La candidatura di Daniela Santanchè a Premier per La Destra/Fiamma Tricolore era stata presa con sufficienza da molti.
E ancora leggo post che vanno da una diffidenza evidente considerando troppo recente l'impegno politico della Santanchè pur riconoscendole le doti manifestate nelle sue (troppo rare) apparizioni nei programmi politici televisivi, a tentativi di irridere alla sua persona, perchè elegante, alla moda, in una parola: donna.
Mi ricordo che nel 2001 la Santanchè, eletta in parlamento, fu il bersaglio delle critiche per i suoi tacchi a spillo.
Troppo facile replicare che chi la criticava (e alcuni di quelli che ancora la criticano) sono gli stessi che si fermano alle apparenze, che guardano il dito di chi indica la Luna.
Ancora oggi leggevo critiche, questa volta era un "fuoco amico", perchè la Santanchè ieri sera avrebbe dovuto fare come Boselli, rifiutarsi di partecipare a Porta a Porta con due illustri sconosciuti.
Insomma, la Santanchè riesce a far parlare di se, sempre e comunque.
Ricorda il Berlusconi di una volta, quello - per me - "vero", non la pallida controfigura di oggi somigliante più a Fini e Casini che a Berlusconi.
Molti dimenticano che la Santanchè, 47 anni non ancora compiuti, si è creata una solida reputazione da imprenditore.
Non facile per una provinciale, soprattutto senza perdere nulla del suo fascino e della sua femminilità.
Anche questa impresa non facile, viste le virago che spesso abbiamo conosciuto in politica e negli affari.
Dal 2001 la Santanchè ha applicato al suo modo di fare politica, la stessa tenacia che ha messo negli anni precedenti per riuscire come imprenditore.
E' stata la prima donna relatore della finanziaria.
Ha sostenuto, mentre le femministe di sinistra guardavano da un'altra parte, la battaglia per i diritti delle donne musulmane, tanto da ricevere minacce che la costringono a circolare con una scorta.
In AN è stata protagonista di una contrapposizione netta con un Fini alla deriva ideale, mentre tanti uomini del partito si nascondevano per paura del "capo".
Il suo discorso alla Costituente de La Destra fu uno dei più carichi di sentimento e di valori di Destra.
Avrebbe potuto accasarsi con grande facilità nel Pdl di Berlusconi, invece, nel nome di quegli ideali e di quei valori, ha accettato di mettersi in corsa, mettendoci la faccia e il nome su quel simbolo e quella lista.
Le interviste che ha avuto la possibilità di rilasciare in televisione (Annunziata, Ballarò, Anno Zero, Porta a Porta) sono sempre state efficaci.
Ha parlato dei nostri programmi quando altri si limitavano a ripetere la minestrina degli slogan (penso alla Prestigiacomo di Ballarò: una autentica delusione, visto che ripeteva monotonamente la stessa tiritera che leggiamo sui giornali ogni giorno, con le stesse parole).
Le uniche idee forti le ha proposte la Santanchè quando ha parlato dei clandestini nei termini esatti in cui credo tutti gli elettori del vecchio, caro Centro Destra vorrebbero sentir parlare.
Non ha avuto esitazioni nello schierarsi per la Vita, nel definire la 194 una necessità, non una conquista o un diritto.
E non ha avuto esitazioni nel difendere a spada tratta i ragazzi della Fiamma Tricolore nella loro battaglia per il mutuo sociale.
Mi sembra che, come esperienza politica, la Santanchè ne abbia accumulata più di quella che aveva Berlusconi nel 1994.
Ideali e Valori rappresentano bene il vecchio, caro Centro Destra e lo ha dimostrato anche a Porta a Porta difendendo la Legge Biagi che, come tutte le opere dell'uomo, può essere migliorata, ma che ha aiutato ad uscire dalla disoccupazione tanti ragazzi.
Nel contempo ha orgogliosamente rivendicato le sue radici, senza rinnegare, perchè non abbiamo bisogno di rinnegare nulla.
Ma viviamo comunque al passo con la nostra epoca, cercando di proporre risposte adeguate con i problemi di oggi.
