Le esternazioni (con riserva … vedremo nel prosieguo) di Pierferdinando Casini sono illuminanti dello stato comatoso della politica italiana, al di fuori dell’ambito leghista e berlusconiano.
Non una alleanza tra simili nel nome di un progetto di società, ma un nuovo “comitato di liberazione nazionale”, contro una sola persona, inclusivo di tutto e del suo opposto.
Questa è la realtà del nuovo “fronte popolare” (quello del 1948 fece una fine fortunatamente ingloriosa) proposto da Casini se Silvio Berlusconi oserà forzare il gioco, mandare tutti a casa e chiedere, con nuove elezioni, un mandato forte per rivoluzionare l’Italia (a cominciare dalla giustizia e dalla magistratura).
Le parole di Casini sembrano l’urlo disperato di chi, da troppo tempo secondo i canoni degli uomini di potere, è escluso dalle sacre stanza dove si decide o, meglio, si dispongono i finanziamenti.
Ma, in realtà, è lo specchio di una opposizione senza capo né coda, dove le vittime di ieri (i democristiani) allegramente si rendono di disponibili ad allearsi con i nemici di ieri (i comunisti) oltre che con uno dei carnefici della vecchia Dc (Di Pietro oggi barricadiero esternatore, in pessimo italiano, di tutto ciò che sia contro Berlusconi).
Francamente non si riesce a capire dove ci porterebbe il nuovo "cln ad personam" dove trovano spazio gli abortisti e gli antiaboristi, i clericali baciapile (sia pure “adulti”) e gli atei che si sbattezzano, sindacalisti ottocenteschi come Epifani e Bonanni e imprenditori “illuminati”, come il marito della “stilista” di Prada; Buttiglione che fu bocciato in europa per la sua presunta “omofobia” e omosessuali dichiarati come Grillini ; statalisti e gabellieri come Prodi e Visco e presunti liberallibertari come Della Vedova; comunisti inossidabili come Diliberto e Bertinotti e fascisti pentiti come Fini … e si potrebbe continuare con le contraddizioni dei personaggi che vorrebbero dar vita (tutti insieme appassionatamente !) al fronte popolare versione 2010.
Uniti, solo, dalla avversione verso chi è migliore di tutti loro messi assieme: Silvio Berlusconi.
Uniti, quindi, contro una persona, ma non da una visione politica e progettuale della società.
Ma farei un torto all’intelligenza di Casini se pensassi che il suo disegno sia quello che emerge dalle sue parole.
Casini non ha mai avuto, neppure ai tempi del liceo, simpatie per la sinistra e sa benissimo che gran parte del suo elettorato – quello non legato da vincoli ultrapolitici – lo abbandonerebbe nel caso in cui facesse una alleanza organica per mandare in parlamento una maggioranza laicista, gabelliera, statalista e sensibile ai capricci degli omosessuali e, magari, anche di chi vorrebbe la liberalizzazione (totale o parziale) della droga.
Altrettanto si può di dire di Fini e dei finioti.
Non penso neppure per un istante che un solo elettore di Destra possa votare per quella che a sinistra (e anche Casini) hanno tutto l’interesse a far passare come una “nuova Destra”, ma che di Destra non ha nulla: né in campo sociale, né in quello politico, né in quello economico, né in quello morale, essendo solo un vuoto a perdere gonfiato, appunto per interesse, dalla sinistra e dai suoi megafoni dei mezzi di comunicazione di massa.
E allora perché l’esternazione di Casini ?
Credo la si debba leggere nelle alternative che Casini propone.
“Se Berlusconi governa” oppure “se cerca lo scontro con la magistratura e vuole andare ad elezioni”.
Ma, soprattutto, nella sua disponibilità ad un governo “istituzionale” (in totale spregio, peraltro, ai voleri del Popolo) e in una nuova maggioranza che si costituirebbe “in cinque minuti” in caso di dimissioni del Premier.
Il pericolo è proprio quello: che pur offendendo gli elettori che hanno dato una chiara maggioranza, gli ambienti del Palazzo, confidando nella complicità del Quirinale, invece di andare a nuove elezioni, rappattumino 316 deputati e 162 senatori (incluse le stampelle “a vita”) per dare una parvenza di governo “istituzionale” che torni a mettere le mani nelle tasche degli Italiani, acceleri il processo di disgregazione morale e sociale della Nazione con leggi favorevoli all’immigrazione e alle lobbies come quelle degli omosessuali.
