Se non sbaglio sarà il 16 febbraio il giorno ultimo in cui saranno presentati i candidati presidenti nelle 13 regioni a statuto ordinario in cui si voterà il 28 e 29 marzo.
In quella data sarò “impegnato” nella mia “settimana bianca” (che con la neve che scende si prospetta a pieno regime) e quindi non avrò modo di commentare il Big Ben che dice “stop”, per cui anticipo una valutazione.
Nel sito de Il Resto del Carlino trova spazio un grafico relativo ad un sondaggio che attribuisce al Centro Destra due regioni sicure (Veneto e Lombardia), alla sinistra 4 (Emilia Romagna, Umbria, Toscana e Basilicata) , 1 (Marche) molto probabile alla sinistra, 4 incerte (Piemonte, Liguria, Lazio e Puglia) e 2 probabili al Centro Destra (Campania e Calabria).
Nei giorni scorsi le probabili al Centro Destra erano tre in quanto vi figurava anche il Lazio.
Mi sento di condividere tali ipotesi e non posso sottolineare come regioni importanti come Piemonte, Liguria e Puglia siano tra le incerti probabilmente a causa delle scelte dell’Udc che potrebbero non essere le stesse degli elettori Udc.
Sarei molto stupito, infatti, se elettori Udc votassero per la Bresso in Piemonte o Burlando in Liguria, mentre in Puglia Casini ha offerto un assist al pur sconfitto D'alema con la "candidata per ripicca" Poli Bortone che consentirebbe a Vendola di rimanere altri cinque anni.
Il Lazio è un caso a parte.
Lì l’Udc appoggia il candidato del Pdl, ma è un candidato talmente sbagliato che a faticare a votarlo sono proprio gli elettori di Destra e questo in una regione dove il Centro Destra, con una scelta più oculata e meno finiota, avrebbe vinto a mani basse dopo lo scandalo Marrazzo e contro qualunque avversario.
Campania e Calabria sono due regioni in cui la sinistra ha mostrato il peggio del suo “amministrare” e credo che, anche con candidati probabilmente di caratura locale, il Centro Destra possa farcela, impresa impossibile in Emilia, Toscana e Umbria.
Sulle Marche qualche speranza continuo ad averla, mentre non conosco il perchè in Basilicata continuino a votare a sinistra (sarà la presenza del vecchio Emilio Colombo ?).
Da rimarcare come Veneto e Lombardia, date per sicure, siano anche le regioni amministrate ormai da 15 anni dal Centro Destra e il largo margine di Zaia e Formigoni dipende anche dal buon governo di Pdl e Lega in quelle regioni.
A questo punto si impone una quantificazione.
Quante regioni deve vincere uno schieramento per proclamarsi “vincitore” ?
Beh, è evidente che se si vota in 13 regioni, vince chi ne conquista 7.
Ma è altrettanto evidente che è anche importante il conteggio dei “più” e dei “meno” e la sinistra è oggettivamente svantaggiata, non solo perché ha governato male, ma perché sono in gioco 11 regioni da lei amministrate contro due del Centro Destra ed è plausibile che il Centro Destra raddoppi le regioni amministrate, portando così a 8 (con Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Molise, Sardegna) le regioni sulle quali piantare la propria bandierina (la Sicilia la ritengo comunque di Centro Destra, anche se l’ondivago Lombardo si è prestato, pur di restare in sella, anche all’appoggio del pci/pds/ds/pd).
La sinistra con le 9 che potrebbe continuare a governare arriverà sostanzialmente a 11, anche se Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta hanno situazioni molto particolari e simili a quelle della Sicilia.
Perché questo delirio di ipotesi numeriche ?
Perché non vorrei che, nella foga di piantare le proprie bandierine, poi, ad elezioni terminate, si esulti per una vittoria apparente, con governatori che, passata la festa elettorale, si scoprano di tutt’altro orientamento.
Come è accaduto per Lombardo.
Come temo possa accadere se verranno eletti governatori vicini a Fini, tipo la Polverini in Lazio.
Allora non mi stanco di ripetere che più che il numero dei governatori conquistati, sarà importante la loro fedeltà al Premier Silvio Berlusconi.
E che è molto meglio un governatore che sia nemico dichiarato, di un amico da cui ci si debba continuamente guardare alle spalle.
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In quella data sarò “impegnato” nella mia “settimana bianca” (che con la neve che scende si prospetta a pieno regime) e quindi non avrò modo di commentare il Big Ben che dice “stop”, per cui anticipo una valutazione.
Nel sito de Il Resto del Carlino trova spazio un grafico relativo ad un sondaggio che attribuisce al Centro Destra due regioni sicure (Veneto e Lombardia), alla sinistra 4 (Emilia Romagna, Umbria, Toscana e Basilicata) , 1 (Marche) molto probabile alla sinistra, 4 incerte (Piemonte, Liguria, Lazio e Puglia) e 2 probabili al Centro Destra (Campania e Calabria).
Nei giorni scorsi le probabili al Centro Destra erano tre in quanto vi figurava anche il Lazio.
Mi sento di condividere tali ipotesi e non posso sottolineare come regioni importanti come Piemonte, Liguria e Puglia siano tra le incerti probabilmente a causa delle scelte dell’Udc che potrebbero non essere le stesse degli elettori Udc.
Sarei molto stupito, infatti, se elettori Udc votassero per la Bresso in Piemonte o Burlando in Liguria, mentre in Puglia Casini ha offerto un assist al pur sconfitto D'alema con la "candidata per ripicca" Poli Bortone che consentirebbe a Vendola di rimanere altri cinque anni.
