Mentre i mercati mondiali traballano e richiedono il massimo impegno dei governi per limitare i danni di una crisi globale, si sono mobilitati per ottenere una intervista dal Premier i magistrati di una città, Napoli, che ha ben altri problemi cui dovrebbero porre attenzione.
In sostanza i magistrati di Napoli chiedono con insistenza degna di miglior causa a Berlusconi di rispondere alle loro domande quale “parte offesa” pur avendo ripetutamente il Cavaliere dichiarato di non essere stato affatto offeso, ricattato o altro, bensì di aver generosamente aiutato una famiglia di amici in difficoltà.
E’ come quel collega o quell’amico che, quando lo si incontra, insistentemente chiede se ci sentiamo bene, se va tutto bene, se abbiamo dei problemi.
Alla terza o quarta volta che lo chiede lo mandiamo meritatamente a quel paese.
Nel caso specifico, poi, trattandosi di una indagine che concerne fatti accaduti – se mai accaduti – tra Roma e Bari, la domanda sorge spontanea: che c’azzecca Napoli ?
Quando sosteniamo che il peggior nemico dell’economia italiana è la sinistra, l’opposizione in genere nelle sue varie componenti, questo caso ne è la prova lampante.
Una vicenda che la stessa parte designata quale “offesa” nega esista, provoca solo danni all’immagine del Premier e dell’Italia tutta e fornisce benzina alla speculazione, alle polemiche della sinistra ed ai titoli dei giornali di proprietà dei poteri forti che non vedono l’ora di rimuovere l’ostacolo Berlusconi per dispiegare meglio i loro affari.
Ciononostante, mentre quando parla il presidente pro tempore degli Stati Uniti o Merkel e Sarkozy tengono conferenze stampa congiunte, la borsa scende, se Berlusconi si fa un giretto tra Bruxelles e Strasburgo, la borsa, come è accaduto ieri, torna a salire.
Addirittura è ventilata la minaccia di obbligare con la forza il Premier ad incontrare i magistrati per un colloquio del tutto inutile: non merita neppure un commento ...
Entra ne
Nessun commento:
Posta un commento