Quando ero bambino, il Ferragosto rappresentava il giro di boa dell’estate.
Non eravamo alla esatta “metà”, ma segnava il ritorno dalle vacanze, il rivedersi con quegli amici che, con i loro genitori e nonni le avevano passate in altre spiagge e in altri monti e l’inizio dello svolgimento di quei “compiti per le vacanze” che significavano ricordarci i doveri che ci aspettavano dopo quei quasi quattro mesi di vacanza.
Anche oggi la settimana di Ferragosto per me rappresenta la più bella dell’estate, passata rigorosamente al lavoro, in una città splendidamente vuota e serate tranquille, circondato da abitazioni deserte.
Un lavoro più “leggero”, mancando spesso la “controparte”, ma non per questo meno utile, visto che non è mai tempo sprecato riordinare carte ed idee.
Il 2008 non tradisce la tradizione ferragostana dei temporali che “rompono” il tempo, abbassano le temperature e accompagnano sulla strada del rientro molti italiani, avanguardia dei milioni che nei prossimi due fine settimana torneranno a riempire le città.
Che c’è di male nel prendere le impronte ai bimbi rom ?
Quando si parla di riordinare le idee, oltre alle carte, non si può ignorare il disordine che regna in taluni ambienti, forse acuito dal sole battente dell’estate, come si arguisce dagli editoriali di un settimanale cattolico, prontamente sconfessato dalla solitamente prudente Santa Sede.
Uno dei provvedimenti mancati del governo Berlusconi è l’introduzione del reato di ingresso clandestino, mentre la tanto propagandata “schedatura” degli zingari con il rilevamento delle impronte digitali anche ai bambini rom, si è trasformata in una carnevalata di “censimento” con obbligo, per tutti noi, dal 2010 di depositare le nostre impronte.
Eppure il settimanale paolino sembra credere ancora che ci si prepari ad una stretta nei confronti degli immigrati, nel nome della sicurezza e scomoda persino il fantasma del Fascismo (quello della accezione comunemente percepita, non certo della sua realtà storico-politica che è ben altra cosa e di ben altro spessore !).
E’ evidente che alcuni ambienti cattolici, fortunatamente minoritari, hanno nostalgia di quel cattocomunismo che negli anni settanta e ottanta portò alcuni di loro a farsi eleggere nelle liste del Pci e che, in tempi recentissimi, ha fatto sì che, dopo la caduta del Muro e del comunismo, un presidente del consiglio "cattolico adulto" (sic !) – il cui nome fortunatamente ora è coperto da un pudico oblio – portò per ben due volte i comunisti al governo della nazione.
Ancora una volta la intellighenzia nostrana si dimostra ben lontana dalle esigenze di sicurezza e ordine che abbiamo noi cittadini onesti, che per ottenerle, gradiremmo venisse imposto un controllo stringente sui fenomeni immigratori e zingari.
L’Ici una tassa odiosa
Sempre sotto il solleone di Ferragosto il leader della Lega, Umberto Bossi, propone il ripristino dell’Ici.
Uno dei due provvedimenti condivisibili del governo Berlusconi (anche se nessuno dei due – l’altro riguarda i militari utilizzati per la sicurezza - è stato portato fino in fondo) è l’abolizione dell’Ici purtroppo solo sulle prime case e neppure tutte.
Bossi, apparentemente, ne vuole il ripristino.
Più concretamente il disegno bossiano è quello di fornire agli enti locali uno strumento finanziario per rendersi autonomi dal centralismo romano.
Mi auguro che le parole di Bossi siano da interpretare in tal senso: autonomia impositiva agli enti locali, nel quadro di una generale e marcata riduzione delle tasse.
In fondo a me poco importa se una tassa si chiama Pippo o Pluto, mi interessa invece che complessivamente le tasse che pago siano ridotte al più basso livello possibile (ricordo sempre che i Romani consideravano usuraria una imposizione superiore alla “decima”, cioè al 10% …), possibilmente con una flat tax che non depauperi progressivamente il frutto del proprio lavoro inducendo a limitare la produttività e con una destinazione prevalentemente finalizzata ai servizi prestati nel territorio in cui quelle tasse sono pagate, fatto salvo i servizi essenziali - Forze Armate, Polizia, Giustizia, politica estera - che devono restare allo stato centrale.
Venti di guerra
Un presidente avventato della Georgia, ha fornito ai russi l’opportunità di mostrare i muscoli, occupando in pochi giorni gran parte del territorio dello stato caucasico ed aprendo, di fatto, una crisi nei rapporti tra Mosca e una Washington che si appresta al cambio di presidenza (purtroppo !).
Il Presidente George Bush, pur in scadenza di mandato, non le ha mandate a dire e, ancora una volta, abbiamo visto come la pavidità della vecchia e decadente europa abbia causato l'apertura un nuovo fronte di guerra.