Il pericolo c’è.
Allora Berlusconi deve decidere se rischiare che un complotto di palazzo lo estrometta senza la possibilità di presentarsi agli elettori (come accadde alla fine del 1994) oppure se forzare il gioco, mettere i nemici con le spalle al muro in modo che si dichiarino “o di qua o di là”.
Nel momento in cui scrivo non so cosa Berlusconi dirà o farà all’inaugurazione della campagna di tesseramento del pdl alle 17,30 (anche se viene pubblicato in automatico alle 18,30 del 13 dicembre questo post è scritto prima di pranzo) .
E’ indubbio che personalmente auspico che Berlusconi, come Cesare, lanci i suoi dadi e si assuma il rischio, chiamando tutto il Popolo a difendere la propria Sovranità contro i giochi di palazzo, per poi fare piazza pulita di chi continua a mettergli i bastoni fra le ruote che sono anche i soli ostacoli da rimuovere per costruire una Italia rinnovata, più efficiente, migliore.
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Non una alleanza tra simili nel nome di un progetto di società, ma un nuovo “comitato di liberazione nazionale”, contro una sola persona, inclusivo di tutto e del suo opposto.
Questa è la realtà del nuovo “fronte popolare” (quello del 1948 fece una fine fortunatamente ingloriosa) proposto da Casini se Silvio Berlusconi oserà forzare il gioco, mandare tutti a casa e chiedere, con nuove elezioni, un mandato forte per rivoluzionare l’Italia (a cominciare dalla giustizia e dalla magistratura).
Le parole di Casini sembrano l’urlo disperato di chi, da troppo tempo secondo i canoni degli uomini di potere, è escluso dalle sacre stanza dove si decide o, meglio, si dispongono i finanziamenti.
Ma, in realtà, è lo specchio di una opposizione senza capo né coda, dove le vittime di ieri (i democristiani) allegramente si rendono di disponibili ad allearsi con i nemici di ieri (i comunisti) oltre che con uno dei carnefici della vecchia Dc (Di Pietro oggi barricadiero esternatore, in pessimo italiano, di tutto ciò che sia contro Berlusconi).
Francamente non si riesce a capire dove ci porterebbe il nuovo "cln ad personam" dove trovano spazio gli abortisti e gli antiaboristi, i clericali baciapile (sia pure “adulti”) e gli atei che si sbattezzano, sindacalisti ottocenteschi come Epifani e Bonanni e imprenditori “illuminati”, come il marito della “stilista” di Prada; Buttiglione che fu bocciato in europa per la sua presunta “omofobia” e omosessuali dichiarati come Grillini ; statalisti e gabellieri come Prodi e Visco e presunti liberallibertari come Della Vedova; comunisti inossidabili come Diliberto e Bertinotti e fascisti pentiti come Fini … e si potrebbe continuare con le contraddizioni dei personaggi che vorrebbero dar vita (tutti insieme appassionatamente !) al fronte popolare versione 2010.
Uniti, solo, dalla avversione verso chi è migliore di tutti loro messi assieme: Silvio Berlusconi.
Uniti, quindi, contro una persona, ma non da una visione politica e progettuale della società.
Ma farei un torto all’intelligenza di Casini se pensassi che il suo disegno sia quello che emerge dalle sue parole.
Casini non ha mai avuto, neppure ai tempi del liceo, simpatie per la sinistra e sa benissimo che gran parte del suo elettorato – quello non legato da vincoli ultrapolitici – lo abbandonerebbe nel caso in cui facesse una alleanza organica per mandare in parlamento una maggioranza laicista, gabelliera, statalista e sensibile ai capricci degli omosessuali e, magari, anche di chi vorrebbe la liberalizzazione (totale o parziale) della droga.
Altrettanto si può di dire di Fini e dei finioti.
Non penso neppure per un istante che un solo elettore di Destra possa votare per quella che a sinistra (e anche Casini) hanno tutto l’interesse a far passare come una “nuova Destra”, ma che di Destra non ha nulla: né in campo sociale, né in quello politico, né in quello economico, né in quello morale, essendo solo un vuoto a perdere gonfiato, appunto per interesse, dalla sinistra e dai suoi megafoni dei mezzi di comunicazione di massa.
