Con un ribaltamento totale della nostra cultura giuridica (ormai da tempo andata a ramengo ...) che dovrebbe fondarsi sulla presunzione di innocenza, Paolo Massari, assessore all’ambiente del comune di Milano, è stato costretto alle dimissioni dal Sindaco Letizia Moratti che ha manifestato un inopinato spirito veterofemminista.
Il signor Massari, infatti, in base agli articoli apparsi sulla stampa,
NON HA SUBITO CONDANNE
NON E’ INDAGATO
NON HA NEPPURE SUBITO DENUNCIA PENALE DALLE “VITTIME”.
A “suo carico” sembra esservi solamente una protesta di una donna, membro di una delegazione norvegese e di una dipendente del comune di Milano, che avrebbero lamentato di essere state “importunate” dall’ormai ex assessore.
Mi sembra che il confine tra le “molestie” e insistenti apprezzamenti, che rientrano in pieno nel concetto – forse superato dai tempi ma non dalla galanteria - di “corteggiamento”, non sia stato affatto superato.
Se non esistono neppure delle specifiche denunce che avrebbero innescato una indagine è presumibile che non ci troviamo davanti a donne “molestate” bensì solo ad un “rimpallo” nel corteggiamento che l’interessato ha cercato di superare con una maggiore insistenza.
Del resto, per come vanno le cose su questo tema oggi in Italia, se ci fosse stato uno sia pur minimo fumus di reato, le gentili donzelle non si sarebbero limitate a “protestare”, ma avrebbero denunciato con carte bollate il malcapitato corteggiatore che, presumibilmente, sarebbe finito in carcere “per non inquinare le prove”.
Invece nessuna denuncia, nessun reato, nessuna imputazione.
Solo uno scenario millenario, visto e rivisto, nei rapporti tra i sessi.
Capita che qualche donna non gradisca essere corteggiata, ma non per questo si deve crocifiggere il corteggiatore, addirittura chiedendone (e ottenendo) le dimissioni da un incarico politico.
In pratica qualunque donna potrebbe “denunciare” (in senso lato) qualunque uomo abbia manifestato interesse verso la sua persona.
Magari anche per “vendetta” personale (quante donne l’hanno giurata ai rispetti “ex” ...) o anche in mancanza di una qualsivoglia effettiva non solo “molestia”, ma anche azione.
Difficile dimostrare l’innocenza, a versioni contrapposte, quando dovrebbe invece essere dimostrata la colpevolezza.
Mi sembra che adesso si stia esagerando con queste pruderie “politicamente corrette” che riportano alla mente il protofemminismo di quaranta anni fa ed è ancor più deprimente vedere che provengono da amministratori di Centro Destra.
Dopo l’introduzione del reato di “stalking”, mutuato da altre tradizioni giuridiche pur in presenza di specifici reati già previsti nel nostro codice penale, ecco un altro episodio certamente non edificante.
Poi, magari, escludono dalle elezioni regionali del Lazio la lista di Forza Nuova perchè nel”listino” di Roberto Fiore c’erano troppe donne ...
Tornando all’episodio milanese, non si può neppure dire: vedremo cosa determinerà l’inchiesta.
Perchè, a quanto pare, non c’è (ancora ?) alcuna denuncia penale.
Allora, perchè il signor Massari è stato obbligato a dimettersi ?
Entra ne
Il signor Massari, infatti, in base agli articoli apparsi sulla stampa,
NON HA SUBITO CONDANNE
NON E’ INDAGATO
NON HA NEPPURE SUBITO DENUNCIA PENALE DALLE “VITTIME”.
A “suo carico” sembra esservi solamente una protesta di una donna, membro di una delegazione norvegese e di una dipendente del comune di Milano, che avrebbero lamentato di essere state “importunate” dall’ormai ex assessore.
Mi sembra che il confine tra le “molestie” e insistenti apprezzamenti, che rientrano in pieno nel concetto – forse superato dai tempi ma non dalla galanteria - di “corteggiamento”, non sia stato affatto superato.
Se non esistono neppure delle specifiche denunce che avrebbero innescato una indagine è presumibile che non ci troviamo davanti a donne “molestate” bensì solo ad un “rimpallo” nel corteggiamento che l’interessato ha cercato di superare con una maggiore insistenza.
Del resto, per come vanno le cose su questo tema oggi in Italia, se ci fosse stato uno sia pur minimo fumus di reato, le gentili donzelle non si sarebbero limitate a “protestare”, ma avrebbero denunciato con carte bollate il malcapitato corteggiatore che, presumibilmente, sarebbe finito in carcere “per non inquinare le prove”.
Invece nessuna denuncia, nessun reato, nessuna imputazione.
Solo uno scenario millenario, visto e rivisto, nei rapporti tra i sessi.
Capita che qualche donna non gradisca essere corteggiata, ma non per questo si deve crocifiggere il corteggiatore, addirittura chiedendone (e ottenendo) le dimissioni da un incarico politico.
In pratica qualunque donna potrebbe “denunciare” (in senso lato) qualunque uomo abbia manifestato interesse verso la sua persona.
Magari anche per “vendetta” personale (quante donne l’hanno giurata ai rispetti “ex” ...) o anche in mancanza di una qualsivoglia effettiva non solo “molestia”, ma anche azione.
Difficile dimostrare l’innocenza, a versioni contrapposte, quando dovrebbe invece essere dimostrata la colpevolezza.
Mi sembra che adesso si stia esagerando con queste pruderie “politicamente corrette” che riportano alla mente il protofemminismo di quaranta anni fa ed è ancor più deprimente vedere che provengono da amministratori di Centro Destra.
Dopo l’introduzione del reato di “stalking”, mutuato da altre tradizioni giuridiche pur in presenza di specifici reati già previsti nel nostro codice penale, ecco un altro episodio certamente non edificante.
Poi, magari, escludono dalle elezioni regionali del Lazio la lista di Forza Nuova perchè nel”listino” di Roberto Fiore c’erano troppe donne ...
Tornando all’episodio milanese, non si può neppure dire: vedremo cosa determinerà l’inchiesta.
Perchè, a quanto pare, non c’è (ancora ?) alcuna denuncia penale.
Allora, perchè il signor Massari è stato obbligato a dimettersi ?
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1 commento:
Se Massari avesse corteggiato Cecchi Paone, sarebbe già un icona libertaria. Se avesse corteggiato la Bindi, un masochista. Se avesse corteggiato la Moratti stessa, un cieco.
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