Il signor Gianfranco Fini, esaltato dalle alte vette cui lo ha innalzato Silvio Berlusconi, si è oggi cimentato con un articolo sul Sole 24 Ore.
L’argomento era: etica e finanza.
Ma non è del contenuto di tale scritto che voglio parlare, bensì dell’ennesimo segnale che il signor Fini si è avvicinato a quanti, da sempre, hanno cercato di soffocare la Destra vera.
Così ecco questo nuovo passaggio, nel bel mezzo di una virulenta polemica politica, con un articolo accademico sul quotidiano di quei “poteri forti” che cercano disperatamente il punto di appoggio per eliminare Berlusconi e tornare a socializzare le perdite e privatizzare i guadagni.
De Benedetti, infatti, pochi giorni fa, dalle medesime colonne, ha chiesto una “patrimoniale”, cioè una tassazione (iniqua e liberticida) sui risparmi (siano essi finanziari o immobiliari).
E ha rincarato la dose Marchionne nel pretendere gli incentivi alla rottamazione delle auto anche per il 2010.
I supporters di Fini (pochi nel Centro Destra, troppi in modo imbarazzante a sinistra) dicono che è giusto che nel “partito” si confrontino più tesi, perché la Destra non deve essere un monolite obbediente al Capo, ma deve discutere.
Certo, la Destra non è una sola, esistono più destre, e qui l’ho sempre sostenuto, ma sono destre di varie ispirazioni, ognuna delle quali porta qualcosa, una sua specificità, una sua particolare attenzione che può tranquillamente integrarsi con le altre.
Abbiamo così una destra di matrice liberale che è ostile alle tasse, mentre la destra sociale privilegia l’aspetto solidaristico.
Abbiamo una destra nazionale che vede nell’unità della Nazione il bene supremo e una destra federalista che ritiene che nella nostra nazione sia opportuno privilegiare le ricchezze e le peculiarità locali per dare maggior dinamismo ed energia a tutti.
Abbiamo una destra cattolica che fa delle questioni morali un importante momento di consapevolezza delle nostre radici e una destra laica che ritiene rilevante l’autonomia decisionale dello stato anche senza negare le radici inevitabilmente Romane e Cristiane della nostra Patria e Civiltà.
Abbiamo una destra fascista che ricorda le opere del Ventennio e il contributo dato dal Duce alla creazione di uno spirito unitario e una destra antifascista che, senza indulgere nella liturgia resistenzialista, ricorda ed è grata alle truppe angloamericane per aver sconfitto i tedeschi e portato l’Italia nell’ambito delle democrazie di stampo parlamentare.
Tutte queste destre, ognuna delle quali “spinge” per ciò che più le sta a cuore possono tranquillamente convivere, smussando ognuna le sue punte estreme e privilegiando ciò che le unisce.
Ma quale “destra” sarebbe quella che il signor Fini ha in mente ?
Quando mai sono idee di destra:
- l’apertura delle frontiere agli immigrati
- la concessione di voto agli stranieri
- la cittadinanza breve e lo ius soli
- l’eutanasia e l’estremizzazione del concetto di “testamento biologico”
- la considerazione delle pretese degli omosessuali come “diritti”.
Quelle “idee” sono prettamente di sinistra e, infatti, il signor Fini incassa sperticati elogi dalla sinistra e trova spazio, per quel che dice in contrasto con il sentimento profondo degli elettori del Centro Destra, nei “salotti buoni” dei “poteri forti”.
Ma quella non è destra, la chiami pure “arcobaleno” o “pippo”, come gli pare, ma quella non è destra.
Ne tragga le conseguenze, con coerenza: si iscriva al pci/pds/ds/pd.
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L’argomento era: etica e finanza.
Ma non è del contenuto di tale scritto che voglio parlare, bensì dell’ennesimo segnale che il signor Fini si è avvicinato a quanti, da sempre, hanno cercato di soffocare la Destra vera.
Così ecco questo nuovo passaggio, nel bel mezzo di una virulenta polemica politica, con un articolo accademico sul quotidiano di quei “poteri forti” che cercano disperatamente il punto di appoggio per eliminare Berlusconi e tornare a socializzare le perdite e privatizzare i guadagni.
De Benedetti, infatti, pochi giorni fa, dalle medesime colonne, ha chiesto una “patrimoniale”, cioè una tassazione (iniqua e liberticida) sui risparmi (siano essi finanziari o immobiliari).
E ha rincarato la dose Marchionne nel pretendere gli incentivi alla rottamazione delle auto anche per il 2010.
