La decisione di un preside di Trento che, in applicazione di una disposizione di legge - mai abrogata ancorché datata 1924 – ha disposto l’acquisto di 70 crocefissi, uno per ognuna delle aule della sua scuola, ha riattizzato la polemica sulla presenza di quel simbolo negli uffici pubblici.
Questa mattina ho persino ascoltato un docente (ahimè della mia università e facoltà) di diritto ecclesiastico (!) suggerire “gandianamente”, dice lui, di protestare, senza sfregi e senza rovinarlo, riportando il crocefisso dal preside, salvo poi ammettere che se qualcuno lo volesse, il crocefisso ha diritto di restare affisso.
Il problema, in tutta evidenza, non è di formalismi giuridici, ma è di sostanza.
Il Crocefisso rappresenta l’estremo sacrificio cui è giunto, secondo la cristianità, il figlio di Dio fattosi uomo per redimere dal peccato originale l’umanità intera.
Il Crocefisso rappresenta una cultura, spesso aggressiva e imperialista, secondo i suoi detrattori, e mal si concilia con una società multietnica che si vorrebbe (loro vorrebbero) costruire anche in Italia, quindi deve essere rimosso per non turbare/offendere gli immigrati provenienti da altre culture.
Se non ho alcuna competenza per giudicare l’interpretazione cristiana, da agnostico mi ritengo in diritto di contestare fortemente le conclusioni cui giungono le parti ostili alla presenza dei crocefissi.
E proprio in virtù dell’arrivo di orde di persone estranee alla nostra cultura.
Il Crocefisso, superando gli angusti limiti di una religione, è divenuto un simbolo di una intera Civiltà, la nostra Civiltà, quella che consentito il più grande progresso dell’Umanità, il maggior Benessere esteso al maggior numero di persone.
E se noi siamo arrivati al punto più alto di tutta la storia del genere umano, consentendo anche ad altre culture di beneficiarne, lo si deve ad un complesso di circostanze, un susseguirsi di eventi che hanno nella Roma classica e imperiale e nel Cristianesimo le radici più importanti e feconde.
Non credo che sia un caso che la legge che impone il crocefisso negli uffici pubblici sia del 1924, cioè risalga ad un periodo in cui queste radici trovavano la duplice espressione nel Crocefisso come simbolo negli uffici pubblici e nel Fascio Littorio simbolo del partito allora al governo (ma anche presente in edifici pubblici al Congresso Statunitense : veggasi immagine relativa al discorso sullo Stato dell’Unione del Presidente Bush… ).
Roma e il Cristianesimo che di Roma fu l’erede e l’evoluzione sotto altre forme, ma con lo stesso risultato di imprimere una caratterizzazione comune ad una Civiltà, all’Occidente.
E’ quindi da ingrati verso i nostri Avi, cui dobbiamo essere riconoscenti per la civiltà che ci hanno lasciato, ma soprattutto da dhimmi, da aspiranti schiavi, voler rinunciare ai nostri simboli, alle nostre feste, alle nostre usanze, ai nostri cibi, per “non turbare/offendere” chi viene da noi e dovrebbe, lui, rispettarli, comprenderli, accettarli.
Ma quale rispetto potrà portare per la nostra Storia, la nostra Tradizione, i nostri Costumi, i nostri Simboli, le nostre Leggi l'immigrato che vede alcuni di noi pronti (e proni) a rinunciarvi ?
Quale considerazione potrà avere di chi rinuncia al proprio passato ?
Il Crocefisso continuerà a rappresentare per i Cristiani il sacrificio che ci ha redento, per chi non crede continuerà ad essere la rappresentazione di una storia che, comunque la si voglia vedere, è stata importante per l’umanità, ma per noi Occidentali, tutti, diventa il simbolo della nostra Civiltà, la rappresentazione delle radici da cui proveniamo e da cui traiamo la forza per aspirare a traguardi ancora più lontani, ancora più alti, ancora più esaltanti.
Per questo ritengo appropriata l’applicazione della legge del 1924 richiamata dal preside di Trento, che ringrazio per aver nuovamente portato all’attenzione della nostra società la questione dei simboli e delle radici.
E’ necessario riappropriarci delle nostre Tradizioni e dare il giusto peso alle rivendicazioni di chi viene, ospite, non padrone, a casa nostra.