Il Lazio è un caso a parte.
Lì l’Udc appoggia il candidato del Pdl, ma è un candidato talmente sbagliato che a faticare a votarlo sono proprio gli elettori di Destra e questo in una regione dove il Centro Destra, con una scelta più oculata e meno finiota, avrebbe vinto a mani basse dopo lo scandalo Marrazzo e contro qualunque avversario.
Campania e Calabria sono due regioni in cui la sinistra ha mostrato il peggio del suo “amministrare” e credo che, anche con candidati probabilmente di caratura locale, il Centro Destra possa farcela, impresa impossibile in Emilia, Toscana e Umbria.
Sulle Marche qualche speranza continuo ad averla, mentre non conosco il perchè in Basilicata continuino a votare a sinistra (sarà la presenza del vecchio Emilio Colombo ?).
Da rimarcare come Veneto e Lombardia, date per sicure, siano anche le regioni amministrate ormai da 15 anni dal Centro Destra e il largo margine di Zaia e Formigoni dipende anche dal buon governo di Pdl e Lega in quelle regioni.
A questo punto si impone una quantificazione.
Quante regioni deve vincere uno schieramento per proclamarsi “vincitore” ?
Beh, è evidente che se si vota in 13 regioni, vince chi ne conquista 7.
Ma è altrettanto evidente che è anche importante il conteggio dei “più” e dei “meno” e la sinistra è oggettivamente svantaggiata, non solo perché ha governato male, ma perché sono in gioco 11 regioni da lei amministrate contro due del Centro Destra ed è plausibile che il Centro Destra raddoppi le regioni amministrate, portando così a 8 (con Friuli Venezia Giulia, Abruzzo, Molise, Sardegna) le regioni sulle quali piantare la propria bandierina (la Sicilia la ritengo comunque di Centro Destra, anche se l’ondivago Lombardo si è prestato, pur di restare in sella, anche all’appoggio del pci/pds/ds/pd).
La sinistra con le 9 che potrebbe continuare a governare arriverà sostanzialmente a 11, anche se Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta hanno situazioni molto particolari e simili a quelle della Sicilia.
Perché questo delirio di ipotesi numeriche ?
Perché non vorrei che, nella foga di piantare le proprie bandierine, poi, ad elezioni terminate, si esulti per una vittoria apparente, con governatori che, passata la festa elettorale, si scoprano di tutt’altro orientamento.
Come è accaduto per Lombardo.
Come temo possa accadere se verranno eletti governatori vicini a Fini, tipo la Polverini in Lazio.
Allora non mi stanco di ripetere che più che il numero dei governatori conquistati, sarà importante la loro fedeltà al Premier Silvio Berlusconi.
E che è molto meglio un governatore che sia nemico dichiarato, di un amico da cui ci si debba continuamente guardare alle spalle.
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7 commenti:
Un appunto sull'Umbria. Teoricamente sarebbe sicura per la sinistra, ma la sinistra sta facendo di tutto per suicidarsi. Hanno silurato la governatrice uscente per candidare una semi-sconosciuta che potesse attirare l'UDC e scaricare il PRC. Solo che han fatto male i conti, in Umbria il PRC vale più dell'UDC, e candiderà un esponente molto noto (il sindaco di Gubbio) che toglierà voti alla sconosciuta Marini, ed il centrodestra presenta una candidata più nota, la capogruppo in consiglio regionale Fiammetta Modena. Non dico che vincerà il centro-destra, ma non è così sicuro.
Massimo
condivido la tua anlisi,tanto finchè ci saranno i giro gente come pierfurby e gianfuffa, difficilmente si avranno situazioni stabili.
ciao
Sarc
Oggi l'Umbria è passata nel "rosa": indecisa pendente a sinistra, mentre (per me inspiegabilmente) le Marche sono passate tra le "sicure" per la sinistra ...
Tutto condivisibile,ma non si può lasciare una regione come il Lazio alla sinistra,polverini o non polverini.Poi vedremo,se si vince, che succederà.Far vincere la bonino è da tafazzisti.
Ti capisco,Johnny Doe, ma con tali ragionamenti abbiamo eletto per decenni dei democristiani che pesscavano voti a Destra, come barriera al comunismo, e poi governavano in modo consociativo. Se vogliamo finirla di vederci presentare candidati che non appartengono alla nostra area dobbiamo anche rischiare la Bonino presidente del Lazio. Anche perchè invito a riflettere su come si sentirebbe un elettore di Centro Destra del Lazio se, a primavera, si verificherà la frattura definitiva tra Berlusconi e Fini e questo ultimo, con i suoi "ori di famiglia" se ne andasse dove spero che vada. Come vi sentireste a vedere in Lazio la Polverini presidente di una giunta con radicali, comunisti, casinisti ... ;-)
Non è detto che succeda il peggio paventato nè per la polverini nè per fini.Se il pdl vince le elezioni,non credo che gli ori di famiglia seguiranno un generale praticamente senza truppe,checchè se ne dica.Perchè tale Fini è,e in politica le cose cambiano molto velocemente.Già non è più la star di qualche mese fa.
Comunque alla fine, io resto del parere del meno peggio,che non è certo la bonino.
Non so quale sia il peggio. Se la transumanza dei finioti a sinistra con la perdita di uno o più governatori, oppure se la loro permanenza nel pdl con le continue pretese e i continui bastoni tra le ruote. Nel dubbio non voterei la Polverini comunque :-)
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