Perchè Santanchè avrebbe dovuto rinunciare a Porta a Porta ieri sera ?
Io non sopporto le trasmissioni di "approfondimento" politico, per cui, non riuscendo a vederle per intero, ho cominciato a registrarle, in modo da subirle a piccole dosi e poter così avere una idea di quel che è accaduto e di come si sono presentati i vari candidati.
Certo, Boselli ha avuto una copertura mediatica con il suo gesto pannelliano (preparato), ma la Santanchè, rimanendo, ha mostrato rispetto per gli altri ospiti presenti e, soprattutto, ha potuto comunicare agli spettatori qualche altra parte del nostro programma.
La Destra/Fiamma Tricolore ha bisogno di farsi conoscere per poter ottenere quei voti necessari a sostenere le nostre idee.
Rinunciare alla platea di Porta a Porta sarebbe stato come buttare al vento, per una copertuira mediatica di appena 24 ore, una occasione per parlare a qualche centinaio di migliaio di spettatori.
Boselli ha potuto fare il gesto liberatorio perchè non si schioda dall'1% delle intenzioni di voto, Santanchè, invece, ha la responsabilità di coltivare quel 3-4% di cui viene accreditata La Destra/Fiamma Tricolore.
Certo, se il dibattito fosse stato assieme a Veltroni e Berlusconi, ci sarebbe stato un ritorno maggiore.
Ma se lo capiamo noi, è evidente che lo sanno anche Veltrusconi, per cui una occasione del genere a Santanchè, come a Casini o Bertinotti non verrà concessa, se non in una unica occasione, come previsto dalla commissione di vigilanza, quando magari Veltrusconi decideranno di mandare in video i loro vice, Franceschini e Fini.
Ad un mese dal voto e dopo un mese dalla definizione degli schieramenti, mi dichiaro quindi, parafrasando Battisti, pienamente soddisfatto di aver scelto Santanchè, una donna come Premier.
E questo è anche il mio omaggio alle donne in occasione dell'8 marzo.
Niente mimose che hanno ormai, da anni, assunto una valenza politica, appannaggio di quelle femministe che quando c'è stato da fare una battaglia vera per le donne musulmane hanno scelto lo schieramento ideologico e magari domani manifesteranno per l'aborto come se fosse un diritto o una conquista.
Ma l'augurio che la Thatcher italiana, Daniela Santanchè, possa riuscire nel suo intento, portando La Destra/Fiamma Tricolore ad essere determinante nel prossimo parlamento e a diventare in futuro, senza le "quote rosa, quote panda" che Santanchè ha dimostrato non essere necessarie se una donna vale, la prima donna Premier in Italia.
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E ancora leggo post che vanno da una diffidenza evidente considerando troppo recente l'impegno politico della Santanchè pur riconoscendole le doti manifestate nelle sue (troppo rare) apparizioni nei programmi politici televisivi, a tentativi di irridere alla sua persona, perchè elegante, alla moda, in una parola: donna.
Mi ricordo che nel 2001 la Santanchè, eletta in parlamento, fu il bersaglio delle critiche per i suoi tacchi a spillo.
Troppo facile replicare che chi la criticava (e alcuni di quelli che ancora la criticano) sono gli stessi che si fermano alle apparenze, che guardano il dito di chi indica la Luna.
Ancora oggi leggevo critiche, questa volta era un "fuoco amico", perchè la Santanchè ieri sera avrebbe dovuto fare come Boselli, rifiutarsi di partecipare a Porta a Porta con due illustri sconosciuti.
Insomma, la Santanchè riesce a far parlare di se, sempre e comunque.
Ricorda il Berlusconi di una volta, quello - per me - "vero", non la pallida controfigura di oggi somigliante più a Fini e Casini che a Berlusconi.
Molti dimenticano che la Santanchè, 47 anni non ancora compiuti, si è creata una solida reputazione da imprenditore.
Non facile per una provinciale, soprattutto senza perdere nulla del suo fascino e della sua femminilità.
Anche questa impresa non facile, viste le virago che spesso abbiamo conosciuto in politica e negli affari.