Non sfugge a nessuno, infatti, che al di là delle scelte avventate di Shakasvili (o coem cavolo si scrive) i russi non avrebbero mai replicato alla Georgia con l’invasione del territorio posto oltri i confini dell’Ossezia o dell’Abkazia se la Georgia fosse stata ammessa alla Nato.
Francia e Germania, che vi si opposero, si sono ora distinte, forse per rimediare al danno, per individuare un accordo che salvaguardi l’integrità territoriale georgiana, ma è evidente che le parole non servono.
Sarà opportuno, per evitare una seconda Georgia, che l’Ucraina sia tempestivamente ammessa nella Nato, rilevando il coraggio della Polonia che ha repentinamente accettato la dislocazione di missili americani.
Mi auguro, comunque, che un accordo tra Washington e Mosca lo si possa trovare nel nome di un interesse coincidente a sconfiggere il comune nemico islamico i cui estremisti terroristi hanno insanguinato tanto l’Occidente quanto la Russia.
I 50 anni di Madonna
Chi avrebbe pensato nel 1982, quando uscì Everybody, che quella paffutella cantante ventiquattrenne di origine italiana sarebbe diventata la nr. 1 al mondo e, al giro di boa dei 50 anni, ancora in testa alle classifiche ?
Madonna è un frutto della volontà ed impegno professionale.
Tante ragazzine che ciondolano per le nostre città dovrebbero prenderla ad esempio nell’impegno che mette nel suo lavoro.
Ferragosto è dunque passato e ci si avvicina al 31 agosto, quando il Campionato di Calcio riprenderà a mettere in gioco punti e classifiche, segnando la ripresa delle normali attività.
Mi auguro che, nel frattempo, i politici nostrani abbiano svolto bene i compiti per le vacanze e ci propongano quelle leggi, poche, ma necessarie, che significano sicurezza, ordine, benessere per i cittadini onesti.
Che non rimangano sulla carta le promesse e le parole di contrastare l’immigrazione clandestina e di ridurre le tasse.
Di riformare la giustizia (che ha più bisogno di essere restaurata che riformata) e, ripristinando le caratteristiche della Riforma Gentile, restituire agli italiani una scuola dove si insegni non solo nozioni, ma anche rispetto della gerarchia e disciplina.
L’estate sta finendo e sarà necessario affrontare i problemi che abbiamo accantonato per goderci mari e monti.
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Non eravamo alla esatta “metà”, ma segnava il ritorno dalle vacanze, il rivedersi con quegli amici che, con i loro genitori e nonni le avevano passate in altre spiagge e in altri monti e l’inizio dello svolgimento di quei “compiti per le vacanze” che significavano ricordarci i doveri che ci aspettavano dopo quei quasi quattro mesi di vacanza.
Anche oggi la settimana di Ferragosto per me rappresenta la più bella dell’estate, passata rigorosamente al lavoro, in una città splendidamente vuota e serate tranquille, circondato da abitazioni deserte.
Un lavoro più “leggero”, mancando spesso la “controparte”, ma non per questo meno utile, visto che non è mai tempo sprecato riordinare carte ed idee.
Il 2008 non tradisce la tradizione ferragostana dei temporali che “rompono” il tempo, abbassano le temperature e accompagnano sulla strada del rientro molti italiani, avanguardia dei milioni che nei prossimi due fine settimana torneranno a riempire le città.
Che c’è di male nel prendere le impronte ai bimbi rom ?
Quando si parla di riordinare le idee, oltre alle carte, non si può ignorare il disordine che regna in taluni ambienti, forse acuito dal sole battente dell’estate, come si arguisce dagli editoriali di un settimanale cattolico, prontamente sconfessato dalla solitamente prudente Santa Sede.
Uno dei provvedimenti mancati del governo Berlusconi è l’introduzione del reato di ingresso clandestino, mentre la tanto propagandata “schedatura” degli zingari con il rilevamento delle impronte digitali anche ai bambini rom, si è trasformata in una carnevalata di “censimento” con obbligo, per tutti noi, dal 2010 di depositare le nostre impronte.
Eppure il settimanale paolino sembra credere ancora che ci si prepari ad una stretta nei confronti degli immigrati, nel nome della sicurezza e scomoda persino il fantasma del Fascismo (quello della accezione comunemente percepita, non certo della sua realtà storico-politica che è ben altra cosa e di ben altro spessore !).
E’ evidente che alcuni ambienti cattolici, fortunatamente minoritari, hanno nostalgia di quel cattocomunismo che negli anni settanta e ottanta portò alcuni di loro a farsi eleggere nelle liste del Pci e che, in tempi recentissimi, ha fatto sì che, dopo la caduta del Muro e del comunismo, un presidente del consiglio "cattolico adulto" (sic !) – il cui nome fortunatamente ora è coperto da un pudico oblio – portò per ben due volte i comunisti al governo della nazione.
