Dopo aver malamente speso metà mandato nel cercare di accattivarsi la simpatia della sinistra per essere il “presidente di tutti i francesi”, il crollo nel gradimento ha indotto Sarkozy a riaffidarsi nuovamente ai sani principi della Destra ed ha ricominciato da dove aveva posto le basi della sua ascesa all'Eliseo da ministro degli Interni: l’immigrazione.
Questa volta Sarkozy ha intercettato perfettamente l’umore e il sentimento dei francesi ed ha dato vita ad una delle più rilevanti azioni di espulsione degli zingari.
I primi sondaggi lo stanno premiando, dimostrando che i francesi sono in grande maggioranza con lui (e anche, stando alle inchieste non scientifiche di alcuni quotidiani, gli Italiani).
Naturalmente contro di lui ha le anime pie della sinistra, dell’europa e del Vaticano (anche se non so quanto il signor – non certo “mio” – Marchetto possa essere rappresentativo del Vaticano).
Personalmente sono contento dell’azione di Sarkozy perchè significa che quello dell’immigrazione, degli zingari è un problema che coinvolge non solo l’Italia e che la migliore soluzione sia quella di bloccarla, filtrarla, selezionarla.
E’ inutili fare tanti discorsi vuoti, pieni solo di quell’aria fritta che sono i principi enunciati dalle organizzazioni mondiali che non devono fare i conti quotidiani con la criminalità, gli scippi, la sporcizia, le usanze e le occupazioni di aree comuni – con relativa devastazione – che provocano gli ingressi massicci di intere comunità nei nostri già popolosi stati.
Ai signorotti delle organizzazioni mondiali non costa nulla predicare l’accoglienza, ma credo che reagirebbero non meno duramente dell’Italia di Berlusconi e della Francia di Sarkozy se l’accoglienza significasse avere una moschea o un campo nomadi sotto casa.
Il problema, piuttosto, è come liberarsi in fretta di quelli che sono arrivati, perchè le “interpretazioni” dei magistrati spesso servono solo a far decorrere i sei mesi nei quali è possibile trattenere gli illegali nei CIE, per poi lasciarli liberi di sciamare sulle nostre terre.
E non è neppure accettabile la soluzione di Sarkozy che paga gli zingari perchè decidano di ritornare da dove sono venuti (salvo poi rientrare in Francia dopo pochi mesi).
Il problema, adesso che è assodato che non c’è posto per ulteriori flussi immigratori, è come liberarsi dei pochi che riescono ancora a filtrare e dei tanti che sono arrivati da noi negli anni delle “porte aperte”.
Il primo punto è senza alcun dubbio non consentire che le lungaggini e i sofismi giuridici possano bloccare il processo di espulsione che dovrebbe semplicemente essere un provvedimento amministrativo: sei entrato illegalmente ? hai commesso un reato ? Allora, non c’è scusa: sei espulso e accompagnato o rispedito coattivamente da dove sei arrivato.
Il secondo punto è istituire una anagrafe degli espulsi per poterli individuare con maggiore facilità, magari acquisendo campioni di sangue per costruire anche una banca dati del dna, in caso di reingresso e procedere con ogni immediatezza alla nuova espulsione.
Un problema maggiore riguarda i cittadini che appartengono alla comunità europea, ma è solo un problema di carattere giuridico, quindi formale e non sostanziale.
La sicurezza e la tranquillità dei cittadini di uno stato nazionale prevalgono su qualsiasi altra considerazione e se in Italia (o altrove) arrivano stranieri, ancorchè della comunità europea, che mettono in pericolo sicurezza e tranquillità, lo Stato, che è tale per volontà dei suoi cittadini al fine di migliorare e garantire le loro condizioni di vita, ha il diritto ad escluderli, rimandandoli nella loro nazione di provenienza.
E’ una violazione di un trattato ?
I trattati sono solo pezzi di carta che possono essere modificati se non corrispondono (più) alle esigenze per le quali sono stati sottoscritti o se, nella loro pratica attuazione, dimostrano di non poter tradurre senza danni in fatti concreti le gioconde teorie che li hanno ispirati.
La Sovranità Nazionale che forma uno Stato ha una valenza morale e sostanziale di gran lunga superiore.
Entra ne
Questa volta Sarkozy ha intercettato perfettamente l’umore e il sentimento dei francesi ed ha dato vita ad una delle più rilevanti azioni di espulsione degli zingari.