Entra ne
Questa mattina ho persino ascoltato un docente (ahimè della mia università e facoltà) di diritto ecclesiastico (!) suggerire “gandianamente”, dice lui, di protestare, senza sfregi e senza rovinarlo, riportando il crocefisso dal preside, salvo poi ammettere che se qualcuno lo volesse, il crocefisso ha diritto di restare affisso.
Il problema, in tutta evidenza, non è di formalismi giuridici, ma è di sostanza.
Il Crocefisso rappresenta l’estremo sacrificio cui è giunto, secondo la cristianità, il figlio di Dio fattosi uomo per redimere dal peccato originale l’umanità intera.
Il Crocefisso rappresenta una cultura, spesso aggressiva e imperialista, secondo i suoi detrattori, e mal si concilia con una società multietnica che si vorrebbe (loro vorrebbero) costruire anche in Italia, quindi deve essere rimosso per non turbare/offendere gli immigrati provenienti da altre culture.
Se non ho alcuna competenza per giudicare l’interpretazione cristiana, da agnostico mi ritengo in diritto di contestare fortemente le conclusioni cui giungono le parti ostili alla presenza dei crocefissi.
E proprio in virtù dell’arrivo di orde di persone estranee alla nostra cultura.
Il Crocefisso, superando gli angusti limiti di una religione, è divenuto un simbolo di una intera Civiltà, la nostra Civiltà, quella che consentito il più grande progresso dell’Umanità, il maggior Benessere esteso al maggior numero di persone.
E se noi siamo arrivati al punto più alto di tutta la storia del genere umano, consentendo anche ad altre culture di beneficiarne, lo si deve ad un complesso di circostanze, un susseguirsi di eventi che hanno nella Roma classica e imperiale e nel Cristianesimo le radici più importanti e feconde.
Non credo che sia un caso che la legge che impone il crocefisso negli uffici pubblici sia del 1924, cioè risalga ad un periodo in cui queste radici trovavano la duplice espressione nel Crocefisso come simbolo negli uffici pubblici e nel Fascio Littorio simbolo del partito allora al governo (ma anche presente in edifici pubblici al Congresso Statunitense : veggasi immagine relativa al discorso sullo Stato dell’Unione del Presidente Bush… ).
Roma e il Cristianesimo che di Roma fu l’erede e l’evoluzione sotto altre forme, ma con lo stesso risultato di imprimere una caratterizzazione comune ad una Civiltà, all’Occidente.
E’ quindi da ingrati verso i nostri Avi, cui dobbiamo essere riconoscenti per la civiltà che ci hanno lasciato, ma soprattutto da dhimmi, da aspiranti schiavi, voler rinunciare ai nostri simboli, alle nostre feste, alle nostre usanze, ai nostri cibi, per “non turbare/offendere” chi viene da noi e dovrebbe, lui, rispettarli, comprenderli, accettarli.
Ma quale rispetto potrà portare per la nostra Storia, la nostra Tradizione, i nostri Costumi, i nostri Simboli, le nostre Leggi l'immigrato che vede alcuni di noi pronti (e proni) a rinunciarvi ?
Quale considerazione potrà avere di chi rinuncia al proprio passato ?
Il Crocefisso continuerà a rappresentare per i Cristiani il sacrificio che ci ha redento, per chi non crede continuerà ad essere la rappresentazione di una storia che, comunque la si voglia vedere, è stata importante per l’umanità, ma per noi Occidentali, tutti, diventa il simbolo della nostra Civiltà, la rappresentazione delle radici da cui proveniamo e da cui traiamo la forza per aspirare a traguardi ancora più lontani, ancora più alti, ancora più esaltanti.
Per questo ritengo appropriata l’applicazione della legge del 1924 richiamata dal preside di Trento, che ringrazio per aver nuovamente portato all’attenzione della nostra società la questione dei simboli e delle radici.
E’ necessario riappropriarci delle nostre Tradizioni e dare il giusto peso alle rivendicazioni di chi viene, ospite, non padrone, a casa nostra.
Entra ne
27 commenti:
La festa del "maialino day", che si terra il 17 novembre a Varano Melegari, verte proprio sul consolidamento, riscoperta, valorizzazione delle nostre tradizioni. Tradizioni, usi e costumi che ci hanno tramandato i nostri avi. E a quale prezzo, dove arrivavano i saraceni!