Ancora una volta la intellighenzia nostrana si dimostra ben lontana dalle esigenze di sicurezza e ordine che abbiamo noi cittadini onesti, che per ottenerle, gradiremmo venisse imposto un controllo stringente sui fenomeni immigratori e zingari.
L’Ici una tassa odiosa
Sempre sotto il solleone di Ferragosto il leader della Lega, Umberto Bossi, propone il ripristino dell’Ici.
Uno dei due provvedimenti condivisibili del governo Berlusconi (anche se nessuno dei due – l’altro riguarda i militari utilizzati per la sicurezza - è stato portato fino in fondo) è l’abolizione dell’Ici purtroppo solo sulle prime case e neppure tutte.
Bossi, apparentemente, ne vuole il ripristino.
Più concretamente il disegno bossiano è quello di fornire agli enti locali uno strumento finanziario per rendersi autonomi dal centralismo romano.
Mi auguro che le parole di Bossi siano da interpretare in tal senso: autonomia impositiva agli enti locali, nel quadro di una generale e marcata riduzione delle tasse.
In fondo a me poco importa se una tassa si chiama Pippo o Pluto, mi interessa invece che complessivamente le tasse che pago siano ridotte al più basso livello possibile (ricordo sempre che i Romani consideravano usuraria una imposizione superiore alla “decima”, cioè al 10% …), possibilmente con una flat tax che non depauperi progressivamente il frutto del proprio lavoro inducendo a limitare la produttività e con una destinazione prevalentemente finalizzata ai servizi prestati nel territorio in cui quelle tasse sono pagate, fatto salvo i servizi essenziali - Forze Armate, Polizia, Giustizia, politica estera - che devono restare allo stato centrale.
Venti di guerra
Un presidente avventato della Georgia, ha fornito ai russi l’opportunità di mostrare i muscoli, occupando in pochi giorni gran parte del territorio dello stato caucasico ed aprendo, di fatto, una crisi nei rapporti tra Mosca e una Washington che si appresta al cambio di presidenza (purtroppo !).
Il Presidente George Bush, pur in scadenza di mandato, non le ha mandate a dire e, ancora una volta, abbiamo visto come la pavidità della vecchia e decadente europa abbia causato l'apertura un nuovo fronte di guerra.
Non sfugge a nessuno, infatti, che al di là delle scelte avventate di Shakasvili (o coem cavolo si scrive) i russi non avrebbero mai replicato alla Georgia con l’invasione del territorio posto oltri i confini dell’Ossezia o dell’Abkazia se la Georgia fosse stata ammessa alla Nato.
Francia e Germania, che vi si opposero, si sono ora distinte, forse per rimediare al danno, per individuare un accordo che salvaguardi l’integrità territoriale georgiana, ma è evidente che le parole non servono.
Sarà opportuno, per evitare una seconda Georgia, che l’Ucraina sia tempestivamente ammessa nella Nato, rilevando il coraggio della Polonia che ha repentinamente accettato la dislocazione di missili americani.
Mi auguro, comunque, che un accordo tra Washington e Mosca lo si possa trovare nel nome di un interesse coincidente a sconfiggere il comune nemico islamico i cui estremisti terroristi hanno insanguinato tanto l’Occidente quanto la Russia.
I 50 anni di Madonna
Chi avrebbe pensato nel 1982, quando uscì Everybody, che quella paffutella cantante ventiquattrenne di origine italiana sarebbe diventata la nr. 1 al mondo e, al giro di boa dei 50 anni, ancora in testa alle classifiche ?
Madonna è un frutto della volontà ed impegno professionale.
Tante ragazzine che ciondolano per le nostre città dovrebbero prenderla ad esempio nell’impegno che mette nel suo lavoro.
Ferragosto è dunque passato e ci si avvicina al 31 agosto, quando il Campionato di Calcio riprenderà a mettere in gioco punti e classifiche, segnando la ripresa delle normali attività.
Mi auguro che, nel frattempo, i politici nostrani abbiano svolto bene i compiti per le vacanze e ci propongano quelle leggi, poche, ma necessarie, che significano sicurezza, ordine, benessere per i cittadini onesti.
Che non rimangano sulla carta le promesse e le parole di contrastare l’immigrazione clandestina e di ridurre le tasse.
Di riformare la giustizia (che ha più bisogno di essere restaurata che riformata) e, ripristinando le caratteristiche della Riforma Gentile, restituire agli italiani una scuola dove si insegni non solo nozioni, ma anche rispetto della gerarchia e disciplina.
L’estate sta finendo e sarà necessario affrontare i problemi che abbiamo accantonato per goderci mari e monti.
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