Nilla Pizzi è deceduta a 92 anni.
Nonostante abbia superato i cinquanta, non sono così avanti con gli anni da ricordarmi la cantante bolognese nel periodo di suo massimo splendore.
Ho immagini sfuocate, in bianco e nero, di trasmissioni televisive anni sessanta, in cui cantava (e veniva sistematicamente eliminata dalle competizioni) questa Signora più simile a mia madre (e alle madri dei miei amici) che alle cantanti che, allora, ottenevano maggiore visibilità (Mina, Patty Pravo, Rita Pavone, Caterina Caselli …).
Però Nilla Pizzi resta, per me, l’interprete ineguagliabile di una canzone che nel febbraio 1952 commosse l’Italia: Vola colomba.
Una canzone dedicata a Trieste, ancora sotto l’occupazione Anglo Americana e che i comunisti, sì quegli stessi che oggi pretendono senza pudore di sventolare il Tricolore, si dicono persino patrioti e hanno la sfrontatezza di rivendicare la ricorrenza del 17 marzo (proclamazione del Regno d’Italia che, come è loro abitudine, hanno manipolato e trasformato in Festa dell’Unità Nazionale), avrebbero voluto lasciare sotto il tallone del criminale Tito, assassino e infoibatore di migliaia di Italiani.
Ecco, mi piace pensare che Nilla Pizzi se ne sia andata schifando quello che si sente oggi dalle bocche degli eredi legittimi di chi accolse a fischi e insulti i nostri connazionali Giuliani e Dalmati cacciati dal compagno Tito dalle loro terre I T A L I A N E : Fiume, Istria e Dalmazia.
“Vola, colomba bianca, vola/ Diglielo tu, Che tornerò / Dille che non sarà più sola, / E che mai più la lascerò” .
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Nonostante abbia superato i cinquanta, non sono così avanti con gli anni da ricordarmi la cantante bolognese nel periodo di suo massimo splendore.
Ho immagini sfuocate, in bianco e nero, di trasmissioni televisive anni sessanta, in cui cantava (e veniva sistematicamente eliminata dalle competizioni) questa Signora più simile a mia madre (e alle madri dei miei amici) che alle cantanti che, allora, ottenevano maggiore visibilità (Mina, Patty Pravo, Rita Pavone, Caterina Caselli …).
Però Nilla Pizzi resta, per me, l’interprete ineguagliabile di una canzone che nel febbraio 1952 commosse l’Italia: Vola colomba.
Una canzone dedicata a Trieste, ancora sotto l’occupazione Anglo Americana e che i comunisti, sì quegli stessi che oggi pretendono senza pudore di sventolare il Tricolore, si dicono persino patrioti e hanno la sfrontatezza di rivendicare la ricorrenza del 17 marzo (proclamazione del Regno d’Italia che, come è loro abitudine, hanno manipolato e trasformato in Festa dell’Unità Nazionale), avrebbero voluto lasciare sotto il tallone del criminale Tito, assassino e infoibatore di migliaia di Italiani.
Ecco, mi piace pensare che Nilla Pizzi se ne sia andata schifando quello che si sente oggi dalle bocche degli eredi legittimi di chi accolse a fischi e insulti i nostri connazionali Giuliani e Dalmati cacciati dal compagno Tito dalle loro terre I T A L I A N E : Fiume, Istria e Dalmazia.
“Vola, colomba bianca, vola/ Diglielo tu, Che tornerò / Dille che non sarà più sola, / E che mai più la lascerò” .
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7 commenti:
a me piace ricordare tutte le volte che è venuta a cantare alle feste de l'unità dalle mie parti :)
Ecco come macchiare la memoria di una persona appena defunta ...
nah... era una risposta al tuo post dove sei riuscito a tirare in ballo la politica pure per commemorare la nilla nazionale
E' la canzone che ha quel significato. Non è colpa mia se i comunisti sono stati sempre dalla parte sbagliata, hanno tutto di cui farsi perdonare e cercano disperatamente di manipolare la realtà storica per ricrearsi una verginità artificiale. :-D
sì ma non credo che nilla tenesse presente quello che dici mentre cantava 'vola colomba'. comunque venne alla festa de l'unità del mio paesino in provincia di milano. proprio ieri mio padre menzionava questo fatto.
un saluto
Sarebbe fare un torto a Nilla Pizzi pensare che non comprendesse il significato del testo che cantava. Alla festa dell'unità ci sono andati tutti o quasi i cantanti italiani e non solo: pecunia non olet. Buona settimana.
"Sarebbe fare un torto a Nilla Pizzi pensare che non comprendesse il significato del testo che cantava": vero quella canzone era per Trieste e l'Istria.
Io, ovviamente, non ero ancora nato - sarei arrivato 19 anni dopo - ma la questione istriana è una ferita troppo forte, che sanguina ancora e che merita rivalsa.
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