Le vicende che accompagnano l’agonia di Prodi mostrano all’Italia, persino a chi non vuol riconoscere i suoi errori, come la sinistra non sia in grado di amministrare la nazione.
Divisi sulle pensioni, flop dell’asta per l’Alitalia, Bankitalia che denuncia l’inesistenza di un qualsivoglia “tesoretto”, l’inaffidabilità conclamata nei confronti degli Alleati che ora ci tornano a guardare con sospetto e sfiducia, persino l’europa che rifiuta i penosi giustificazionismi borbottati dal suo ex presidente di commissione.
Un ministro che si fa querelare da un Generale e una borsa, sempre più vuota, ma dalla quale tutti cercano arraffare per i propri clientes quanto più è possibile.
Sono convinto che davanti allo scempio che la sinistra sta facendo di ogni serietà al governo, anche molti che il 9 e 10 aprile votarono a sinistra, oggi sono pentiti e contriti.
Dovrebbero essere tutti, peraltro.
E allora la Destra non più solo nel o del cuore, ma anche Destra della Ragione.
Una Destra che, nonostante tutte le difficoltà, anche interne e le resistenze che ha dovuto sopportare, è riuscita a realizzare ben 36 riforme tra le quali:
scuola
università
immigrazione
giustizia
mercato del lavoro
pensioni
riduzione delle tasse
affidabile presenza sulla scena internazionale
grandi opere
comunicazioni.
E, oggi, possiamo dire che con quelle riforme, riforme vere, l’Italia aveva avviato un ciclo virtuoso, fermato solo dagli interessi di bottega di chi voleva un governo che realizzasse i suoi interessi (guardate, ad esempio, come sono riprese le fusioni bancarie dopo che la sinistra è tornata al governo), indifferente ai costi pubblici della scelta e, soprattutto, grazie a scrutini elettorali sui quali gravano dubbi non ancora, dopo un anno, rimossi.
E’ quindi la Destra della Ragione che ci consente di affermare che il futuro dell’Italia è a Destra, perché la sinistra guarda solo al passato, non ha un progetto comune, perché trova la sua unità solo nel conservare la poltrona e nell’odio verso Silvio Berlusconi.
Non so quando Prodi cadrà definitivamente.
Mi piacerebbe svegliarmi nei prossimi giorni in montagna, accendere la radio e imparare che questo governo si è dimesso, magari con Prodi e i suoi ministri che scappano dai palazzi del potere inseguiti da orde di cittadini inferociti che li punzecchiano nel fondo schiena con affilati forconi per impedire loro di rimettere l’onorevole deretano su poltrone governative.
Purtroppo è solo un sogno e dovrò aspettare i fatidici 2 anni, sei mesi e un giorno, prima di assaporare il dolce sapore delle elezioni (felicissimo, peraltro, di sbagliare previsione ...).
L’estate è vacanza per tutti, quindi non sembrerà vero a Prodi di restare in sella fino all’autunno i “doverosi” impegni sul bagnasciuga di chi potrebbe e dovrebbe rispedirlo a casa.
In autunno si vedrà.
E se la Destra della ragione ha dimostrato la sua capacità governativa che si ingigantisce vieppiù a confronto con la melma nella quale sguazza Prodi con i suoi ministri, la Destra del cuore è quella che, nella realistica percezione che la politica è l’arte del possibile, deve ricordarci i Valori, i Principi, le Radici e gli Ideali per i quali facciamo politica e che hanno portato alla costituzione di una nazione.
La Destra del cuore ci dice che l’Italia e gli Italiani vengono davanti a tutto e tutti.
La Destra della ragione ci mostra come agire per realizzare tale principio.
Entra ne
Divisi sulle pensioni, flop dell’asta per l’Alitalia, Bankitalia che denuncia l’inesistenza di un qualsivoglia “tesoretto”, l’inaffidabilità conclamata nei confronti degli Alleati che ora ci tornano a guardare con sospetto e sfiducia, persino l’europa che rifiuta i penosi giustificazionismi borbottati dal suo ex presidente di commissione.
Un ministro che si fa querelare da un Generale e una borsa, sempre più vuota, ma dalla quale tutti cercano arraffare per i propri clientes quanto più è possibile.
