La sua carriera artistica è inscindibile da quella del Gruppo di cui rappresentava l’unico elemento femminile, anche se le sue doti – di cantante e attrice – ne avrebbero fatto una show girl, di quelle vere (non come quelle qualificate tali solo perché spiattellano compiaciute le loro prestazioni sessuali con qualche calciatore).
Personalmente devo dire che avevo sempre considerato minore il suo apporto al Quartetto, fino a qualche anno fa quando, anche grazie a internet, ho potuto rivedere scene e canzoni, apprezzandone il contributo, il timbro di voce e la capacità di integrarsi.
Nel ricordo del Quartetto Cetra non ho nulla da aggiungere rispetto a quanto scrissi nel 2009 per rendere omaggio a Virgilio Savona, marito della Mannucci, e a tutto il Gruppo che caratterizzò una bella Italia, quella degli anni cinquanta e sessanta, senza le perversioni elevate a “diritti” di oggi.
Un’Italia che si avvicinava alla televisione, divenuto presto un soprammobile fondamentale nell’arredo di casa, accompagnata e presa per mano dai pionieri del calibro di Mike Bongiorno, Raimondo Vianello, Walter Chiari, Corrado e dal Quartetto Cetra di cui ricordo il “tormentone” di una loro pubblicità che può anche assurgere a motto.
“Tata, Virgilio, Felice, Lucia, quattro amici in armonia”.
Da ieri nuovamente riuniti in cielo.
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1 commento:
Mi era sfuggito questo post. Mi associo a questo ricordo della brava ed essenziale componente del celebre quartetto.
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