Se qualche islamico dovesse entrare in casa mia, o ne fugge indemoniato, o si mette a distruggere quel che vede. In ogni mia stanza c'è un Crocifisso; in una, c'è addirittura un quadro, di un pittore naif, raffigurante Gesù Cristo in Croce sul Monte Calvario.
Tutto ciò, fa anche parte dell'hobby che avevo quando andavo per mercatini. I miei crocifissi sono anche di fattura pregevole. E due di essi sono anche di materiale pregiato. Tra l'altro, devi sapere che tale "collezione", mi è costata pochi soldi. Perchè, solitamente compravo quello che gli altri snobavano, o non capivano. Ovviamente, in quel genere di acquisti c'era molto del sentimento religioso, non bastava la passione per le cose vecchie.
Ecco, ci vorrebbe che ogni famiglia italiana prendesse questa bella passione per i crocifissi, e se ne riempisse la casa, come ho fatto io.
"NOi non possiamo non dirci cristiani" (Benedetto Croce, un cognome, un logo).
Dirò di più: stante le sfide temibili che abbiamo davanti, non ci bastano più due negazioni che affermano, ma il suo rafforzativo: noi italiani non possiamo che essere cristiani.Che si sia devoti, osservanti o meno.
Anche se sono laico concordo con tutti e 3: Massimo,Marshall e Nessie.
La nostra storia e la nostra Cultura non possono, cmq la si pensi, prescindere dal cristianesimo,che piaccia o che non piaccia questo è un dato di fatto storico incontrovertibile,alla faccia di tutti i negazionisti dementi.
Oggi,come nel 1571,serve l'unità di tutti contro la barbarie dell'islam e contro la codardia
di quegli europei che si sono venduti a quello che ritengono il loro nuovo padrone.
Certi religiosi,anche cardinali,kattocomunisti e comunisti dok, hanno già disertato.
La nuova battaglia di Lepanto speriamo di vincerla,ma sarà dura
i peggiori nemici li abbiamo tra noi.
ciao
sarc.
Ci vorrebbe una campagna martellante come quella che ha creato il Tricolore. Eppure in tanti ostentano pendagli con il crocefisso, tante attrici lo portano. La "moda" c'è, bisogna fare in modo che si acquisisca consapevolezza del significato e del valore di tale simbolo. Giulio.
probabilmente si tratterà di un dialogo tra sordi, ma provo ad esprimere la mia opinione. Non penso che la lascerai passare, visto il filtro.Tuttavia, ci provo.
Parto dal presupposto che l'imposizione della croce è data da un regolamento e non da una legge (e se ne tratti di diritto, capirai la forte differenza).
Continuo affermando che il cristianesimo non eredita nulla dalla gloriosa Roma imperiale, ma vive di quella schifezza delle invasioni barbariche che hanno portato l'impero allo sfascio e alla miseria, ahimè.
Il ruolo della Gerarchia è stato colmare un vuoto di potere, e questo grazie al potere economico raggiunto grazie alle donazioni dei defunti. In pratica, la Gerarchia aveva potere perchè era anche ricca.
Sul significato della Croce, ognuno è libero di pensarla come vuole, ma nessuno può imporre a nessuno un significato. I cristiani possono decidere del suo valore per i cristiani, non per gli altri. Per gli atei, ad esempio, la croce è simbolo di oppressione e censura, altro che progresso e benessere.
D'altronde, Galilei e Bruno insegnano.
Il fatto, a mio avviso, è questo: un cristiano è tale solo se vede un simbolo per lui importante? Lo rende migliore questa visione?
Uno Stato laico può privilegiare una confessione religiosa a discapito delle altre e continuare a definirsi laica (ovvero super partes)?
Io penso di no. Credo che i cristiani debbano dimostrare con le opere la loro (presunta) superiorità. Allora, diremo: quanto è grande il vostro amore. Ma, oggi, noi atei vediamo solo brama di potere e ricchezza, volontà di soppressione dell'altro e della sua libertà.
Marshall, Nessie, Sarcastycon, Giulio. Vedo con piacere che siamo ben consci dell'importanza che hanno i simboli in questa fase storica (ma quando non l'hanno mai avuta) ?
