La Federazione della Stampa Italiana ha proclamato per domani 3 ottobre una manifestazione per la libertà di stampa.
Probabilmente chi l’ha organizzata non arriva a capire che dopo le trasmissioni televisive con cui è ripresa la normale programmazione e, soprattutto, dopo quella di ieri sera, chiunque partecipasse a quella iniziativa si coprirebbe di ridicolo.
Ma il ridicolo (purtroppo) non ha mai ucciso nessuno, così dovremo sorbettarci anche questa offesa alla nostra intelligenza da parte di chi vorrebbe proiettare l’idea che manca la libertà di stampa ion Italia, quando sono proprio coloro che stanno dalla loro parte a porre seri problemi alla circolazione delle idee e alla libertà di opinione (veggasi legge Mancino e proposte di legge liberticide sulla cosiddetta “omofobia”).
Ma tant’è, qualcuno che rinuncia a far funzionare le cellule contenute nella scatola cranica esiste sempre, a dimostrazione che la democrazia non è perfetta, visto che il voto di questo qualcuno è uguale al mio.
L’occasione è comunque ghiotta per porci la domanda: servono ancora i giornalisti ?
La risposta mi sembra ovvia: no.
Sarebbe sufficiente un operatore informatico che registrasse i fatti del giorno (una legge, un terremoto, una dichiarazione di Tizio o Caio, i risultati delle partite di calcio) e li inviasse su uno schermo.
Ai commenti ci pensiamo noi.
E credo che sarebbero commenti di gran lunga disinteressati, non condizionati dagli stipendi o dalla preoccupazione del proprio futuro e della propria carriera.
Del resto vediamo che i tanto decantati editorialisti non sono giornalisti, bensì ex ambasciatori, economisti (sic !), ex politici (questi un tesserino da giornalista o pubblicista l’hanno sempre, non sia mai che si venga trombati alle elezioni …), avvocati, ex magistrati, persino ex general manager di società di calcio … ma i giornalisti dove sono ?
Mentre se andiamo a leggere blog e siti di privati cittadini troviamo commenti “fuori dai denti”, pertinenti e che rappresentano la vera volontà popolare, contrapposta alla presunzione e supponenza dei guru della “informazione” che, disprezzando il Popolo, vorrebbero invece “guidarlo”, alla faccia della libera formazione e diffusione delle opinioni.
E, poi, perché per pubblicare un giornale devo avere un direttore responsabile iscritto alla casta ?
Uno maggiorenne non è forse sufficientemente responsabile essendo capace di agire ?
E allora guardiamo chi, domani, parteciperà alla manifestazione dopo che contro il governo e il Premier è stato detto di tutto e di più, senza alcuna censura, ma ricordiamoci anche i loro nomi, da inserire in una ipotetica lista di persone cui non affidare il proprio futuro.
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Probabilmente chi l’ha organizzata non arriva a capire che dopo le trasmissioni televisive con cui è ripresa la normale programmazione e, soprattutto, dopo quella di ieri sera, chiunque partecipasse a quella iniziativa si coprirebbe di ridicolo.
Ma il ridicolo (purtroppo) non ha mai ucciso nessuno, così dovremo sorbettarci anche questa offesa alla nostra intelligenza da parte di chi vorrebbe proiettare l’idea che manca la libertà di stampa ion Italia, quando sono proprio coloro che stanno dalla loro parte a porre seri problemi alla circolazione delle idee e alla libertà di opinione (veggasi legge Mancino e proposte di legge liberticide sulla cosiddetta “omofobia”).
Ma tant’è, qualcuno che rinuncia a far funzionare le cellule contenute nella scatola cranica esiste sempre, a dimostrazione che la democrazia non è perfetta, visto che il voto di questo qualcuno è uguale al mio.
L’occasione è comunque ghiotta per porci la domanda: servono ancora i giornalisti ?
La risposta mi sembra ovvia: no.
Sarebbe sufficiente un operatore informatico che registrasse i fatti del giorno (una legge, un terremoto, una dichiarazione di Tizio o Caio, i risultati delle partite di calcio) e li inviasse su uno schermo.
Ai commenti ci pensiamo noi.
E credo che sarebbero commenti di gran lunga disinteressati, non condizionati dagli stipendi o dalla preoccupazione del proprio futuro e della propria carriera.
Del resto vediamo che i tanto decantati editorialisti non sono giornalisti, bensì ex ambasciatori, economisti (sic !), ex politici (questi un tesserino da giornalista o pubblicista l’hanno sempre, non sia mai che si venga trombati alle elezioni …), avvocati, ex magistrati, persino ex general manager di società di calcio … ma i giornalisti dove sono ?
Mentre se andiamo a leggere blog e siti di privati cittadini troviamo commenti “fuori dai denti”, pertinenti e che rappresentano la vera volontà popolare, contrapposta alla presunzione e supponenza dei guru della “informazione” che, disprezzando il Popolo, vorrebbero invece “guidarlo”, alla faccia della libera formazione e diffusione delle opinioni.
E, poi, perché per pubblicare un giornale devo avere un direttore responsabile iscritto alla casta ?
Uno maggiorenne non è forse sufficientemente responsabile essendo capace di agire ?
E allora guardiamo chi, domani, parteciperà alla manifestazione dopo che contro il governo e il Premier è stato detto di tutto e di più, senza alcuna censura, ma ricordiamoci anche i loro nomi, da inserire in una ipotetica lista di persone cui non affidare il proprio futuro.
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2 commenti:
I loro nomi li conosco bene, li conosciamo tutti; dovremo votare un giorno spero che ce li ricorderemo anche se, nel frattempo, potrebbero aver tentato qualche elegante giravolta.
E comunque l'attacco sferrato ieri da Santoro con quella porcilaia di trasmissione di concerto con la manifestazione di domani è parte integrante della stessa strategia: la guerra mediatica condotta con cumuli di pattume contro il governo.
Oltretutto sono pure degli iettatori, perché quando doveva esserci la loro manifestazione ci sono stati i soldati morti in Afghanistan e l'hanno rinviata. Ora ci sono i morti di Messina. Pussa via!
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