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No alla deriva

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18 agosto 2025

Una delegazione numerosa significa debolezza e sfiducia reciproca

Ne ho contati otto che, oggi, varcheranno come scolaretti il cancello della Casa Bianca, credendo di poter condizionare il Presidente Trump: Macron, Meloni, Mertz, Rutte, Starmer, Stubb, Von der Leyen e Zelensky.

Nella mia esperienza di trattative di lavoro, ho sempre visto perdenti le delegazioni numerose che, in genere, erano tali per sfiducia nei confronti del professionista che, pure, avevano delegato e finivano per litigare tra loro perchè ognuno aveva il suo personale interesse a porre l'accento su un aspetto piuttosto che un altro, che invece stava a cuore al proprio vicino.

Trump rappresenta il Mediatore, Colui che prova a mettere d'accordo i litiganti e, dopo aver parlato e definito un percorso e magari qualcosa di più, con uno dei contendenti (Putin) adesso deve ottenere la firma di Zelensky la parte più debole perchè perdente sul campo, delegittimato essendo scaduto il suo mandato da presidente da due anni, privo delle risorse, anche umane, per continuare la guerra da solo.

Zelensky, quindi, cerca sponde e le trova nella illusione che entrare nella Nato e nella unione europea sia un beneficio ed ecco che sono legittimamente chiamati i capi della Nato (Rutte) e dell'unione (Von der Leyen).

Gli altri che ci stanno a fare ?

Gli altri sono lì perchè hanno degli interessi nazionali da difendere, alla faccia della tanto conclamata "unità europea" e perchè, dopo due trattative (con Big Pharma sui vaccini e con Trump sui dazi) in cui la Von der Leyen ha dimostrato la sua abilità a concludere accordi in perdita e in ginocchio, non si fidano di quel che potrebbe sottoscrivere a nome di tutti.

E anche Starmer, che fa parte della Nato, quindi rappresentato dal ridanciano olandese Rutte, di suo non si fida di tutti gli altri, volonterosì sì, ma solo per fare le scarpe agli altri.

Non mi meraviglierei se domani uscissero indiscrezioni che indicassero come Trump si sia dovuto spendere anche per mettere d'accordo i colleghi europei che oggi riceve alla Casa Bianca.

Salvo poi ascoltare le dichiarazioni di tutti che dicono di aver contribuito, in perfetta unità di intenti, a salvaguardare gli interessi dell'Ucraina che, volente o nolente, dovrà ingoiare parecchi rospi, ma che è salva grazie alla forza di una unione in cui non ci si fida a lasciar sola la propria presidente.

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