E allora perché l’esternazione di Casini ?
Credo la si debba leggere nelle alternative che Casini propone.
“Se Berlusconi governa” oppure “se cerca lo scontro con la magistratura e vuole andare ad elezioni”.
Ma, soprattutto, nella sua disponibilità ad un governo “istituzionale” (in totale spregio, peraltro, ai voleri del Popolo) e in una nuova maggioranza che si costituirebbe “in cinque minuti” in caso di dimissioni del Premier.
Il pericolo è proprio quello: che pur offendendo gli elettori che hanno dato una chiara maggioranza, gli ambienti del Palazzo, confidando nella complicità del Quirinale, invece di andare a nuove elezioni, rappattumino 316 deputati e 162 senatori (incluse le stampelle “a vita”) per dare una parvenza di governo “istituzionale” che torni a mettere le mani nelle tasche degli Italiani, acceleri il processo di disgregazione morale e sociale della Nazione con leggi favorevoli all’immigrazione e alle lobbies come quelle degli omosessuali.
Il pericolo c’è.
Allora Berlusconi deve decidere se rischiare che un complotto di palazzo lo estrometta senza la possibilità di presentarsi agli elettori (come accadde alla fine del 1994) oppure se forzare il gioco, mettere i nemici con le spalle al muro in modo che si dichiarino “o di qua o di là”.
Nel momento in cui scrivo non so cosa Berlusconi dirà o farà all’inaugurazione della campagna di tesseramento del pdl alle 17,30 (anche se viene pubblicato in automatico alle 18,30 del 13 dicembre questo post è scritto prima di pranzo) .
E’ indubbio che personalmente auspico che Berlusconi, come Cesare, lanci i suoi dadi e si assuma il rischio, chiamando tutto il Popolo a difendere la propria Sovranità contro i giochi di palazzo, per poi fare piazza pulita di chi continua a mettergli i bastoni fra le ruote che sono anche i soli ostacoli da rimuovere per costruire una Italia rinnovata, più efficiente, migliore.
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8 commenti:
Nel frattempo, caro Massimo, la situazione precipita. L'atto di violenza che Tonino o' laureato aveva preannunciato è avvenuto.
Casini si troverebbe a capeggiare l'armata brancaleone 2. Il primo capo della prima armata ha trovato lavoro in Cina...
Infatti. La volante rossa ha colpito ancora e ho dovuto fare un breve aggiornamento del blog.
Caro Massimo, è un democristiano. Ovvero un uomo di una certa parte della Chiesa (che mi sembra maggioritaria). Detto questo ho detto tutto. :-)
E sono emersi gli ipocriti.
Primo: se la "solidarietà" e la "condanna" è "doverosa, non è sincera, ma solo obbligata.
Secondo: cercano di scaricare tutta la colpa sul "matto", senza pensare che quello ha agito per l'incessante bombardamento mediatico, politico e giudiziario contro di lui, additato come il responsabile unico e ultimo di tutti i mali. E se un tale bombardamento in persone sane di mente scorre via come niente e, anzi, ci porta a votare Berlusconi, per i malati di mente diventa una ossessione che a volte viene tradotta in atti.
Comunque tutto è bene ciò che finisce bene, e adesso : alle urne a marzo !
E, a marzo, votare solo per chi ha le palle. Tanto non è difficile, sono pochissimi e casino-rutello- fino-tonino vadano in Cina anch'essi.
Ciao Massimo, oggi ho sentito una notizia fenomenale che non sapevo: la destra di Storace si è alleata col il centrodestra, non so se sia entrata nel PDL o se abbia formato una semplice alleanza, credo la prima ipotesi ed allora ho stappato una bottiglia di quello buono per festeggiare!
Ci occorreva un pò di grinta da quando nel partito si sono fatti strada i finiani, ed ecco finalmente arrivate voi come i classici "nostri" dei western. Grande!
Ora finalmente potrete avere voce in parlamento e contare qualcosa. Me ne rallegro perché Berlusconi dev'essere aiutato e consigliato per il meglio, specialmente in questi momenti in cui la sinistra lo ha brutalmente ferito.
Uccidendo il vitello grasso (ma è un modo di dire...) festeggio un alleato di ferro finalmente ritrovato. Insieme si lotta meglio.
Ciao!!!
Per il momento è solo un'alleanza per le regionali..
Già però chi ben comincia.... :-)
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