Dal 2001 la Santanchè ha applicato al suo modo di fare politica, la stessa tenacia che ha messo negli anni precedenti per riuscire come imprenditore.
E' stata la prima donna relatore della finanziaria.
Ha sostenuto, mentre le femministe di sinistra guardavano da un'altra parte, la battaglia per i diritti delle donne musulmane, tanto da ricevere minacce che la costringono a circolare con una scorta.
In AN è stata protagonista di una contrapposizione netta con un Fini alla deriva ideale, mentre tanti uomini del partito si nascondevano per paura del "capo".
Il suo discorso alla Costituente de La Destra fu uno dei più carichi di sentimento e di valori di Destra.
Avrebbe potuto accasarsi con grande facilità nel Pdl di Berlusconi, invece, nel nome di quegli ideali e di quei valori, ha accettato di mettersi in corsa, mettendoci la faccia e il nome su quel simbolo e quella lista.
Le interviste che ha avuto la possibilità di rilasciare in televisione (Annunziata, Ballarò, Anno Zero, Porta a Porta) sono sempre state efficaci.
Ha parlato dei nostri programmi quando altri si limitavano a ripetere la minestrina degli slogan (penso alla Prestigiacomo di Ballarò: una autentica delusione, visto che ripeteva monotonamente la stessa tiritera che leggiamo sui giornali ogni giorno, con le stesse parole).
Le uniche idee forti le ha proposte la Santanchè quando ha parlato dei clandestini nei termini esatti in cui credo tutti gli elettori del vecchio, caro Centro Destra vorrebbero sentir parlare.
Non ha avuto esitazioni nello schierarsi per la Vita, nel definire la 194 una necessità, non una conquista o un diritto.
E non ha avuto esitazioni nel difendere a spada tratta i ragazzi della Fiamma Tricolore nella loro battaglia per il mutuo sociale.
Mi sembra che, come esperienza politica, la Santanchè ne abbia accumulata più di quella che aveva Berlusconi nel 1994.
Ideali e Valori rappresentano bene il vecchio, caro Centro Destra e lo ha dimostrato anche a Porta a Porta difendendo la Legge Biagi che, come tutte le opere dell'uomo, può essere migliorata, ma che ha aiutato ad uscire dalla disoccupazione tanti ragazzi.
Nel contempo ha orgogliosamente rivendicato le sue radici, senza rinnegare, perchè non abbiamo bisogno di rinnegare nulla.
Ma viviamo comunque al passo con la nostra epoca, cercando di proporre risposte adeguate con i problemi di oggi.
Perchè Santanchè avrebbe dovuto rinunciare a Porta a Porta ieri sera ?
Io non sopporto le trasmissioni di "approfondimento" politico, per cui, non riuscendo a vederle per intero, ho cominciato a registrarle, in modo da subirle a piccole dosi e poter così avere una idea di quel che è accaduto e di come si sono presentati i vari candidati.
Certo, Boselli ha avuto una copertura mediatica con il suo gesto pannelliano (preparato), ma la Santanchè, rimanendo, ha mostrato rispetto per gli altri ospiti presenti e, soprattutto, ha potuto comunicare agli spettatori qualche altra parte del nostro programma.
La Destra/Fiamma Tricolore ha bisogno di farsi conoscere per poter ottenere quei voti necessari a sostenere le nostre idee.
Rinunciare alla platea di Porta a Porta sarebbe stato come buttare al vento, per una copertuira mediatica di appena 24 ore, una occasione per parlare a qualche centinaio di migliaio di spettatori.
Boselli ha potuto fare il gesto liberatorio perchè non si schioda dall'1% delle intenzioni di voto, Santanchè, invece, ha la responsabilità di coltivare quel 3-4% di cui viene accreditata La Destra/Fiamma Tricolore.
Certo, se il dibattito fosse stato assieme a Veltroni e Berlusconi, ci sarebbe stato un ritorno maggiore.
Ma se lo capiamo noi, è evidente che lo sanno anche Veltrusconi, per cui una occasione del genere a Santanchè, come a Casini o Bertinotti non verrà concessa, se non in una unica occasione, come previsto dalla commissione di vigilanza, quando magari Veltrusconi decideranno di mandare in video i loro vice, Franceschini e Fini.
