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20 giugno 2024

Ridurre il debito pubblico

Chi mi conosce sa che sono totalmente contrario a questa unione europea.

Per me avremmo dovuto fermarci alla costituzione di un mercato unico europeo per far liberamente circolare, senza dazi interni nè dogane, i cittadini degli stati appartenenti allo spazio comune, merci e capitali.

La mia eterna speranza è quindi che accada qualcosa che faccia implodere questa unione per ritornare alle politiche bi e multilaterali gestite in proprio da ogni stato nazionale.

Ciononostante sono d'accordo con la richiesta della commissione europea di rientrare dai debiti nazionali.

Lo sarei a prescindere dall'appartenenza all'unione, anzi credo sarebbe sintomo di grande visione politica e progettuale se un governo nazionale, senza che gli fosse imposto da una entità sovranazionale alla quale non possiamo riconoscere alcuna autorità, provvedesse in merito.

Innanzitutto, come per tutte le famiglie, non si deve spendere più di quello che si guadagna.

Quindi uno stato non deve spendere più di quanto incassa con le imposte che devono essere ridotte ai minimi termini per consentire ai cittadini di sostenere ogni spesa che riguardi la loro vita, senza dover pagare quelle altrui.

Più soldi in tasca ai cittadini, meno sperperi di stato,perchè quando si sa che paga una vaga entità chiamato stato, non si è attenti alla spesa che si sostiene (veggasi esempio eclatante del superbonus di Conte offerto "graduidamende" e messo a bilancio passivo dello stato).

Poi si deve rientrare dal debito accumulato negli anni.

Non con nuove tasse che, anzi, dovranno essere ridotte, ma con tagli draconiani alla spesa, a cominciare dalle spese a fondo perduto per finanziare gli enti che si occupano dei clandestini,

Se sono enti di "beneficenza", i fondi devono essere frutto delle volontaria elargizione di chi condivide le finalità dell'associazione, non fondo prelevati forzosamente con le tasse dalle tasche di tutti i cittadini.

Sono convinto che, applicando un simile criterio, dei quasi mille miliardi di spese all'anno sarà possibile ottenere significativi risparmi che aumenterebbero esponenzialmente se si procedesse, con la ovvia gradualità, ad una progressiva privatizzazione dei tre settori più onerosi: sanità istruzione e pubblico impiego.

Poi ognuno potrà pagarsi il suo e, mi correggo, una sola tassa vorrei vedere aggiunta: l'imu sui beni ecclesistici.

Zuppi e Parolin si lamentano, come una Schlein o un Conte qualunque, dell'autonomia differenziata.

Bene, i fondi per le realtà locali si trovano (e abbondantemente!) facendo pagare al vaticano e alle curie locali quel che finora non hanno mai pagato.


1 commento:

Nessie ha detto...

La faccenda è alquanto controversa e non riguarda solo i conti e il pareggio di bilancio che è stata una porcheria fatta mettere nottetempo in Costituzione dalle élites eurocratiche nel 2012 (art. 81 fatto ritoccare e modificare sotto il governo Monti, c'era allora Barroso passato poi a Goldman Sachs). Inoltre se dobbiamo essere "mastrichzzati" (leggi, strangolati), per quale ragione la Nato pretende che si diano contributi in armi per l'Ucraina superiori al già discutibile 2/% ?
Giustamente Crosetto ha detto loro che non è in grado di incrementare queste spese già difficili allo stato attuale, poiché dovrebbe tagliare il welfare. La risposta è un bel guasto aereo con fumo, il classico avvertimento che qualcuno ha già chiamato "testa di cavallo".
Italexit subito se non vogliamo che gli strozzini Ue ci creino un indebitamento fasullo con le guerre, le migrazioni i centri di raccolta, per poi strangolarci. E' stato consentito il deficit a Conte sotto la pandetruffa, è stato consentito a Draghi, è alquanto sospetto che l'austerity ORA la richiedano all'attuale governo Meloni. E questo lo dice una che non l'ha votato, perciò penso di analizzare la cosa con obbiettività.