Tra l'altro, se Marshall ha dichiarato la sua Fede e di Giulio non so, Nessie, come me, si è più volte dichiarata agnostica e Sarcastycon si dichiara qui laico. E credo che se persone che non sono praticanti vedono nel Crocefisso (e magari non solo) un simbolo che trascende l'aspetto religioso, ecco sia la miglior risposta a Utopia.
Al quale premetto che non mi piace che si scrivano frasi del tipo "vediamo se mi pubblichi" perchè, da ora in poi, porteranno inevitabilmente al rifiuto del commento, qualunque esso sia.
Aprendo una parentesi, l'unico commento che stamane ho rifiutato appartiene ad un lettore che condivide l'impostazione sul Crocefisso ma che termina con una espressione irridente verso altra cultura che, nel contesto, diventa antipatica e inutile.
Ricordo poi che anche i regolamenti sono fonti del diritto.
L'interpretazione di Utopia sull'eredità Romana del Cristianesimo credo sia smentita nei fatti (dalle festività coincidenti come il Natale/Saturnalia, Ferragosto/Feriae Augusti etc.) a riti e liturgie sacre, all'uso della lingua, alla sede del Vaticano e non a caso la Chiesa Cattolica è Apostolica e Romana.
E quindi il Crocefisso, per i due millenni di storia che lo accompagnano, per la sua eredità - che si è certo conforntata e arricchita dalle esperienze successive - acquista un significato di Civiltà e non di religione. Quindi non è una sopraffazione nei confronti di chi non crede. Mentre è un mezzo per riconoscere e ricordare una identità a chi oggi viene in Occidente, perchè rispetti le nostre Tradizioni, Leggi e Costumi.
Rinunciare al simbolo forse più conosciuto ed evidente della nostra Civiltà, significa prestarsi all'invasione ed alla sottomissione nei confronti di chi ha ben presente il proprio spirito identitario tramite il quale intende occupare territori altrui.
Mi scuso per il "vediamo se mi pubblichi". Ti ho confuso con un altro blog, xkè avete lo stesso header.
Il fatto che alcuni laici (che parola equivoca oggi) diano un valore religioso ad un simbolo neutro (un uomo su una croce, come tanti nell'antica Roma) illustra bene la difficoltà ad ammettere una storia diversa da quella cristiana. Aveva, d'altronde, ragione Marcuse.
Sull'eredità romana, beh, converrai con me che Costantino o Teodosio non sono certo ai livelli di un Ottaviano. E l'Italia era in crisi economica e sociale profonda. Per non parlare della miriade di imperatori che lottavano per il potere.
Il fatto che molte feste pagane siano rimpiazzate dai cristiani testimonia non la continuità, ma l'impossibilità di scacciare delle superstizioni ataviche. La Chiesa ha provato, ma non è riuscita (tipo oggi la madonna con le salsicce in Sicilia, che aberrazione!).
Cmq, il punto fondamentale, a mio avviso, risiede nel significato dei gesti. Alcuni hanno parlato di maialino day ed altri di Lepanto. Misure ridicole, che ben testimoniano la volontà di lottare e non quella di dialogare tra pari. Non che gli islamici mi stiano simpatici (anzi!), ma penso che dobbiamo condurli non ai nostri valori, ma a quelli universali, come il rispetto dell'altro e della libertà. D'altronde, a casa nostra, le regole le facciano noi. Punto.
Rimane il problema interno: che farne di atei, agnostici e del resto della popolazione. Li bruciamo tutti? Se sì, vorrei includere anche gli esclusi dalla Chiesa, come i divorziati, coloro che fanno sesso prima del matrimonio, etc
Massimo
ottima risposta!
Tanto per sgombrare il campo da possibili equivoci,preciso che sono agnostico,nell'autentico significato della parola:privo di conoscenza,ossia non ho elementi sufficienti per giudicare.
Lungi da me ogni tentazione di ateismo sclerotico o di stupidi atteggiamenti laicisti.
ciao
sarc.
L' Imperatore Costantino era un Barbaro ???????????
Utopia credo che tu abbia invertito i termini: tanti laici danno un significato civile, laico non religioso al Crocefisso, perchè rappresenta la nostra Civiltà, che tutti noi abbiamo contribuito a rendere la migliore che sia mai esistita sulla terra.
Tu chiami superstizioni quelle che sono tradizioni popolari, da rispettare e da tramandare.
In questo la Chiesa è stata intelligente nel recepire tradizioni e costumi popolari, tanto quanto Roma lo fu - tranne con i Cristiani - nell'ammettere nel proprio Pantheon gli Dei dei popoli conquistati.