Ad un mese dal voto e dopo un mese dalla definizione degli schieramenti, mi dichiaro quindi, parafrasando Battisti, pienamente soddisfatto di aver scelto Santanchè, una donna come Premier.
E questo è anche il mio omaggio alle donne in occasione dell'8 marzo.
Niente mimose che hanno ormai, da anni, assunto una valenza politica, appannaggio di quelle femministe che quando c'è stato da fare una battaglia vera per le donne musulmane hanno scelto lo schieramento ideologico e magari domani manifesteranno per l'aborto come se fosse un diritto o una conquista.
Ma l'augurio che la Thatcher italiana, Daniela Santanchè, possa riuscire nel suo intento, portando La Destra/Fiamma Tricolore ad essere determinante nel prossimo parlamento e a diventare in futuro, senza le "quote rosa, quote panda" che Santanchè ha dimostrato non essere necessarie se una donna vale, la prima donna Premier in Italia.
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7 commenti:
Stavolta, sulle mimose ti ho preceduto....
Daniela Santanchè, se fosse in uno dei 2 partiti gemelli, non importa quale,chè sono sempre più uguali, sarebbe richiesta in tutte le trasmissioni.
E' l' unica ventata nuova di questa campagna elettorale buonin/buonista con pochissimi acuti.
Ora più che mai, Daniela Presidente !
Brava,sì. E' piaciuta anche a me, ierisera, da Vespa. E come ha zittito quella povera minus habens della sinistra arcobaleno sulla faccenda del fascismo. Certo che sì, che ha fatto bene a restare e a non andare via.
Il povero Boselli, invece si è pannellato il cervello.
Sapete da dove si vede che la Santanchè è un gran candidato Premier e che i sondaggi, quelli veri che tengono gelosamente nei cassetti, dimostrano che siamo in crescita ?
Dal fatto che continuano le azioni di disturbo per impedire la nostra presenza sulla scheda. Sapete che un tizio ha presentato ricorso in Cassazione contro il nuovo simbolo ? Con simili individui il solco che ci divide dal pdl si allarga sempre più.
Se la cassazione dovesse bocciare il simbolo della Destra non mi asterrò. Voterò direttamente per Veltroni alla faccia di Fini.
Vespa mostra sempre più la sua viltà, l'agguato di ieri è stato ignobile.
Stars: niente mimose, ma voti sonanti ;-)
Nessie. Santanchè sta rappresentando al meglio le donne d'Italia, quelle vere, quelle che non hanno rinunciato alla femminilità per infagottarsi in tuniche informe e dimenticando l'esistenza del parrucchiere, quelle che non frignano sulle "quote rosa" perchè la parità c'è e la differenza sta tutta nelle qualità personali. Chi ha capacità fa "carriera". Come Santanchè. Come qualsiasi uomo.
Giulio. Veltroni, mai. Sono d'accordo che, in questo momento, il mai è anche al pdl. Ma ci sono varie alternative se portassero fino in fondo la loro porcheria. C'è la lista di Fiore. C'è la possibilità di annullare la scheda con scritte significative. Si può andare al mare. Sufficienti, senza votare comunista. :-)
Crocco. Vespa fa il suo lavoro, come Santoro e come Floris. Dovrebbero essere tutti mandati a riposo o, meglio, la rai dovrebbe essere privatizzata e così ognuno fa quel che crede se un imprenditore privato ritiene di rischiare il flop.
Conservatori nei valori, liberali in economia. Ne avevate scritto un po' tutti come filo conduttore del centrodestra. Il pdl sta trascurando i valori. Guarda solo all'economia e si scopre un0anima assistenzialista, dimenticando che la solidarietà sociale è altra cosa.
Il vero centrodestra lo si ritrova invece nella Santanchè. Dove i valori sono ben in vista e non se ne vergogna e dove le proposte economiche tengono conto della moderna economia globale (guardate la proposta della flat tax) senza rinunciare alla politica di solidarieta sociale scevra da ogni assistenzialismo (mutuo sociale).
L'unico centrodestra è a Destra.
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