I supporters di Fini (pochi nel Centro Destra, troppi in modo imbarazzante a sinistra) dicono che è giusto che nel “partito” si confrontino più tesi, perché la Destra non deve essere un monolite obbediente al Capo, ma deve discutere.
Certo, la Destra non è una sola, esistono più destre, e qui l’ho sempre sostenuto, ma sono destre di varie ispirazioni, ognuna delle quali porta qualcosa, una sua specificità, una sua particolare attenzione che può tranquillamente integrarsi con le altre.
Abbiamo così una destra di matrice liberale che è ostile alle tasse, mentre la destra sociale privilegia l’aspetto solidaristico.
Abbiamo una destra nazionale che vede nell’unità della Nazione il bene supremo e una destra federalista che ritiene che nella nostra nazione sia opportuno privilegiare le ricchezze e le peculiarità locali per dare maggior dinamismo ed energia a tutti.
Abbiamo una destra cattolica che fa delle questioni morali un importante momento di consapevolezza delle nostre radici e una destra laica che ritiene rilevante l’autonomia decisionale dello stato anche senza negare le radici inevitabilmente Romane e Cristiane della nostra Patria e Civiltà.
Abbiamo una destra fascista che ricorda le opere del Ventennio e il contributo dato dal Duce alla creazione di uno spirito unitario e una destra antifascista che, senza indulgere nella liturgia resistenzialista, ricorda ed è grata alle truppe angloamericane per aver sconfitto i tedeschi e portato l’Italia nell’ambito delle democrazie di stampo parlamentare.
Tutte queste destre, ognuna delle quali “spinge” per ciò che più le sta a cuore possono tranquillamente convivere, smussando ognuna le sue punte estreme e privilegiando ciò che le unisce.
Ma quale “destra” sarebbe quella che il signor Fini ha in mente ?
Quando mai sono idee di destra:
- l’apertura delle frontiere agli immigrati
- la concessione di voto agli stranieri
- la cittadinanza breve e lo ius soli
- l’eutanasia e l’estremizzazione del concetto di “testamento biologico”
- la considerazione delle pretese degli omosessuali come “diritti”.
Quelle “idee” sono prettamente di sinistra e, infatti, il signor Fini incassa sperticati elogi dalla sinistra e trova spazio, per quel che dice in contrasto con il sentimento profondo degli elettori del Centro Destra, nei “salotti buoni” dei “poteri forti”.
Ma quella non è destra, la chiami pure “arcobaleno” o “pippo”, come gli pare, ma quella non è destra.
Ne tragga le conseguenze, con coerenza: si iscriva al pci/pds/ds/pd.
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9 commenti:
"Ne tragga le conseguenze, con coerenza: si iscriva al pci/pds/ds/pd"
Onnò. Lui si è iscritto molto più in alto: al Bnai Brith che vuol dire Figli dell'Alleanza, la potente massoneria dei Rothschild e dei Rockfeller. Dove è appena stato insignito del premio Menorah d'oro per il suo impegno sulla cittadinanza breve. Ma guarda un po' te. Leggi qui e medita:
http://www.lungotevere.org/news.asp?id=4591&s=1&a=40
E anche qui:
http://www.bnaibritheurope.org/bbe/component/option,com_events/task,view_detail/agid,749/year,2009/month,09/day,16/Itemid,145/lang,en_GB/
Socializzare le perdite e privatizzare i guadagni? Esattamente quello che ha fatto Berlusconi con Alitalia? Certo che Berlusconi lo fa a giorni alterni: che mi dici dei ministri berlusconiani che propongono la distribuzione degli utili ai dipendenti obbligatoria per legge? Il governo Berlusconi più a sinistra del governo Prodi? Ci farete rimpiangere i comunisti alla Bersani e le sue "liberalizzazioni"?
Nessie: Si iscriva dove vuole, purchè non usi più i voti (e i nomi, i simboli) della Destra per sostenere pretese e capricci di sinistra.
Neoliberale. Alitalia doveva fallire e qui l'ho sempre sostenuto. Ma la soluzione di Berlusconi non ha imposto agli italiani alcuna tassa. De Benedetti vuole la patrimoniale sui risparmi e Marchionne nuove agevolazioni. De Benedetti è quello che scaricò gli operai Olivetti nella P.A. e sulla Fiat, ripetutamente pagata da noi italiani, basta leggere dei fondi esteri trovati a nome di Agnelli.
