Leggo che una commissione voluta dalla Boldrini, avrebbe formulato proposte finalizzate, in sostanza, ad impedire l'esposizione e la diffusione di opinioni non conformi al pensiero (?) della madonnina degli immigrati.
Non bastano le leggi Scelba (rispolverata dopo 70 anni per la pericolisissima presenza di un consigliere comunale eletto in uno sconosciuto paesino del mantovano da una "Lista del Fascio"), la legge Mancino cui i vari Scalfarotto, Pacifici e Fiano vogliono sempre aggiungere qualcosa per impedire la vendita di gadgets del Ventennio o l'approfondimento storico o la manifestazione del proprio personale e legittimo disgusto verso gli omosessuali, ecco che si inventano anche la censura in rete, come per il Grande Fratello di orwelliana memoria.
Non capiscono, non arrivano a capire che così facendo dimostrano la intrinseca debolezza del loro "pensiero" per sostenere il quale sono talmente a corto di argomenti da essere costretti a ricorrere agli strumenti stalinisti della persecuzione e dei processi finalizzati ad imbavagliare chi, invece, le Idee le ha e sa esporle.Ma non capiscono neppure che se mi impediscono di parlare, di diffondere e difendere le mie idee, persino di usare i vocabili più appropriati per sostituirli con la neolingua del politicamente corretto e corrotto, mi inducono a spostarmi dal campo teorico a quello concreto del fare per riprendermi quella Libertà che mi viene sottratta.
E sono loro i veri istigatori all'odio, incapaci di affrontare un confronto dialettico, alla perenne ricerca di un modo per impedire al prossimo di esercitare il suo inalienabile diritto di Libertà di Opinione, Pensiero e Stampa.
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