L’Italia, come ogni altro stato moderno, non può fermarsi, deve sempre aggiornare le sue leggi in modo da essere costantemente pronta ad adeguarsi all’evoluzione della nostra civiltà.
Questo si ottiene con strumenti legislativi aggiornati messi a disposizione dei cittadini e non con vincoli e controlli burocratici.
Tutto ciò significa riforme.
Il solito Fini nel suo inseguimento della segreteria del pci/pds/ds/pd (che comunque è nel suo futuro) ha rimasticato uno slogan della sinistra: riforme sì, ma condivise.
Slogan che ha rappresentato il fallimento di tutte le riforme del passato, del presente e del futuro, nella prima, seconda, terza, quarta repubblica (quando arriveranno).
Perché “condividere” una riforma significa esserne partecipe, significa inserire del proprio in uno scheletro altrui o accettare innesti nel proprio.
Significa, in una parola, annacquare il provvedimento, fargli perdere di spinta innovativa e di efficacia, renderlo un “figlio di nessuno”, quindi depotenziarlo e, in buona sostanza, fare una legislazione inutile.
Sì, perché credo nessuno si scandalizzerebbe se si riformassero alcuni articoli del codice della strada con voto congiunto o se venisse introdotta congiuntamente qualche legge sui colori dei mezzi pubblici o sulle dimensioni dei campi sportivi.
Le riforme che influiscono sulla società sono quelle che incidono realmente sulla vita di tutti i giorni: sicurezza, tasse, immigrazione, diritto alla vita, diritto naturale, ordine mentale che è anche ordine morale, ordinamento dello stato.
E come è possibile arrivare a riforme condivise su simili temi, quando la parte avversa, la sinistra, ha una visione diametralmente opposta alla nostra ?
Indipendentemente da chi dovesse fare il passo verso l’altro più lungo, sarebbe comunque un provvedimento meticcio, bastardo, inutile, dove viene preso, probabilmente, il peggio- perché quello meno sgradito alla controparte – delle due visioni.
Un esempio lampante è dato da un commento ad un mio precedente post .
Per l’autrice del commento l’Ici era stata abolita da Prodi e Berlusconi l’ha tolta ai “ricconi”: non sapevo di essere un “riccone”, visto che Prodi me l’aveva lasciata e che solo dall’anno scorso non la pago più (ma solo sulla prima casa).
Per lei il reato di clandestinità non aumenta la sicurezza e i respingimenti non hanno bloccato l’arrivo degli illegali.
Sempre per la gentile commentatrice i rifuti a Napoli sono solo stati nascosti (anche se così fosse, almeno li hanno tolti dalle strade e dalle entrate delle case e delle scuole).
Il terremoto non è stato affrontato bene (nostalgia dell’Irpinia, del Belice, forse anche dell’Umbria ?).
Gli omosessuali dovevano avere una norma di privilegio che li ponesse un gradino sopra tutti gli altri (e qui sbagliano Carfagna e soci a voler procedere con un altro provvedimento liberticida che includa la cosiddetta omofobia tra le aggravanti di reato).
L’ampliamento degli edifici li porterebbe al crollo (però a crollare sono quelli costruiti negli anni dell’inciucio e dell’ “arco costituzionale” tra il 1970 e il 1980).
Niente Alta Velocità (per fortuna che non ti hanno dato ascolto, visto che è comodissimo andare a Milano in un’ora !).
Preferirebbe stare al freddo d’inverno e al caldo d’estate piuttosto che beneficiare dell’energia nucleare (e io che vorrei una centrale tutta per me …).
E così via.
Ditemi come si possono realizzare riforme condivise assieme a queste persone.
E ditemi come Fini e i suoi finioti possano ragionevolmente sostenere una simile corbelleria.
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Questo si ottiene con strumenti legislativi aggiornati messi a disposizione dei cittadini e non con vincoli e controlli burocratici.
Tutto ciò significa riforme.
Il solito Fini nel suo inseguimento della segreteria del pci/pds/ds/pd (che comunque è nel suo futuro) ha rimasticato uno slogan della sinistra: riforme sì, ma condivise.
