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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

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04 ottobre 2025

Il Governo crea, la sinistra distrugge

Nella stessa giornata in cui la parte peggiore dell'Italia ha tentato di impedire la circolazione pubblica e privata e quindi il diritto al lavoro che crea produttività e ricchezza per tutti gli Italiani, il Governo raccoglie i frutti di tre anni di una lenta, ma costante virata per rimettere la Nazione sulla giusta carreggiata dopo la sbornia cattocomunista da Monti a Draghi.

La manovra economica per il 2026 ha due importanti passaggi: l'anticipato rientro al 3% nel rapporto deficit pil, quindi l'uscita dalla procedura di infrazione che sarà sancita ad aprile se gli scioperi strumentali di Landini non ci condanneranno a perdite di quote di pil e la riduzione al 33% dell'aliquota mediana Irpef per i redditi da 28 a 50 mila euro e si parla di oltre 400 euro che resteranno nelle tasche dei cittadini.

La differenza tra chi si interessa a creare Benessere per gli Italiani e chi, invece, esclusivamente per conseguire finalità politiche, ci danneggia, distruggendo quello che nel frattempo si crea di buono, appare evidente a chiunque ragioni e non abbia la testa imbottita dalla propaganda dei "professionisti dell'informazione".

In sostanza: Gaza non è rilevante per gli interessi italiani.

Dal punto di vista della politica internazionale, con i terroristi palestinesi abbandonati e isolati, a parte una solidarietà di facciata, dagli stessi stati musulmani, arabi e non, quel che accade in quel lembo di terra è del tutto ininfluente.

Dal punto di vista economico ho letto che il rapporto degli scambi economici con Israele è di tre a uno a favore di Israele e, quindi, volendo boicottare, sarebbe Israele che potrebbe danneggiare l'Italia e non viceversa.

Dal punto di vista della estrazione di fonti di energia, quella terra ne è del tutto priva.

Rimangono gli ultimi due punti, quello storico politico e quello umanitario.

Sul primo è bene ricordare che la Palestina non è mai esistita come non esiste oggi.

Si tratta solo di una suddivisione amministrativa decisa da Roma e che comprendeva le regioni "bibliche" della Giudea, Samaria, Galilea unite ad altre regioni che oggi fanno parte di almeno cinque stati: Israele, Siria, Egitto, Giordania e Libano.

Solo nel 1948 l'onu ha pensato di creare i famosi due stati, ricevendone il rifiuto da parte della popolazione araba che non voleva condividere il territorio con gli ebrei, da cui lo slogan: dal fiume al mare che presuppone la distruzione di Israele (altro che "due stati" !).

La Storia e le guerre che si sono combattute hanno dimostrato quanto fossero stati mal consigliati gli arabi della Palestina, oggi abbandonati da quegli stessi stati arabi che li avevano istigati a non accettare la costruzione a tavolino di uno stato confinante con l'altro stato palestinese costruito a tavolino, cioè Israele.

Resta il piano umanitario ma, come si sta dimostrando in queste ore con l'ordine impartito all'IDF di rallentare le operazioni militari a fronte della disponibilità manifestata dai terroristi palestinesi di accettare il rilascio di tutti gli ostaggi come da piano Trump, non sono le violente e distruttive manifestazioni di piazza ad aiutare gli arabi di Palestina, bensì le concrete azioni diplomatiche che hanno tanto più successo, quanto meno vengono discusse e commentate nei media (ricordo qui l'estrema efficacia della diplomazia segreta di Kissinger).

La protesta di piazza, quindi, resta solo una azione politica esclusivamente distruttiva, che ha come protagonisti, anche volendo prendere per buoni i dati di Landini, due milioni di Italiani tra i quali dubito ci sia una maggioranza di lavoratori attivi.

Due milioni, poi, cifra inferiore agli stessi elettori cattocomunisti (oltre 12 milioni alle politiche del 2022 inclusi i 5 stelle) per non prendere a parametro i 58 milioni di Italiani.

Ma come accade quando pochi urlano per la strada, sufficienti a danneggiare la moltitudine tranquilla di chi chiede solo di svolgere il proprio lavoro in pace, tranquillità, sicurezza e senza dover effettuare un percorso di guerra per evitare gli ostacoli che vengono frapposti anche nel semplice raggiungimento del luogo di lavoro.

Il Governo continui quindi ad occuparsi del Benessere degli Italiani senza farsi distrarre da questioni che nessuno, in 80 anni, ha ancora risolto e che non hanno alcuna rilevanza sulla nostra vita quotidiana.




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