La distribuzione degli utili (e la partecipazione alla gestione dell'azienda) è cosa buona e utile perchè coinvolge i lavoratori anche nell'interesse a far funzionare e produrre quella che diventa anche la "loro" azienda. In fondo il principio è lo stesso della distribuzione, a titolo di premio ai dirigenti delle azioni societarie (stock option). Perchè ai manager (che non mi sembra abbiano fornito grandi prove delle loro capacità) sì e ai lavoratori no ?
Ti auguro di rimpiangere a lungo Berani: si vede che non lavori con i suoi provvedimenti di "liberalizzazione" ... :-)
@NESSIE- Ma sai che non lo sapevo? Guarda guarda, adesso le cose sono un po' più chiare. Massimo ma tu ci pensi che il buon Gianfranco fu il pupillo di Almirante? Comunque secondo me lui e altri quattro gattoni fonderanno un nuovo partito che si collocherà di sbieco fra destra e sinistra a metà strada fra paradiso e inferno, pronto a racimolare voti senza nessuna dignità. Dignità? Ho scritto dignità? Mah, certe volte scrivo cose sensa senso. Ciao, PRESS
Press, ci hai fatto caso che la notizia ha ricevuto solo tre righe di ANSA e di altri brevi comunicati di cui ai links qui messi, ma non è stata ripresa nel dettaglio da nessun giornale? Chissà come mai...;-)
2 domande:
1.)rientra, a Suo avviso, nel patrimonio culturale della Destra
il rispetto delle libertà individuali(personale, di pensiero, di comunicazione, di religione, di autodeterminazione, scientifica...)anche quando si concretizzano in scelte che, seppur non lesive di beni giuridici, sono disapprovate dal comune sentire?
2.qual è la Sua concezione di Stato di diritto?La minoranza deve rispettare un ordine sociale orientato al perseguimento degli interessi della maggioranza oppure sia la maggioranza che le minoranze devono rispettare un ordine sociale rivolto esclusivamente al perseguimento del Bene Comune?
Gianni.
1) dipende da quali scelte sono.
2) le due alternative non sono in contrapposizione, perchè il bene comune è l'attuazione della volontà (quindi dell'interesse) della maggioranza.
1.)Scelte non condivise dalla maggioranza che però non danneggiano nè mettono in pericolo i diritti di alcuno(professare una religione profondamente diversa da quella maggioriaria, manifestare opinioni contrarie al pensiero maggioritario, insegnare in modo non tradizionale, compiere, nella vita privata, scelte anomale e moralmente discutibili, informarsi presso fonti non ufficiali...);
2."il bene comune è l'attuazione della volontà (quindi dell'interesse) della maggioranza."
ASSOLUTAMENTE ERRATO. Il Bene Comune consiste, per definizione, nel rispetto di valori universali di cui beneficia l'intera comunità e orientatato alla promozione integrale della persona umana a prescindere dall'appartenenza a qualsivoglia categoria particolare, maggioritaria o minoritaria che sia.
Poi ovviamente la concreta individuazione del Bene Comune spetta alla maggioranza che però dovrà decidere non secondo il suo INTERESSE, ma secondo la propria CONCEZIONE DELLA GIUSTIZIA.
Esempi:
1.sopprimere i malati o gli anziani perchè inabili al lavoro rientra nel mero interesse della maggioranza che, abile al lavoro, otterrebbe un risparmio sulla spesa previdenziale, ma è contrario al BENE COMUNE, volto alla tutela dell'interesse di tutti, trascendente le singole componenti(maggioritarie o minoritarie).
Vietare i comportamente socialmente sterili può essere UTILE alla maggioranza, ma contrario alla libertà/dignità della persona, di cui il Bene Comune ne rappresenta la migliore espressione.
Mi meraviglio che, proprio Lei, che(giustamente)rivendica le radici cristiane dell'Europa faccia confusione sul concetto di Bene Comune, centrale e imprescindibile nella dottrina sociale della Chiesa Cattolica.
Distinti saluti
L' "assolutamente" lo lascio agli assolutisti. E anche l'incapacità di distinguere tra "utile" e "interesse".
Nel caso specifico l'interesse della maggioranza (e di tutti) è che agli anziani sia garantita una vecchiaia serena, perchè tutti diventeremo tali (e qui si unisce all'utilità) e per un dovere morale di riconoscenza.
Direi che la confusione in testa l'abbia Lei.
La prego inoltre di non eccedere con i commenti a valanga scritti solo per farmi perdere tempo.
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