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15 settembre 2009

I diritti degli immigrati non sono un problema italiano

Ero incerto se scrivere un terzo post sul signor Fini dopo la querela (attentato alla liberta di stampa … o no, visto che a querelare non è Berlusconi ?) presentata contro Feltri e Il Giornale (e proprio da chi, dopo le querele di Berlusconi contro chi lo aveva aggredito per quattro mesi, aveva pontificato sul fatto che la politica non si dovesse abbassare ad essere fatta con le querele: fulgido esempio di coerenza) oppure se seguire l’idea iniziale di rincarare la dose contro l’onu e le organizzazioni internazionali che vorrebbero scaricare sull’Italia problemi che non sono italiani e non ci riguardano affatto.
Poiché, però, temo che Fini continuerà nelle sue esternazioni, mentre i commissari onu e ue ogni tanto si riposano, colgo l’attimo fuggente dell’aggressione onu alla nostra politica di respingimento, mascherata con il richiamo ai “diritti umani”.
In sostanza l’esponente di una nazione africana, la cui politica interna – a dimostrazione di quanto conti a casa loro il rispetto dei diritti umani - ha già costretto un Bianco a chiedere (ed ottenere) rifugio in Canada, si permette di sindacare chi e perché l’Italia dovrebbe ammettere sul proprio territorio.
La difesa dei presunti diritti degli immigrati, a totale danno dei primari diritti degli italiani: questa è la filosofia che sta alla base delle dichiarazioni di commissari onu e ue.
Allora che sia chiaro: le questioni interne delle altre nazioni, finchè non compromettono il nostro interesse, non ci riguardano.
E’ un problema interno alle altre nazioni il livello di democraticità, il rispetto dei diritti umani, la forma di governo, le scelte di politica economica.
Almeno finchè tali comportamenti non danneggino l’Italia.
E fino a quel momento la sorte di chi decide di lasciare la propria nazione senza un preventivo visto di ingresso in Italia, non è un problema italiano.
Qualunque sia il motivo per cui si abbandoni una nazione.
Poiché chi rilascia le dichiarazioni così stizzite sul presunto dovere dell’Italia di dare accoglienza a chiunque, lo fa scientemente e conoscendo perfettamente la situazione italiana, quel che segue spero serva a fermare il masochismo di alcuni italiani che, per puro spirito suicida, si accodano ed esaltano le corbellerie dei vari commissari ai diritti umani che straparlano a macchinetta.
L’Italia non ha territori deserti da (ri)popolare, quindi l’ingresso di nuovi soggetti non può che sovrapporsi in una densità di popolazione già alta.
L’Italia non ha lavoro per tutta la sua popolazione: come possono trovare lavori, se non ai margini (e oltre) della legalità quelli che arrivano da paesi stranieri ?
L’Italia non ha le strutture sanitarie per garantire cure celeri ed efficienti alla propria popolazione: l’ingresso di milioni di stranieri peggiorerebbe solo la situazione, tra l’altro senza poter incassare i contributi necessari a far funzionare la fatiscente macchina della sanità pubblica.
L’Italia non ha una scuola adatta ad accogliere chi neppure conosce i rudimenti del nostro linguaggio.
L’Italia non ha i mezzi finanziari per dare a milioni di stranieri casa, sanità, istruzione, e senza si allevano solo gli eserciti della criminalità.
L’Italia ha una propria Storia, proprie Radici che affondano nella Romanità e nella Cristianità, i nuovi arrivi hanno storie e radici diverse dalle nostre e tra loro stessi, alcuni sono di difficile integrazioni, altri pensano solo a mantenere i loro costumi, altri ancora ad imporceli, cominciando con il contestare i nostri (vedi i canti di Natale, il Crocefisso, gli ottimi e succulenti derivati del maiale).
Chi vuole imporre all’Italia di aprire le frontiere
ci vuole ridurre in miseria,
vuole fermare la nostra indipendenza politica ed economica,
vuole metterci in casa una bomba etnica che scoppierebbe con effetti disastrosi sulla sicurezza e sul nostro benessere
.
Chi blatera sul presunto obbligo di accogliere vuole solo il male nostro, dell’Italia e degli Italiani.

N.B.: L'immagine scelta per questo post non è casuale.
Rappresenta le idee di Alleanza Nazionale solo tre anni fa e il signor Fini era il Presidente di quel partito ...


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2 commenti:

nessuno ha detto...

Condivido ma ti chiedo: fra le nuove generazioni chi conosce la storia , le radici e la cultura millenaria dell'Italia? Guarda che il problema è in gran parte lì perchè noi ce ne andremo ( il più tardi possibile) e lasceremo a questi nuovi cittadini lo spazio di fare scempio di ciò che si è costruito in più di un millennio.

Massimo ha detto...

Ogni generazione ha sempre pensato a quella successiva come in possesso di cultura inferiore o di costumi meno solidi (e per costumi intendo anche la dirittura morale che consente di superare le avversità). Eppure l'Umanità ha sempre progredito. Il nostro compito è di consegnare l'Italia alla prossima generazione senza che sia infarcita di illegali che, come una autentica bomba a tempo, faranno saltare la pace sociale e, con essa, la sicurezza e il benessere così faticosamente conquistato. Dobbiamo consegnare un'Italia in cui la terra sia ancora nostra, noi italiani si comandi sulla nostra terra, le nostre Tradizioni siano conservate e tramandate, la nazione sia ancora "una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di snague e di cor". Per fare questo l'immissione di elementi estranei deve essere limitata nel numero e nella scelta di chi può integrarsi con maggiore facilità, escludendo tutti gli altri. Poi la prossima generazione faccia quel che deve, noi il nostro dovere l'avremmo comunque fatto.