Già Trilussa, con la saggezza popolare e l’ironia che gli era propria, aveva denunciato le storture delle statistiche con il suo famoso pollo.
Oggi sulla stampa leggiamo titoli cubitali che raccontano una falsa verità: aumenta l’imposizione fiscale.
Tutti noi sappiamo che nel 2009 rispetto al 2008 non vi è stato alcun aumento delle tasse, mentre nel 2008 rispetto al 2007 vi è stata l’abolizione parziale dell’ICI sulla prima casa (tale odiosa tassa è rimaste sulle case per le vacanze e sulle cosiddette prime case di lusso).
Sappiamo anche che mentre Berlusconi ha promesso e mantenuto di non mettere le mani nelle tasche degli italiani, la sinistra e i sindacati non perdono occasione per propagandare come “cosa buona e giusta” il ripristino dell’ici sulla prima casa e l’aumento delle tasse sui risparmi, il tutto mascherato con la formuletta ingannatrice “tassazione delle rendite immobiliari e finanziarie”.
Ma l’Istat dovrebbe essere al di sopra delle parti e, infatti, come per il pollo di Trilussa, fornisce un dato statistico: la percentuale del carico fiscale in rapporto al pil.
Così è uscito quel dato che ha fatto strillare i giornali e alimentato la subdola propaganda della sinistra.
Ma quel dato è solo statistico e non reale.
Infatti è una percentuale sul pil delle tasse pagate.
Nel 2009 il pil ha avuto un calo di oltre il 5%, mentre le nostre tasse hanno mantenuto lo stesso livello percentuale provocando un gettito che ha dato luogo al dato statistico, gettito, tra l'altro, aumentato dai ravvedimenti derivanti da condono e scudo fiscale (tanto criticati dalla sinistra, ma tanto opportuni perchè hanno portato al fisco soldi che mai il fisco avrebbe recuperato).
In sostanza se considerato 100 il pil del 2008 le tasse erano 42, rimanendo quel 42 inalterato ma proporzionato ad un pil calato a 95 è evidente che il dato statistico apparentemente indichi un aumento della imposizione fiscale.
Ma i soldoni che ci sono stati sottratti dalle nostre tasche per opera del fisco sono gli stessi dell’anno prima, tranne nel caso in cui – come credo sia accaduto a quasi tutti visto che non ci sono contratti significativi scaduti – gli effetti dell’aumento dei contratti triennali, tuttora in corso e non sospesi, non abbiano incrementato, come hanno incrementato, gli stipendi.
Il fatto che non sia vero che c’è stato un incremento della pressione fiscale, non giustifica l’inerzia nel campo delle tasse.
Una azione che deve vedere impegnato il Governo a realizzare esattamente il contrario di quel che auspicano sinistra e sindacati: niente tasse “sulle rendite immobiliari e finanziarie” ma, anzi, riduzione delle aliquote e spostamento tendenziale verso una flat tax al più basso livello possibile.
Viceversa aumento obbligato del costo dei servizi che devono, almeno, essere pagati, solo da chi ne usufruisce, al costo di prestazione.
Il tutto nell’ambito di una ulteriore, progressiva, incisiva diminuzione della spesa pubblica, ancora traboccante e spesso inutile, come possiamo constatare dalle kermesse estive organizzate, a spese di tutti, dai vari enti locali.
Entra ne
Oggi sulla stampa leggiamo titoli cubitali che raccontano una falsa verità: aumenta l’imposizione fiscale.
Tutti noi sappiamo che nel 2009 rispetto al 2008 non vi è stato alcun aumento delle tasse, mentre nel 2008 rispetto al 2007 vi è stata l’abolizione parziale dell’ICI sulla prima casa (tale odiosa tassa è rimaste sulle case per le vacanze e sulle cosiddette prime case di lusso).
Sappiamo anche che mentre Berlusconi ha promesso e mantenuto di non mettere le mani nelle tasche degli italiani, la sinistra e i sindacati non perdono occasione per propagandare come “cosa buona e giusta” il ripristino dell’ici sulla prima casa e l’aumento delle tasse sui risparmi, il tutto mascherato con la formuletta ingannatrice “tassazione delle rendite immobiliari e finanziarie”.
Ma l’Istat dovrebbe essere al di sopra delle parti e, infatti, come per il pollo di Trilussa, fornisce un dato statistico: la percentuale del carico fiscale in rapporto al pil.
Così è uscito quel dato che ha fatto strillare i giornali e alimentato la subdola propaganda della sinistra.
Ma quel dato è solo statistico e non reale.
Infatti è una percentuale sul pil delle tasse pagate.
Nel 2009 il pil ha avuto un calo di oltre il 5%, mentre le nostre tasse hanno mantenuto lo stesso livello percentuale provocando un gettito che ha dato luogo al dato statistico, gettito, tra l'altro, aumentato dai ravvedimenti derivanti da condono e scudo fiscale (tanto criticati dalla sinistra, ma tanto opportuni perchè hanno portato al fisco soldi che mai il fisco avrebbe recuperato).
In sostanza se considerato 100 il pil del 2008 le tasse erano 42, rimanendo quel 42 inalterato ma proporzionato ad un pil calato a 95 è evidente che il dato statistico apparentemente indichi un aumento della imposizione fiscale.
Ma i soldoni che ci sono stati sottratti dalle nostre tasche per opera del fisco sono gli stessi dell’anno prima, tranne nel caso in cui – come credo sia accaduto a quasi tutti visto che non ci sono contratti significativi scaduti – gli effetti dell’aumento dei contratti triennali, tuttora in corso e non sospesi, non abbiano incrementato, come hanno incrementato, gli stipendi.
Il fatto che non sia vero che c’è stato un incremento della pressione fiscale, non giustifica l’inerzia nel campo delle tasse.
Una azione che deve vedere impegnato il Governo a realizzare esattamente il contrario di quel che auspicano sinistra e sindacati: niente tasse “sulle rendite immobiliari e finanziarie” ma, anzi, riduzione delle aliquote e spostamento tendenziale verso una flat tax al più basso livello possibile.
Viceversa aumento obbligato del costo dei servizi che devono, almeno, essere pagati, solo da chi ne usufruisce, al costo di prestazione.
Il tutto nell’ambito di una ulteriore, progressiva, incisiva diminuzione della spesa pubblica, ancora traboccante e spesso inutile, come possiamo constatare dalle kermesse estive organizzate, a spese di tutti, dai vari enti locali.
Entra ne
1 commento:
Massimo
bisogna riconoscere che la sx ha una grande superiorità.....nel raccontare cazzate.
ciao
Sarc.
Posta un commento