Dialogo tra pari ? Per dialogare bisogna essere in due e non mi sembra che dall'altra parte ci sia analoga disponibilità se non quando vi sono costretti da una dimostrazione di forza e con la riserva mentale di reagire appena possibile.
Il "problema interno" non esiste.
Le leggi vedono ormai un buon equilibrio tra le esigenze del civile e quelle della sfera religiosa e solo una esigua minoranza ritiene che sia un problema il magistero della Chiesa
dove ho scritto che Costantino era un barbaro? ho scritto che Roma, l'impero, era ormai in mano ai barbari.
la nostra civiltà è la migliore? anche il resto del mondo pensa così della propria. E tutti ritengono che gli altri abbiano torto.
La chiesa non ha mai amato i riti pagani, altro che assecondarli. Scherziamo? La madonna con la salsiccia è una cosa oscena.
Sui musulmani, purtroppo il dialogo è duro (eufemismo), ma le cose migliorerebbero con il maialino day? Suvvia!
Il problema interno esiste, visto che si pone il problema del crocefisso nelle aule. Se il problema non esistesse, non se ne parlerebbe...
Se l'impero era in mano ai barbari, allora l'imperatore cos'era ? :-)
E' vero che tutti pensano che la loro civiltà sia la migliore, però il flusso, per vivere bene, è in entrata da noi, non in uscita come capita agli altri ... :-D
La Chiesa ha adeguato, con grande realismo, il suo insegnamento ad un linguaggio e ad una tradizione che potesse esser compresa dal Popolo
Il maiakino day è la legittima ritorsione al politicamente corretto.
Il problema del Crocefisso nelle aule era pienamente risolto prima che venisse sollevato da quel tizio musulmano ...
non devo certo fare una lezione di storia qui. Possibile che qualcuno non sappia che i barbari avevano corroso l'impero? non saprei che dire a parte che è successo. Non è mica colpa mia.
Il flusso è in entrata, certo, ma lo scopo è la colonizzazione, non l'assorbimento della cultura.
Realismo: sembra la storia della volpe e dell'uva...
solo un genio può pensare che il maialino è una grande idea...
risolto nel senso di non posto...
e poi: se il crocefisso è davvero simbolo della civiltà occidentale, è simbolo di che cosa? anche delle guerre di religione? anche della persecuzione dei pagani? anche della persecuzione degli ebrei? anche dei roghi dell'inquisizione? anche dei papi corrotti, che i cristiani ritengono cmq infallibili?
che valori! complimenti davvero!
L'Impero era corrotto per la rilassatezza dei costumi, per questo i barbari sono potuti entra. Questa è Storia.
Da che mondo è mondo chi sta peggio anela a stare meglio, a vivere dove si vive meglio: che male c'è a voler insegnare ai meno sviluppati come poter vivere a casa loro, vivendo meglio ? Se qeusta è Colonizzazione, viva la colonizzazione !
La politica è l'arte del possibile :-D
Il maialino day è una bella idea che spinge a ritrovarsi assieme su un aidentità condivisa e per questo può servire anche la tavola.
Risolto nel senso che i contrari italiani diventavano sempre meno e sempre più patetici.
Una Civiltà, una Grande Civiltà come è quella Occidentale è frutto di un percorso nel quale ci sono state grandi vittorie e grandi conquiste, grandi uomini e sanguinari tiranni, grandi poeti e grandi guerrieri, grandi eventi e piccole quotidianità, terribili guerre e prosperosi periodi di pace, grandi gioie e grandi sofferenze, grandi invenzioni e grandi distruzioni. Noi siamo figli, eredi di tutto ciò.
Il risultato è e resta una Civiltà che ha dato il maggior benessere al maggior numero di persone e che può e deve ritrovarsi in simboli come il Crocefisso.
sulla colonizzazione non sono stato chiaro forse: sono gli islamici che voglio colonizzare noi!
il maialino day è solo provocazione "contro" e non condivisione di un valore positivo.
sempre meno? mi pare il contrario, viste le statistiche. Un sentore è l'ora di religione cattolica nelle scuole, sempre meno seguita, anche se lentamente, e la diminuzione drastica dei matrimoni religiosi.
