Dopo aver ignorato antiche definizioni quali “topo” (Amato),
“cinghialone” (Craxi) , “caimano” (Berlusconi cui è stato persino dedicato un
film !) e anche le recentissime
“battute” di Monti e Dario Fo sulla statura di Brunetta, la magistratura pare
stia indagando Calderoli per aver detto che quando guarda Cecilia Chienge (no,
non è un refuso, ma se lei vuole essere Italiana che lo sia cominciando dal
nome e cognome !) pensa ad un orango.
Ora io vorrei sapere se, adesso, c’è la censura anche su
quello che si pensa guardando il prossimo.
Vorrei sapere dove sia l’istigazione all’odio razziale, ma
soprattutto vorrei anche capire dove sia l’offesa (che nei giornali asserviti
al regime diventa plurale: le offese, gli insulti, tanto per ingigantire il
nulla …) .
Quando guarda la Chienge a Calderoli viene in mente un
orango ?
E allora ?
Al massimo è poco educato esprimere pubblicamente quale
animale ci ricordano Tizio o Caio, ma allora perché non hanno indagato Moretti
per aver persino fatto un film sul “caimano” che è una attribuzione di gran
lunga più offensiva dell’ “orango” di Calderoli ?
Sono sicuri di spendere bene i NOSTRI soldi per istruire un
processo contro Calderoli, o contro i tifosi bergamaschi per il loro “carro
armato” o per difendere due kazake, espulse perché entrate illegalmente in Italia
?
Dobbiamo proprio pagare imu e iva anche per finanziari tali iniziative ?
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