Sono convinto che davanti allo scempio che la sinistra sta facendo di ogni serietà al governo, anche molti che il 9 e 10 aprile votarono a sinistra, oggi sono pentiti e contriti.
Dovrebbero essere tutti, peraltro.
E allora la Destra non più solo nel o del cuore, ma anche Destra della Ragione.
Una Destra che, nonostante tutte le difficoltà, anche interne e le resistenze che ha dovuto sopportare, è riuscita a realizzare ben 36 riforme tra le quali:
scuola
università
immigrazione
giustizia
mercato del lavoro
pensioni
riduzione delle tasse
affidabile presenza sulla scena internazionale
grandi opere
comunicazioni.
E, oggi, possiamo dire che con quelle riforme, riforme vere, l’Italia aveva avviato un ciclo virtuoso, fermato solo dagli interessi di bottega di chi voleva un governo che realizzasse i suoi interessi (guardate, ad esempio, come sono riprese le fusioni bancarie dopo che la sinistra è tornata al governo), indifferente ai costi pubblici della scelta e, soprattutto, grazie a scrutini elettorali sui quali gravano dubbi non ancora, dopo un anno, rimossi.
E’ quindi la Destra della Ragione che ci consente di affermare che il futuro dell’Italia è a Destra, perché la sinistra guarda solo al passato, non ha un progetto comune, perché trova la sua unità solo nel conservare la poltrona e nell’odio verso Silvio Berlusconi.
Non so quando Prodi cadrà definitivamente.
Mi piacerebbe svegliarmi nei prossimi giorni in montagna, accendere la radio e imparare che questo governo si è dimesso, magari con Prodi e i suoi ministri che scappano dai palazzi del potere inseguiti da orde di cittadini inferociti che li punzecchiano nel fondo schiena con affilati forconi per impedire loro di rimettere l’onorevole deretano su poltrone governative.
Purtroppo è solo un sogno e dovrò aspettare i fatidici 2 anni, sei mesi e un giorno, prima di assaporare il dolce sapore delle elezioni (felicissimo, peraltro, di sbagliare previsione ...).
L’estate è vacanza per tutti, quindi non sembrerà vero a Prodi di restare in sella fino all’autunno i “doverosi” impegni sul bagnasciuga di chi potrebbe e dovrebbe rispedirlo a casa.
In autunno si vedrà.
E se la Destra della ragione ha dimostrato la sua capacità governativa che si ingigantisce vieppiù a confronto con la melma nella quale sguazza Prodi con i suoi ministri, la Destra del cuore è quella che, nella realistica percezione che la politica è l’arte del possibile, deve ricordarci i Valori, i Principi, le Radici e gli Ideali per i quali facciamo politica e che hanno portato alla costituzione di una nazione.
La Destra del cuore ci dice che l’Italia e gli Italiani vengono davanti a tutto e tutti.
La Destra della ragione ci mostra come agire per realizzare tale principio.
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7 commenti:
Mi piace l'idea di destra del cuore e della ragione, viviamo quell'esperienza ogni giorno nella mailing, sarebbe bello portarla nel paese... chi lo dice che è solo un sogno :-D
purtroppo sull'alitalia anche il cdx ha fatto niente... ma in tema di esteri, immigrazione ed economia un'esecutivo così lo augurerei solo all'Iran e al Venezuela!
ciao carissimo
L'inettitudine della sinistra di governo (che è un'inettitudine STRUTTURALE, prova ne sia che i compagnucci sono in crisi in tutto il mondo) ci volge a guardare a destra con rispetto, ma anche con un po' di inquietudine. La vorrei anch'io una destra del cuore e della ragione, ma ho come il dubbio che a farla siamo solo noi blogger, noi popolo, noi votanti. I politici, beh...
Ottimo post Massimo.
Cuore e ragione...elementi fondamentali per governare uno Stato. Valori ignoti al vocabolario della sinistra.
In settimana pubblico un post sul tema, ci terrei ad un tuo parere.
Bacioni
Sapevate che è stato addirittura girato un documentario sul nostro "amato" presidente del consiglio? Cliccate e ascoltate!
http://dacsanatomy.blogspot.com/
ma no Monica cuore (e spesso lo stomaco...) ce l'hanno...
è la RAGIONE (razionalità) che fa acqua da tutte le parti.
ciao Mons
Benritrovati, combattivi anche sotto la calura :-)))
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