Slogan che ha rappresentato il fallimento di tutte le riforme del passato, del presente e del futuro, nella prima, seconda, terza, quarta repubblica (quando arriveranno).
Perché “condividere” una riforma significa esserne partecipe, significa inserire del proprio in uno scheletro altrui o accettare innesti nel proprio.
Significa, in una parola, annacquare il provvedimento, fargli perdere di spinta innovativa e di efficacia, renderlo un “figlio di nessuno”, quindi depotenziarlo e, in buona sostanza, fare una legislazione inutile.
Sì, perché credo nessuno si scandalizzerebbe se si riformassero alcuni articoli del codice della strada con voto congiunto o se venisse introdotta congiuntamente qualche legge sui colori dei mezzi pubblici o sulle dimensioni dei campi sportivi.
Le riforme che influiscono sulla società sono quelle che incidono realmente sulla vita di tutti i giorni: sicurezza, tasse, immigrazione, diritto alla vita, diritto naturale, ordine mentale che è anche ordine morale, ordinamento dello stato.
E come è possibile arrivare a riforme condivise su simili temi, quando la parte avversa, la sinistra, ha una visione diametralmente opposta alla nostra ?
Indipendentemente da chi dovesse fare il passo verso l’altro più lungo, sarebbe comunque un provvedimento meticcio, bastardo, inutile, dove viene preso, probabilmente, il peggio- perché quello meno sgradito alla controparte – delle due visioni.
Un esempio lampante è dato da un commento ad un mio precedente post .
Per l’autrice del commento l’Ici era stata abolita da Prodi e Berlusconi l’ha tolta ai “ricconi”: non sapevo di essere un “riccone”, visto che Prodi me l’aveva lasciata e che solo dall’anno scorso non la pago più (ma solo sulla prima casa).
Per lei il reato di clandestinità non aumenta la sicurezza e i respingimenti non hanno bloccato l’arrivo degli illegali.
Sempre per la gentile commentatrice i rifuti a Napoli sono solo stati nascosti (anche se così fosse, almeno li hanno tolti dalle strade e dalle entrate delle case e delle scuole).
Il terremoto non è stato affrontato bene (nostalgia dell’Irpinia, del Belice, forse anche dell’Umbria ?).
Gli omosessuali dovevano avere una norma di privilegio che li ponesse un gradino sopra tutti gli altri (e qui sbagliano Carfagna e soci a voler procedere con un altro provvedimento liberticida che includa la cosiddetta omofobia tra le aggravanti di reato).
L’ampliamento degli edifici li porterebbe al crollo (però a crollare sono quelli costruiti negli anni dell’inciucio e dell’ “arco costituzionale” tra il 1970 e il 1980).
Niente Alta Velocità (per fortuna che non ti hanno dato ascolto, visto che è comodissimo andare a Milano in un’ora !).
Preferirebbe stare al freddo d’inverno e al caldo d’estate piuttosto che beneficiare dell’energia nucleare (e io che vorrei una centrale tutta per me …).
E così via.
Ditemi come si possono realizzare riforme condivise assieme a queste persone.
E ditemi come Fini e i suoi finioti possano ragionevolmente sostenere una simile corbelleria.
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7 commenti:
Quoto una buona parte del tuo discorso circa l'impossibilità di realizzare riforme bipartisan, visto che hai messo alla berlina delle cime eccelse con cui è pressochè impossibile dialogare.
L'unico punto che correggerei è su Fini.
Il quale non inseguirà come dici "la segreteria del pci/pds/ds/pd (che comunque è nel suo futuro)". No, non è questo il suo futuro, perchè lui aspira a qualcosa di più ambizioso: fare il Sarkozy de noantri e poter formare un suo eventuale governo cooptando le menti migliori (semmai dovessero essercene) della sinistra.
I giornali britinnici dei poteri forti, lo descrivono già come un "politico di razza" DA CONTRAPPORRE a Berlusconi. E io mi rotola per terra dalle risate per la miopia di questi signori.
