Il 24 maggio del 1915 le truppe Italiane varcavano il Piave per riportare in Italia anche Trento, Trieste, Fiume, l'Istria.
Non passa lo straniero, recita la canzone del Piave.
Oggi, purtroppo, non solo lo straniero passa, ma viene incentivato ad entrare sulla nostra Terra, occuparla, chiedendo a noi di alloggiarlo, mantenerlo, curarlo e istruirlo.
Le ong, per scopi sui quali è lecito pensare male, raccattano in mare migliaia di disperati e ce li scaricano con un continuo andirivieni.
E il governo italiano nulla fa per bloccare l'invasione, anzi la seconda (sic !) carica dello stato pretende di concedere la cittadinanza per il solo fatto di essere nato in Italia.
In Italia siamo bravissimi a farci del male, incuranti degli esempi mondiali (veggasi anche l'ultimo attentato a Manchester nella multietnica Gran Bretagna con un musulmano pakistano sindaco della capitale).
Quale potrà essere, oggi, la linea del Piave ?
Non passa lo straniero.
E' nel nostro passato il nostro futuro, quel che fu realizzato nel 1915-18, dovrà tornare ad esserlo oggi, in condizioni forse più difficili per la presenza di quinte colonne antitaliane che stanno dalla parte dello straniero.
Altro che ius soli, ma una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor.
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