La Civiltà è grandiosa, lo so, ma non certo grazie alla Chiesa. Fosse per loro, il medioevo sarebbe epoca da restaurare.
E l'unità d'Italia non si deve certo alla Chiesa, anzi!
Abbiamo capito.
Massimo è orgoglioso della sua gente mentre Utopia la disprezza.
Non so fino a quando riusciremo a mantenere la testa, ma so che con gli atteggiamenti di Utopia ci conosgenamo mani e piedi ai barbari. Come nell'impero romano decadente. Giulio
Come ha fatto notare Giulio, credo, Utopia, che le posizioni siano già ben delineate, distinte e distanti :-)
Sì, avevo capito che parlassi criticamente del nostro Colonialismo, invece prendo atto che ti riferivi ai musulmani.
Potranno colonizzarci solo se daremo loro gli strumenti (ad esempio le moschee) per colonizzarci. Diversamente, grazie anche ai maialino day potremo riaffermare la nostra identità.
(1)per Massimo:
visto che recentemente sei passato sul mio blog ricambio la visita,anche perchè l'argomento è estremamente interessante...
La mia opinione è questa...
Sicuramente un cattolico ha tutto il diritto di considerare il crocefisso un simbolo per lui estremamente importante,ma il fatto di pensare di trasformarlo da simbolo di una specifica religione a simbolo di un'intera civiltà che lo Stato dovrebbe esporrre in ogni luogo pubblico è una forzatura...
Anche perchè indubbiamente il cattolicesimo (perchè -è bene ricordarlo- nel protestantesimo,che è un movimento che è stato anch'esso assai importante nella storia occidentale,il crocefisso non viene utilizzato)ha inciso nella sviluppo della cultura europea,ma hanno inciso anche la cultura greco-romana,movimenti filofici (come ad es. l'illuminismo) o fenomeni di natura economica come lo sviluppo del capitalismo...
Assumere il crocefisso come simbolo dell'intera civiltà occidentale vorrebbe dire riconoscere ad una corrente del cristianesimo (il cattolicesimo) un'importanza notevolmente superiore a tutto il resto,il che secondo me non corrisponde a verità...
(2) Giulio scrive:
"Abbiamo capito.
Massimo è orgoglioso della sua gente mentre Utopia la disprezza.
Non so fino a quando riusciremo a mantenere la testa, ma so che con gli atteggiamenti di Utopia ci conosgenamo mani e piedi ai barbari. Come nell'impero romano decadente."
Non sono d'accordo.
In Francia ad esempio vige una legge che vieta l'esposizione dei simboli religiosi nei luoghi pubblici,e la Francia è il Paese più nazionalista in assoluto...
Un francese non "dispreza la sua gente",anzi,sono orgogliosi della loro storia e della loro cultura,i francesi (indistintamente,a prescindere dal loro orientamento politico) sono ultranazionalisti...
Neanche io voglio un imbarbarimento della società nella quale vivo,ma se il problema è il fondamentalismo islamico non ritengo che la soluzione consista nella contrapposizione religiosa in una sorta di riedizione delle guerre combattute nel medioevo...
Il liberalismo è fondato su principi di natura universale,e poggia sulla difesa delle libertà fondamentali dell'individuo...
E poichè la sharia a causa della sua natura violenta e coercitiva è incompatibile con i suddetti principi in una società nella quale vigono i principi del liberalismo esse non può trovare cittadinanza...
Non è meglio punire comportamenti fanatici e violenti in nome di principi universali (nei quali quindi si possono riconoscere credenti appartenenti a varie confessioni religiose e persone non credenti) invece che impostare la questione come Cristianesimo vs Islam?
(3)"Il Crocefisso rappresenta una cultura, spesso aggressiva e imperialista, secondo i suoi detrattori, e mal si concilia con una società multietnica che si vorrebbe (loro vorrebbero) costruire anche in Italia"
D'accordo circa la valutazione negativa del multiculturalismo,che ha prodotto disastri...
Ma contrariamente a quello che si pensa i liberali autentici non sono a favore del multiculturalismo
(se a qualcuno interessa ne ho parlato sul mio blog,http://bosco100acri.blogspot.com/2007/10/liberali-e-conservatori-qualche.html)...
Al contrario,la difesa dei simboli religiosi è uno dei capisaldi del multiculturalismo...
Esso infatti afferma il valore delle identità (etniche,religiose,nazionali) e della tradizione,affermando che va rispettato e difeso...
