Non passa giorno che le cronache non siano costrette a dar conto di rapine, furti, violenze perpetrate, massimamente da immigrati clandestini, contro Italiani indifesi, soprattutto dal loro stesso stato.
Non passa giorno che la cronaca non debba dar conto di magistrati che condannano gli Italiani che si difendono, stabiliscono risarcimenti per i delinquenti feriti o per i loro famigliari, mandino in galera chi ha solo, semplicemente e legittimamente sparato per difendere la sua proprietà e la sua famiglia.
Non passa giorno che la cronaca non debba dar conto dei pistolotti con i quali il chiacchierone di Rignano sbrodola le sue vaniloquenti sciocchezze sulle "vite che salviamo", pretendendo che gli si imponga l'aureola e che i costi siano scaricati sul prossimo (noi cittadini oppure vanno anche bene i cittadini degli altri stati europei che dovrebbero occuparsi di quelli che Renzi manda a raccattare in mare dalla nostra Marina Militare, mai utilizzata così male).
Adesso abbiamo anche una prefetto (a Treviso) che minaccia di requisire le proprietà private per insediarvi i clandestini.
Credo che a tutto ci debba essere un limite.
Se quel prefetto o un altro della categoria dovesse osare tanto, dovremmo essere tutti solidali e agire per scacciare da quella proprietà privata chi vi venisse insediato senza l'autorizzazione del proprietario.
Se i comunisti sono così propensi ad accogliere gli immigrati, che se li prendano a casa loro.
Mandiamone un centinaio a casa Boldrini, altrettanti nelle ville della Boschi e di Renzi, in quella di Mattarella (quella privata però, non al Quirinale che è degli Italiani !) e qualche migliaio carichiamolo sui bastimenti e spediamolo in Argentina a casa Bergoglio.
Dobbiamo reagire finchè ne abbiamo la possibilità, la forza (e anche l'età per non fare più danni che benefici).
Dobbiamo reagire prima che a noi venga reso lo stesso servizio reso ai Pellerossa, ai Boeri perchè sin dall'antichità chi invade non si propone di restarsene buono e ringraziare, bensì di occupare e poi comandare.
E' capitato anche nella nostra Storia, quando i troiani in fuga arrivarono sulle coste del Lazio ed Enea si accaparrò la bella Lavinia e uccise Turno che ne era il legittimo pretendente.
Anche lì erano "poveri profughi", con un vecchio (Anchise) e un bambino (Iulo/Ascanio).
I profughi di ieri divennero invasori e quindi padroni.
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