprattutto da chi, in un modo o nell'altro, è comunque attaccato alle mammelle della lupa politica. Tutto finisce sempre in un "Tarallucci e vino" con i cittadini trattati come pedine o bestiame di cui maggiore è la mandira , maggiore la possibilità di cantar vittoria. Vedi manifestazione di AN ad ottobre, Popolo della Libertà etc
Per quanto riguarda la capacità rivoluzionaria di Berlusconi, io ho dei grossissimi dubbi, come del resto si è visto nel primo governo. Anche la chiamata dei giovani alle armi mi suona un po' ridicola, quando poi la classe dirigente è sempre composta dai soliti yesmen.
Vi saluto Cordialmente
Fabio- capitan da Barca
Sì in effetti penso proprio che il centrodestra prenderà l'80% per cento alle prossime elezioni. Dove sta scritto? Su questo foglietto! Sondaggi alla mano.
Fabio. Chi ti dice che io abbia fiducia ? Mi limito ad una esortazione ... :-)
Michele. Grazie per esistere. A sinistra vi siete autoproclamati "i migliori" (avevate così definito anche il vostro Togliatti che vide Stalin far fuori tanti italiani che avevano creduto di trovare rifugio nel paradiso rosso e tacque ...) però tu ci dimostri che non sapete neppure leggere, visto che traduci un "80% degli elettori contro Prodi, con un 80% di voti per il Centro Destra ... :-D
Massimo, tutte notazioni del teatrino della politica giuste le tue, sulla compagine sgovernativa. Ma io sono arrivata alla conclusione che Prodi nessuno lo vuole, ma TUTTI se lo tengono. Almeno per due anni 6 mesi e un giorno. E tra questi tutti, c'è pure l'opposizione. Interessata anche lei all'emolumento pensionistico dei suoi parlamentari. Amen.
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