Quindi in una società multiculturale mai verrebbero messi in discussione i simboli religiosi...
Ad esempio in Gran Bretagna,Paese che più ha investito nel multiculturalismo,crocefisso,kippà e velo islamico sono considerati intoccabili...
(4)Il problema è che il multiculturalismo protegge le culture,non gli individui...
E quindi se una cultura ha tratti violenti,illiberali o antidemocratici poichè non può essere messa in discussione chi ci rimette sono gli individui che vi appartengono...
Il liberalismo invece,a differenza dei conservatori,considerà l'uomo prima che appartenente ad una formazione collettiva (famiglia,gruppo religioso,etnia,entità nazionale) un'entità singola portatrice di diritti inalienabile...
Il liberalismo tutela i diritti dei singoli individui a prescindere dalla loro cultura di appartenenza...
Per quello ho scritto che la soluzione contro il fondamentalismo è una società autenticamente liberale e non la cristianizzazione della società...
(5)sintetizzando...
-DIttatura atea (es.: Paesi comunisti): viene negata la libertà di culto
-Approccio multiculturale: disastri prima elencati
-Rivendicazione dell'esistenza di una religione di Stato: scontri tra le varie comunità religiose e mancanza di rispetto verso chi non crede
-Approccio liberale: lo Stato fissa i princpi fondamentali dell'ordinamento (che devono essere di natura universale) che sono validi per tutti...
A tutte le confessioni che li rispettano (ad es: cristiani,ebrei,buddisti,islam moderato) è garantita libertà di culto (posso partecipare ad una funzione religiosa,devolvere denaro all'organizzazione religiosa alla quale appartengo,fare proselitismo) e sono poste in una condizione di parità a prescindere dal numero di fedeli (e sulla base di questo ultimo principio poichè una scuola pubblica non è un'edificio di culto -lo sottolineo una scuola non è una chiesa,una moschea o una sinagoga- al suo interno niente crocefisso,kippà o velo)...
Le leggi dello Stato,poichè sono modellate su principi di natura universale e non religiosa,sono valide per tutti allo steso modo,quindi no sconti di pena a fondamentalisti islamici che picchiano le figlie o a sardi che stuprano "perchè fa parte della loro cultura"...
(6)la soluzione è il liberalismo,che tutela tutti,non l'affermazione e l'ostentazione orgogliosa dei particolarismi,come quelli culturali...
E a mio modo di vedere il crocefisso è un simbolo carattere particolare e non universale...
Mi scuso per la lunghezza del mio intervento...
Spero di essere riuscito ad argomentare in modo chiaro il mio pensiero e,vista la delicatezza dell'argomento,di non aver urtato o offeso la sensibilità di qualcuno...
Gohan, benvenuto.
Nel tuo intervento vi sono aspetti apprezzabili, altri che non condivido.
Ma il punto base è una visione paritaria che non può e non deve esserci perchè la storia, la nostra storia, deve avere importanza, perchè se neghiamo le nostre radici, neghiamo anche il nostro futuro e siamo facile preda di chi, invece, esalta e onora le proprie.
Il Crocefisso, per me, agnostico, è uno dei simboli della Ciivltà che maggiormente ha dato benessere al maggior numero di persone.
Uno dei simboli: non a caso ho citato anche il Fascio Littorio ... ;-)
sottoscrivo ciò che ha scritto gohan al 100 per cento
Per non dimenticare la Falce e il Martello!
Per nostra fortuna falce e martello sono simboli di parte che non hanno avuto il tempo per diffondersi e per informare di se la Civiltà, ma solo per ostacolarla.
Le nostre Radici sono troppo importanti per sacrificarle ad una concezione paritaria che serve solo a far dimenticare da dove veniamo, quanti sacrifici abbiamo fatto per raggiungere l'attuale livello di benessere e il nostro dovere morale di consegnare ai nostri figli (non ai figli altrui) la nostra Terra e un livello di benessere ancora maggiore.
In questo aiutano i simboli come il Crocefisso, simboli di identità che è sciocco proibire (e non a casa il divieto imposto ai simboli religiosi inclusi i nostri è frutto di una Francia - vincitrice in due guerre mondiali solo grazie alle armi angloamericane - che per fini interni si è inventata un Asterix stravolgendo anche la Storia).
Posta un commento