Si potrebbe chiudere qui a dimostrazione della superiorità del sistema elettorale maggioritario, uninominale a turno unico: il primo che arriva, vince.
Una garanzia di stabilità, di passaggio indolore delle consegne, di esclusione di ogni compromesso, mercato delle vacche, do ut des, suk mediorientale cui assistiamo in Francia, dove, al termine di tutte quelle manovre e manovrine, i cosiddetti antifascisti che si autodefiniscono "blocco repubblicano" (non sapevo che il Rassemblent National fosse monarchico ...) non hanno neppure una base comune ed escludono di governare insieme, con ciò dichiarando una manifesta ingovernabilità a meno che la Destra non riesca a vincere con la maggioranza assoluta in barba a desistenze e mercimoni.
Nel Regno Unito, invece, non solo a ventiquattro ore dal voto avranno già il Primo Ministro, ma ci sarà una maggioranza coesa, che ha corso su un programma premiato dagli elettori.
Non solo, nel Regno Unito chi entra al governo avrà un periodo di tempo per sviluppare la sua politica senza l'ansia dei sondaggi quotidiani e dello stillicidio di transumanze degli eletti.
Da oggi nel Regno Unito governeranno i laburisti, dopo 14 anni di governi conservatori che sono seguiti a 13 anni di governi laburisti che a loro volto avevano fatto seguito al periodo d'oro della rinascita britannica con i 12 anni della Thatcher cui si aggiunsero, in appendice e senza soluzione di continuità, i 6 anni di John Major, entrambi conservatori.
Periodi lunghi, che hanno consentito a tutti i governi, di un colore e dell'altro, di realizzare il programma o di dimostrarsi inadatti a farlo.
E nessuno che delegittimi l'altro, anche se la percentuale dei voti ottenuti dai laburisti per dominare la camera bassa è di 14 punti inferiore a quella ottenuta dalla Coalizione di Centro Destra cui i cattocomunisti obiettano di non rappresentare la maggioranza dell'Italia, ascrivendosi per intero gli astenuti.
E' una delle tante occasioni in cui mi piacerebbe essere Inglese.
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