Fino ad un paio di giorni fa non sapevo dell’esistenza di un certo Morgan, di professione cantante.
A me, se si parla di “Morgan” veniva e viene in mente “Morgan il Pirata” di tanti racconti di avventura di quando ero bambino, non certo il Carneade di cui si parla da due giorni sulla stampa.
E dopo aver letto delle sue dichiarazioni, definibili più allucinogene che allucinanti, non avevo in programma un post su di esse, avendole classificate come la spazzatura propalata da coloro che cercano una facile notorietà.
Ma leggendo stamattina il Resto del Carlino mi sono imbattuto in dichiarazioni, a difesa di questo Carneade, che meritano di essere prese ad esempio di quanta necessità ci sia in Italia (e non solo, credo) di un forte recupero di buon senso.
Adriana Poli Bortone, dopo il passo doppio della candidatura con l’Udc in Puglia, si esibisce in una dichiarazione che solo per rispetto della sua età e del suo passato non definisco: le dichiarazione canterine non sarebbero uno scandalo, tanto anche in parlamento ci sono decine di deputati e senatori che “si fanno”.
Classico ragionamento che, esteso, porta a ritenere che non è uno scandalo rubare (o uccidere, o stuprare o qualunque altra porcheria vi venga in mente) tanto ci sono decine e centinaia di persone che lo fanno.
Un altro Carneade, tal Viale definito “ginecologo radicale” protesta contro la censura che cercherebbe di mettere il bavaglio alla cultura.
Ma, mi domando, che bisogno ha un quotidiano con 125 anni di vita di riportare una simile dichiarazione ?
Qual è la “cultura” che può esprimere un drogato o la droga ?
Ma a simile “cultura” io di bavagli non uno ne metterei, ma centomila !
Così come credo non debba essere dato spazio alcuno – e qui che occorrerebbe richiamare l’etica e la deontologia giornalistica – alle dichiarazione che Carneadi della musica o di altri campi fanno, supportandosi l’un l’altro, proprio per avere qualche spazio nei giornali.
E non si compri i loro prodotti, non li si voti, non si ricorra a loro.
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A me, se si parla di “Morgan” veniva e viene in mente “Morgan il Pirata” di tanti racconti di avventura di quando ero bambino, non certo il Carneade di cui si parla da due giorni sulla stampa.
E dopo aver letto delle sue dichiarazioni, definibili più allucinogene che allucinanti, non avevo in programma un post su di esse, avendole classificate come la spazzatura propalata da coloro che cercano una facile notorietà.
Ma leggendo stamattina il Resto del Carlino mi sono imbattuto in dichiarazioni, a difesa di questo Carneade, che meritano di essere prese ad esempio di quanta necessità ci sia in Italia (e non solo, credo) di un forte recupero di buon senso.
Adriana Poli Bortone, dopo il passo doppio della candidatura con l’Udc in Puglia, si esibisce in una dichiarazione che solo per rispetto della sua età e del suo passato non definisco: le dichiarazione canterine non sarebbero uno scandalo, tanto anche in parlamento ci sono decine di deputati e senatori che “si fanno”.
Classico ragionamento che, esteso, porta a ritenere che non è uno scandalo rubare (o uccidere, o stuprare o qualunque altra porcheria vi venga in mente) tanto ci sono decine e centinaia di persone che lo fanno.
Un altro Carneade, tal Viale definito “ginecologo radicale” protesta contro la censura che cercherebbe di mettere il bavaglio alla cultura.
Ma, mi domando, che bisogno ha un quotidiano con 125 anni di vita di riportare una simile dichiarazione ?
Qual è la “cultura” che può esprimere un drogato o la droga ?
Ma a simile “cultura” io di bavagli non uno ne metterei, ma centomila !
Così come credo non debba essere dato spazio alcuno – e qui che occorrerebbe richiamare l’etica e la deontologia giornalistica – alle dichiarazione che Carneadi della musica o di altri campi fanno, supportandosi l’un l’altro, proprio per avere qualche spazio nei giornali.
E non si compri i loro prodotti, non li si voti, non si ricorra a loro.
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3 commenti:
Un conto è dire "Rubate il più possibile che è una cosa giusta", un'altra è dire "In passato mi è capitato di rubare".
Nel primo si incita alla violenza, nel secondo si parla di una propria esperienza (magari anche con un tono di pentimento e quindi pedagogicamente costruttivo).
Come spesso accade, arriviamo alle stesse conclusioni sulla base di argomentazioni estremamente diverse.
P.S.: non eri tu quello contrario a qualunque limitazione della libertà di pensiero?
PERFETTO! ma lo hai scritto nelle lettere al direttore del gionale della tua città? Io Morgan invece lo conosco da anni e mi è sempre sembrato un minchione; anni fa ha pubblicato un cd che era la copia esatta di uno dei capolavori di F. De Andrè, Non all'amore nè al denaro nè al cielo, Fiasco totale!
Il fatto è che in tv ormai scorazzano stronzi e sgualdrine senza misura e fanno anche audience: è la realtà lontana da noi ( io e quelli come te) o la TV?
Gianni. Dire che si usa la droga come antidepressivo e che fa bene equivale al tuo "rubate ...".
Infatti ognuno può esprimere il suo pensiero. Ma la spazzatura, per deontologia professionale, non deve trovare spazio nei giornali seri. Io non chiedo una legge che vieti le opinioni. Chiedo che chi le ha non usi mezzi altrui per propagandarle.
Press. Sei stato molto chiaro (forse sin troppo esplicito nei termini che io non avrei usato). E' la TV lontana dalla realtà. Purtroppo c'è chi la prende a modello di quel che si vorrebbe diventare. Ma è anche colpa nostra che abbiamo avuto troppo e vogliamo dare ai nostri figli ancora di più. Un po' di cinghia tirata non farebbe male a nessuno.
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