Quella su Fini è, ovviamente, una previsione "spinta" (sappiamo tutti che è più utile alla sinistra finchè starà formalmente a Destra ...) ma parlare di "menti migliori" nella sinistra ... "I peggiori dei nostri, sono migliori dei migliori dei loro" (citazione da me stesso :-))).
non ti fermare a quel che annunciano...bisogna controllare , verificare di non essere stati presi in giro.
Nel caso di napoli il mio ragionamento è questo se per strada non c'è più immondizia (al centro di napoli) ma i termovalorizzatori ancora non partono...dov'è andata a finire?(non nelle discariche piene nè in quelle che vogliono costruire) in più quella reciclata all 'estero è stata rispedita indietro a causa delle false ecoballe piene di materiale da destinare a trattamenti speciali.
Per quanto riguarda i ricconi data la situazione oggi chi ha due case e le mantiene per me è un riccone.Non so quanti anni voi abbiate e se avete un posto di lavoro sicuro (spero di si)ma quello che vedo io per strada è questo molte famiglie che non ce la fanno più ad andare avanti.
se per respingimenti intendi l'abbandono in mare allora hai ragione, esistono persone di serie b e sono tutti criminali vero???che schifo!
Forse ti è sfuggito che sono state individuate aree di smaltimento e immediatamente dopo aperte in attesa dell'avvio dei termovalirizzatori. In ogni caso ammetti tu stessa che la spazzatura non c'è più e a me interessano i risultati, non le chiacchiere.
Due case da ricconi ? E' lo stesso ragionamento (sbagliato) per cui un pensionato statale come era mio padre era escluso da varie agevolazioni in campo assistenziale e sanitario: aveva una pensione "troppo alta". Concetto sbagliato perchè mio padre ha pagato i contributi per decenni ed aveva diritto a rivederli sotto forma di assistenza gratuita, sennò meglio le assicurazioni private ed ognuno abbia per quello che paga. L'Ici, comunque, sulla prima casa l'ha abolita Berlusconi, Prodi fece un timido aumento della detrazione salvo poi riprendersi con gli interessi (aliquote da gabelliere puro) quel che aveva ridotto.
Facendo l' imprenditore, ho men che meno un posto sicuro di lavoro. A me nessuno paga la Cassa Integrazione. Così come nessuno la paga alle migliaia di LAVORATORI che rischiano sulla loro pelle, ed ogni mattina devono fare i conti. Anche con un regime che è rimasto in piedi oltre 50 anni con farisaici comportamenti di riguardo solo verso il grande capitale ed i sindacati rossi.
Basta col falso mita operaista da bolscevico d' antàn. Anche perchè la classe operaia vota o Berlusconi o Lega. A sinistra rimangono quelli del posto fisso con "gazzetta" in mano. Qualche professore e tre o quattro studentelli brufolosi.
Più qualche riccone vero, radical chic, che non solo ha la prima e seconda casa fatta con sacrifici e mutui, ma di case ne ha 20 o 30. più qualcuna in affitto da enti statali a prezzi ridicoli...
ritiro il riccone e rilancio con benestante!
per Massimo:i risultati vanno analizzati anche a lungo termine;i rifuti nell'attesa si degradano, le false ecoballe iniziano a perdere e colare nel terreno , magari incontrando qualche falda che poi passa sotto campi agrari o pascoli di bufale, i cui prodotti li ritrovi a tavola...
per Starsandbars: come figura economical'imprenditore ha una variabile in più rispetto all'operaio:il tornaconto.
Questo (salvo crisi/catastrofi)non è mai pari a zero, dovrebbe esserlo per gli enti pubblici ma si sa che in Italia non è così.Quando il lavoro c'è gli operai prendono la busta paga e l'imprenditore guadagna in maniera esponenziale (giustamente dato il rischio)ma quando le cose vanno male non può essere dichiarato un eroe.
E chi lo dice che finirà come dici tu ?
Intanto i rifiuti sono stati raccolti e assemblati e l'unica cosa certa è che così si sono evitate malattie e pestilenze.
Sull'imprenditore, in assenza di Stars, mi permetto di ricordare che proprio il rischio che si assume legittima il maggior reddito. Nessuno è impedito dal rischiare in proprio se vuole guadagnare di più. O, almeno, provarci.
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