Nei giorni scorsi è apparsa una nota d’agenzia che, sostanzialmente, attribuiva ad un magistrato la decisione di togliere l’affidamento del figlio alla madre, per concederlo al padre separato, perché la prima non era in grado di controllare il minore che frequentava la locale cellula di rifondazione comunista.
Il magistrato ha seccamente smentito l’interpretazione e difeso la sua decisione.
Non è stato però sufficiente per frenare le lingue lunghe dei politici.
E se non vale la pena dar conto delle reazioni dei politici comunisti, di interesse, per l’elettore di Centro Destra, è sapere quale dichiarazione ha fatto tal Gianfranco Rotondi, ministro del governo Berlusconi e leader della c.d. DCA (Democrazia Cristiana per le Autonomie) in procinto di essere assorbita dal “partito di centro, moderato e liberale”.
Il partito di questo Rotondi ha una unica carta da giocare: l’asserita titolarità dello scudo crociato, il famoso simbolo della DC.
Invero tale possesso non è senza contestazioni, ma Berlusconi, per non saper né leggere né scrivere, ha inglobato, con un posto da sottosegretario, anche Pino Pizza, cioè colui che contende a Rotondi il simbolo.
Rotondi, che già il 2 agosto scorso a Bologna, per strappare qualche applauso, ha recitato il “credo” della “repubblica nata dalla resistenza antifascista … bla … bla … bla …” , ha inopinatamente preso le difese dei comunisti, dichiarando, praticamente in contemporanea con il 40° anniversario dell’invasione comunista in Cecoslovacchia , che il comunismo è – a suo dire, sia ben chiaro ! – una “cultura” (?) fondante la repubblica.
Due brevi considerazioni.
Se il comunismo, deve essere considerato una “cultura” e per giunta fondante della repubblica, allora si capisce perché stiamo così inguaiati in Italia.
La seconda, molto importante per le future scelte elettorali: se Rotondi che è uno dei ministri del “partito di centro, moderato e liberale” e, quindi, uno dei suoi esponenti di punta, stima così tanto i comunisti, che c’azzecca con l’elettorato di Centro Destra che di comunismo non vuole proprio sentir parlare ?
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Il magistrato ha seccamente smentito l’interpretazione e difeso la sua decisione.
Non è stato però sufficiente per frenare le lingue lunghe dei politici.
E se non vale la pena dar conto delle reazioni dei politici comunisti, di interesse, per l’elettore di Centro Destra, è sapere quale dichiarazione ha fatto tal Gianfranco Rotondi, ministro del governo Berlusconi e leader della c.d. DCA (Democrazia Cristiana per le Autonomie) in procinto di essere assorbita dal “partito di centro, moderato e liberale”.
Il partito di questo Rotondi ha una unica carta da giocare: l’asserita titolarità dello scudo crociato, il famoso simbolo della DC.
Invero tale possesso non è senza contestazioni, ma Berlusconi, per non saper né leggere né scrivere, ha inglobato, con un posto da sottosegretario, anche Pino Pizza, cioè colui che contende a Rotondi il simbolo.
Rotondi, che già il 2 agosto scorso a Bologna, per strappare qualche applauso, ha recitato il “credo” della “repubblica nata dalla resistenza antifascista … bla … bla … bla …” , ha inopinatamente preso le difese dei comunisti, dichiarando, praticamente in contemporanea con il 40° anniversario dell’invasione comunista in Cecoslovacchia , che il comunismo è – a suo dire, sia ben chiaro ! – una “cultura” (?) fondante la repubblica.
Due brevi considerazioni.
Se il comunismo, deve essere considerato una “cultura” e per giunta fondante della repubblica, allora si capisce perché stiamo così inguaiati in Italia.
La seconda, molto importante per le future scelte elettorali: se Rotondi che è uno dei ministri del “partito di centro, moderato e liberale” e, quindi, uno dei suoi esponenti di punta, stima così tanto i comunisti, che c’azzecca con l’elettorato di Centro Destra che di comunismo non vuole proprio sentir parlare ?
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