Il gauleiter dei poteri forti internazionali
ha superato ogni limite, appaiandosi alla ridicola esternazione del
suo mallevadore che abita (ancora per poco) al Quirinale e non si è
accorto del successo delle liste di Grillo (o, pieno di bile, rifiuta
di riconoscerlo …).
Monti
non sa cosa fare, probabilmente non lo sapeva neanche prima, ma
pretende di farci credere che ha un “programma” per risollevare
l’economia.
Per
ora abbiamo però visto solo tasse e provvedimenti recessivi.
La
boria, lo snobismo e l’infinita superbia che lo contraddistinguono,
lo portano a scaricare sul prossimo colpe che sono soltanto sue, di
chi lo ha messo in quel posto (e messo a noi in quel posto …) e di
chi ancora lo vota.
Con
Berlusconi nessuno si suicidava.
Con
Berlusconi avevamo più soldi in tasca, quindi potevamo spendere di
più.
Con
Berlusconi avevamo meno tasse.
Con
Berlusconi, soprattutto, c’era più ottimismo, più speranza, più
fiducia nel futuro.
Mario
Monti, con tutta la sua prosopopea ha saputo solo tassare e creare
problemi in decine di migliaia di persone che rischiano di trovarsi
senza pensione e senza stipendio perché non è stato preventivamente
valutato l’impatto di una riforma delle pensioni che andava
realizzata già nel 1994 (come cercò di fare Berlusconi) ma che
adesso poteva essere attuata solo con gradualità e neutralizzandone
gli effetti su chi era uscito dal mondo del lavoro in base alle
vecchie leggi (ed era il percorso lungo, virtuoso e paziente del Governo
Berlusconi).
Mario
Monti, con le sue tasse, ha tolto quel piccolo margine di sicurezza e
di operatività che ancora rimaneva, dando spazio alla repressione
fiscale nel più puro stile da sceriffo di Nottingham.
Mario
Monti, soprattutto, con le sue tasse ha tolto speranza e fiducia nel
futuro perché ha sottratto quel margine che consentiva a tanti non
solo di sopravvivere, ma di proseguire nella loro attività.
Ma
Mario Monti non si è accorto che cercando di ribaltare sul prossimo
le responsabilità delle “vicende umane” delle crisi, ha
pronunciato una auto accusa visto che proprio lui ha fatto parte di
Goldman Sachs e per due mandati è stato commissario europeo.
E
la crisi ha proprio lì le sue radici.
Berlusconi
e il Pdl, invece di rincorrere i “moderati” che si sono
dimostrati inconsistenti elettoralmente, dovrebbero reagire allo
schiaffo di Monti staccandogli la spina, hic et nunc, senza “se”
e senza “ma”, per poi dar corso ad una campagna elettorale
incisiva e determinata, rilanciando il progetto di sempre contro le
tasse e per allontanare lo stato dalle nostre vite e dalle nostre
tasche.
Un’Italia
rinnovata, federalista e presidenzialista.
Se
ci sarà la maggioranza assoluta, bene.
Se
invece Berlusconi, ancora una volta, dovesse scendere a compromessi
con i centristi, allora meglio una opposizione dura e determinata,
senza sconti per nessuno, perseguendo con coerenza il proprio
progetto di società.
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1 commento:
Da quando c'è Monti tutti gli indicatori economici sono peggiorati: deficit, debito, disoccupazione, recessione. Tutto a causa delle tasse....ci vuol coraggio a fare da scarica barile !
Ma la cosa che mi infastidisce di più è l'atteggiamento del PDL che prende schiaffi e sta zitto, i 40 firmatari sono pochi !
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