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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

13 agosto 2025

... e allora arrangiatevi !

Indubbiamente il Ferragosto del 2025 può essere ben più importante che non le solite tiritere sul caldo, il traffico, la spiaggia, i sentieri di montagna intasati come il 24 dicembre nei centri commerciali.

Merito di Trump, come accade ormai sin da prima del suo secondo, trionfale ingresso alla Casa Bianca del 20 gennaio.

Trump, finalmente, sta dimostrando quanto conti e cosa significhi avere un potere e saperlo usare.

Invece dell'ipocrita e mesta autoflagellazione dei "buoni", che rinnegano i Padri per mostrarsi "aperti" alle istanze degli antichi, presunti, "oppressi", danneggiando con ciò non solo una intera Nazione, ma tutta la Civiltà Occidentale che, ricordiamocelo, ci ha dato, pur con naturali errori, il miglior mondo che ci stiamo ora godendo. 

Il peso degli Stati Uniti, della sua economia e della sua potenza militare, è stato gettato da Trump per sancire la pace tra Ruanda e Congo, tra Pakistan e India, tra Armenia e Azerbaijan, tra Israele e Iran e ci sta provando anche con Russia e Ucraina, nonostante gli sgambetti che figuri come Macron cercano di tirargli, nascondendosi dietro altri 26 capi di stato e di governo.

Sono quindi molto curioso, lo ammetto: seduto comodamente in poltrona e diviso tra il fresco della montagna e la quiete di una città svuotata dai suoi residenti e colorita da turisti dagli abbigliamenti più improbabili, in attesa dell'esito dell'incontro di Anchorage, al quale viene forse attribuita una eccessiva aspettativa ma, questa volta, comprendo la fame di notizie dei "professionisti dell'informazione" che al 15 di agosto si spremono fino all'ultima goccia per poter comporre un giornale.

Sono curioso soprattutto perchè sono convinto che Trump sia propenso a chiuderla certificando lo status quo emerso da tre anni e mezzo di guerra, per poter quindi andare avanti.

E sono curioso per vedere come reagirebbe Zelensky se gli mettessero sotto il naso, da firmare, il riconoscimento della sovranità russa su Crimea e Donbass.

Il campo ha dato un responso molto chiaro: la Russia, pur in tempi più lunghi e con spese più alte, sta vincendo la guerra, nonostante le armi occidentali, le sanzioni (sono una ventina gli inutili "pacchetti" di Bruxelles), nonostante l'isteria della delegittimata corte penale internazionale che sembra aver preso gusto ad intralciare la politica emettendo a raffica mandati di cattura, nonostante, soprattutto, il grandissimo apporto dei servizi segreti britannici, i migliori al mondo dopo quelli israeliani, che forniscono puntualmente obiettivi e suggerimenti alle scalcagnate forze armate ucraine che, senza i satelliti di Musk e le informazioni dell'MI6, sarebbero state sbaragliate in breve tempo.

Bene, sarei curioso di vedere cosa accadrebbe se Zelensky, istigato dai Macron e dagli Starmer, non firmasse.

E di sentire Trump dire: e allora, arrangiatevi, gli Stati Uniti si chiamano fuori,

P.S.: ovviamente mi auguro che Zelensky firmi qualunque accordo dovesse emergere da Anchorage (se mai ne uscirà uno) e che si chiuda tutto questo spiacevole capitolo, riprendendo le normali relazioni con la Russia per strapparla all'influenza cinese.



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