Assistiamo quotidianamente agli sbarchi di orde di clandestini che, poi, vengono fatte sciamare per l'intero territorio nazionale, imponendone la presenza, con la forza, anche a quelle popolazioni che non ne vogliono sapere.
Il codice per le ong, peraltro sotoscritto solo da una minoranza, non è chiaro sulle sanzioni e la "missione" navale è tale ma "solo un po'".
Se Gentiloni, Renzi e compagni credono di risolvere il problema ( dopo averlo creato e ingigantito a questi livelli) con delle mezze misure, si sbagliano di grosso.
Renzi e compagni credono di poter infinocchiare con le loro chiacchiere torrenziali non solo gli iscritti ed elettori del pci/pds/ds/pd (che peraltro aprono sempre più gli occhi e infatti sono sempre meno a votare per le "primarie") ma anche chi non appartiene alla loro fazione e persino i governanti stranieri.
Renzi e compagni, in tal modo, vorrebbero solo fare passerella,con gli otto milioni di baionette che mettono solo in mostra, e incassare applausi senza alcun rischio.
Ma così non funziona.
Nessuno rispetterà mai uno stato che si fa prendere a schiaffi da tutti.
La situazione dell'invasione dei clandestini si è talmente incancrenita che solo un deciso taglio di bisturi, non indolore, al contrario molto doloroso, potrà risolvere.
E il taglio di bisturi necessario è un'azione militare che da un lato blocchi ogni partenza dei clandestini dai porti del nord Africa, dall'altro crei in territorio africano uno o più centri di identificazione, per verificare la qualità dei richiedenti asilo, filtrandoli e ammettendo solo chi realmente soddisfa i parametri necessari per essere considerato tale.
E per realizzare tali centri di filtraggio occorre occupare una porzione del territorio libico, mettendolo in sicurezza.
Che lo si faccia con il nostro Tricolore, con un'azione bilaterale o sotto l'egida di una qualche organizzazione internazionale, è secondario anche se, trattandosi di un diretto interesse italiano, preferirei che fosse un'azione tutta italiana.
Ogni altra iniziativa è solo un minuetto destinato a non risolvere il problema, anzi a peggiorarlo dando l'illusione di volerlo risolvere, che costerà, quando dovremo finalmente affrontarlo - perchè alla fine dovremo affrontarlo - molti più dolori e lutti.
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