I primi sondaggi lo stanno premiando, dimostrando che i francesi sono in grande maggioranza con lui (e anche, stando alle inchieste non scientifiche di alcuni quotidiani, gli Italiani).
Naturalmente contro di lui ha le anime pie della sinistra, dell’europa e del Vaticano (anche se non so quanto il signor – non certo “mio” – Marchetto possa essere rappresentativo del Vaticano).
Personalmente sono contento dell’azione di Sarkozy perchè significa che quello dell’immigrazione, degli zingari è un problema che coinvolge non solo l’Italia e che la migliore soluzione sia quella di bloccarla, filtrarla, selezionarla.
E’ inutili fare tanti discorsi vuoti, pieni solo di quell’aria fritta che sono i principi enunciati dalle organizzazioni mondiali che non devono fare i conti quotidiani con la criminalità, gli scippi, la sporcizia, le usanze e le occupazioni di aree comuni – con relativa devastazione – che provocano gli ingressi massicci di intere comunità nei nostri già popolosi stati.
Ai signorotti delle organizzazioni mondiali non costa nulla predicare l’accoglienza, ma credo che reagirebbero non meno duramente dell’Italia di Berlusconi e della Francia di Sarkozy se l’accoglienza significasse avere una moschea o un campo nomadi sotto casa.
Il problema, piuttosto, è come liberarsi in fretta di quelli che sono arrivati, perchè le “interpretazioni” dei magistrati spesso servono solo a far decorrere i sei mesi nei quali è possibile trattenere gli illegali nei CIE, per poi lasciarli liberi di sciamare sulle nostre terre.
E non è neppure accettabile la soluzione di Sarkozy che paga gli zingari perchè decidano di ritornare da dove sono venuti (salvo poi rientrare in Francia dopo pochi mesi).
Il problema, adesso che è assodato che non c’è posto per ulteriori flussi immigratori, è come liberarsi dei pochi che riescono ancora a filtrare e dei tanti che sono arrivati da noi negli anni delle “porte aperte”.
Il primo punto è senza alcun dubbio non consentire che le lungaggini e i sofismi giuridici possano bloccare il processo di espulsione che dovrebbe semplicemente essere un provvedimento amministrativo: sei entrato illegalmente ? hai commesso un reato ? Allora, non c’è scusa: sei espulso e accompagnato o rispedito coattivamente da dove sei arrivato.
Il secondo punto è istituire una anagrafe degli espulsi per poterli individuare con maggiore facilità, magari acquisendo campioni di sangue per costruire anche una banca dati del dna, in caso di reingresso e procedere con ogni immediatezza alla nuova espulsione.
Un problema maggiore riguarda i cittadini che appartengono alla comunità europea, ma è solo un problema di carattere giuridico, quindi formale e non sostanziale.
La sicurezza e la tranquillità dei cittadini di uno stato nazionale prevalgono su qualsiasi altra considerazione e se in Italia (o altrove) arrivano stranieri, ancorchè della comunità europea, che mettono in pericolo sicurezza e tranquillità, lo Stato, che è tale per volontà dei suoi cittadini al fine di migliorare e garantire le loro condizioni di vita, ha il diritto ad escluderli, rimandandoli nella loro nazione di provenienza.
E’ una violazione di un trattato ?
I trattati sono solo pezzi di carta che possono essere modificati se non corrispondono (più) alle esigenze per le quali sono stati sottoscritti o se, nella loro pratica attuazione, dimostrano di non poter tradurre senza danni in fatti concreti le gioconde teorie che li hanno ispirati.
La Sovranità Nazionale che forma uno Stato ha una valenza morale e sostanziale di gran lunga superiore.
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7 commenti:
Il papa adesso deve parlare chiaro, fermando i suoi improvvistai esegeti e per eliminare ogni dubbio interpretativo sulle sue parole. Comunque se ha inteso dire che dobbiamo accogliere gli immigrati, rinunciando a comandare sulla nostra terra, alle nostre tradizioni, alla nostra cultura, al nostro benessere e alla nostra sicurezza, allora la chiesa merita di essere seppellita nelle pagine della storia.
Mi era sfuggito questo post su cui sono pienamente d'accordo. Aggiungo che fornire di 300 euro a persona adulta e 150 se trattasi di minori per poi accompagnarli fuori dai confini francesi, rischia di diventare un panniccello caldo e di far rientrare dalla finestra quegli zingari che vengono spediti via dalla porta principale. Tutti alla ricerca della "paghetta".
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