Le
parole nel titolo apparentemente rappresentano due situazioni
differenti, in realtà sono le fondamenta di ogni società civile.
Per
comprenderlo e per utilizzare tale parole in modo appropriato, non
dobbiamo fare altro che risalire al loro autentico significato, senza farci traviare dalle corruzioni indotte dal
politicamente corretto.
Ambedue
i termini derivano dal latino ed hanno una desinenza in comune:
“monio” (munus), letteralmente “obbligo, dovere”.
Scorporando
le parole, vediamo che la prima parte sono “mater” (madre) e
pater (padre) al genitivo.
Letteralmente,
quindi, matrimonio è “obbligo della (di una) madre”, patrimonio
“obbligo del (di un) padre”.
Matrimonio
e patrimonio, sono pertanto i termini che rappresentano la finalità
per la quale sono coniati.
Il
matrimonio ha come finalità la procreazione, cioè l’essere madre,
per la perpetuazione della specie.
Il
patrimonio ha come finalità la trasmissione delle proprietà di
famiglia per la perpetuazione del nome, del casato.
E’
indubbio che una coppia del medesimo sesso non potrà mai procreare,
venendo quindi meno al significato stesso del termine “matrimonio”
che pertanto, al di là del disgusto che provoca il solo pensiero di
due soggetti dello stesso sesso che danno sfogo assieme sotto le
lenzuola alle proprie pulsioni sessuali, non potrà mai applicarsi
loro.
Ed
è altrettanto indubbio che il patrimonio è qualcosa di intimo e di
appartenente ad una stirpe che non può assolutamente trovare
divisione con soggetti al di fuori del casato stesso.
Appare
quindi evidente come l’assunto iniziale è realtà, per cui
matrimonio e patrimonio sono le fondamenta della nostra società
civile, perché rappresentano l’essenza del nucleo primordiale di
qualsiasi società: la Famiglia.
Una
Famiglia composta da un Uomo ed una Donna con il compito di procreare
e di perpetuare la stirpe.
Una
Famiglia in grado di sostenersi e di vivere grazie ai propri beni,
che si tramandono di padre in figlio e che rappresentano il
patrimonio del casato.
La
sinistra e l’accozzaglia che sbandiera il politicamente corretto
rappresentano invece la distruzione delle fondamenta della nostra
società, con la loro volontà di eliminare il concetto tradizionale
di Famiglia, stravolgendo le regole del matrimonio, applicandolo
anche a soggetti che mai e poi mai potrebbero assolvere al compito di
procreare e perpetuare la stirpe, applicando loro regole e diritti
tipici del matrimonio, quand’anche lo chiamassero “Pippo”.
Contemporaneamente
la volontà devastatrice della sinistra si manifesta con l’intento
di azzerare e statalizzare le proprietà delle Famiglie, tanto che da
Bersani a Vendola alla Camusso, ripetono come un mantra:
patrimoniale, tassazione delle rendite.
Sul
piano etico-morale e sul piano economico noi siamo la Civiltà più
evoluta e viviamo nel mondo migliore possibile perché la Famiglia è
sempre stata il nucleo portante di ogni sviluppo.
Anche
in periodi di crisi come l’attuale, il rifugio per eccellenza è la
Famiglia, che sorregge, aiuta e salva.
Basta
poco, basta una piccola attenzione ai termini, da dove hanno origine
e perché, per evitare di commettere errori esiziali per una società
civile, come l’estensione del matrimonio a chi non potrebbe mai
assolverne gli obblighi o come l’applicazione di infami tasse sul
patrimonio di una Famiglia.
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1 commento:
Come ho scritto da me, la Manifestazione x La Vita ( e x la Famiglia) di ieri ha avuto un grande successo. Ed ha provocato la reazione stizzita di molti giornalisti e cattocomunisti. Il mondo Cattolico comincia a cambiare, grazie anche a FB dove abbiamo incominciato ad organizzarci, per la difesa dei Principi Non Negoziabili.
Non vogliamo più subire...
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