Dopo aver, all’unisono, chiesto il “voto utile” Veltrusconi adesso si sono messi a “far di conto” con il pallottoliere dei sondaggi e hanno concluso che è meglio cambiare strategia.
La nuova strada è quella del “voto disgiunto”.
Alla camera per chi si vuole, perché il premio di maggioranza su base nazionale comunque darà una comoda maggioranza assoluta a chi vincesse anche per un pugno di voti, ma al senato ….
Al senato, qui è l’unica differenza tra i due supermercati del voto, mentre il pci/pds/ds/pd cerca complicati algoritmi per vedere se, dando un voto in più a Udc o Sinistra l’Arcobaleno, si riescono a togliere più senatori a Berlusconi, il pdl chiede il voto per se stesso, non volendo dividere con altri la “torta” del potere.
C’è da chiedersi quale strategia possa risultare più produttiva.
Il pdl è più lineare, “votate per me”, ma più egoista.
Il pci/pds/ds/pd è più altruista ma rischia di fare venire idee strambe all’elettore, che potrebbe anche prenderci gusto a buttare le carte all’aria.
Ancora una volta, queste meschinità da teatrino della vecchia politica, dimostrano come, in assenza di motivazioni ideali e di solidi Valori di base, la gara sia solo ad occupare una poltrona, senza alcun riguardo per l’interesse nazionale.
Anche da questo modo di proporre la campagna elettorale emerge l’inaffidabilità di partiti che, volendo prendersi tutto, hanno abbandonato l’anima delle rispettive coalizioni.
Quanta differenza con il candidato Premier de La Destra/Fiamma Tricolore, Daniela Santanchè, che
si reca nei campi nomadi e ne chiede lo smantellamento,
difende i diritti delle donne musulmane e chiede il registro degli imam e delle moschee,
si presenta ad “Anno Zero” ribadendo nel muso a Bertinotti che gli italiani hanno diritto alla priorità per la casa e propone un piano casa concreto fattibile,
si schiera, da subito, senza bisogno di essere sollecitata, per il boicottaggio delle olimpiadi cinesi.
La differenza tra chi mendica il “voto utile” e il “voto disgiunto” con chi affronta i problemi reali della nazione è la differenza tra chi è un teatrante della politica e chi, invece, fa Politica nel nome di un Ideale.
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La nuova strada è quella del “voto disgiunto”.
Alla camera per chi si vuole, perché il premio di maggioranza su base nazionale comunque darà una comoda maggioranza assoluta a chi vincesse anche per un pugno di voti, ma al senato ….
Al senato, qui è l’unica differenza tra i due supermercati del voto, mentre il pci/pds/ds/pd cerca complicati algoritmi per vedere se, dando un voto in più a Udc o Sinistra l’Arcobaleno, si riescono a togliere più senatori a Berlusconi, il pdl chiede il voto per se stesso, non volendo dividere con altri la “torta” del potere.
C’è da chiedersi quale strategia possa risultare più produttiva.
Il pdl è più lineare, “votate per me”, ma più egoista.
Il pci/pds/ds/pd è più altruista ma rischia di fare venire idee strambe all’elettore, che potrebbe anche prenderci gusto a buttare le carte all’aria.
Ancora una volta, queste meschinità da teatrino della vecchia politica, dimostrano come, in assenza di motivazioni ideali e di solidi Valori di base, la gara sia solo ad occupare una poltrona, senza alcun riguardo per l’interesse nazionale.
Anche da questo modo di proporre la campagna elettorale emerge l’inaffidabilità di partiti che, volendo prendersi tutto, hanno abbandonato l’anima delle rispettive coalizioni.
Quanta differenza con il candidato Premier de La Destra/Fiamma Tricolore, Daniela Santanchè, che
si reca nei campi nomadi e ne chiede lo smantellamento,
difende i diritti delle donne musulmane e chiede il registro degli imam e delle moschee,
si presenta ad “Anno Zero” ribadendo nel muso a Bertinotti che gli italiani hanno diritto alla priorità per la casa e propone un piano casa concreto fattibile,
si schiera, da subito, senza bisogno di essere sollecitata, per il boicottaggio delle olimpiadi cinesi.
La differenza tra chi mendica il “voto utile” e il “voto disgiunto” con chi affronta i problemi reali della nazione è la differenza tra chi è un teatrante della politica e chi, invece, fa Politica nel nome di un Ideale.
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5 commenti:
Il pdl lineare ?
Se lo fosse parlerebbe di questioni concrete. Direbbe cosa ne pensa del boicottaggio delle olimpiadi. Direbbe se vuole o meno cambiare la 194. Invece si nasconde. Hai poi letto che Gasparri non esclude che quel partito possa avere in futuro un omosessuale come segretario ? Non dovrebbe far riflettere su che razza di partito alcuni italiani si accingono a votare ?
Altra grande performance della nostra candidata in televisione. Mi piacerebbe uno scontro con Berlusconi e Veltroni, con le loro chiacchiere vuote.
Fatto il promesso post sulle olimpiadi cinesi con rilancio della mail che hai pubblicato ieri !
Finora devo dire che la Santanché si è mossa molto intelligentemente e che si presenta in tv con molta sobrietà nel vestire: elegante ma che non dà nell'occhjio. Sono elementi utili anche questi.
Si devo fare i complienti alla Santanchè perchè si sta dimostrando una donna di forza che vuole guidare un partito che non guarda ai sondaggi (che comunque la danno in forte crescita) a scapito dei partiti più moderati (PD/PDL) come del resto anche i partiti della sinistra radicale.
Spero seriamente in un governo dove ci possa essere un contributo della Destra al fianco del PDL, cosi da portare avanti gli ideali e le proposte sul lavoro/casa e patria che ultimamente le forze moderate per cercare di raccogliere maggiori consensi nel bacino degli idecisi hanno lasciato da parte.
Il popolo italiano non a bisogno di uno governo che preferisce il pallottoliere alla risoluzioni dei problemi reali.
Anonimo. La linearità è riferità alla volonta di arraffare tutto :-)
Ares.Sulle olimpiadi dovremo attivarci dopo il voto.
Nessie e Ombra. La Santanchè sta dimostrando una autorevolezza superiore a quella di tanti concorrenti. Anche di chi spara la proposta del voto agli immigrati ... ;-)
Ombra. Un governo con il pdl ? No. Gli accordi - dice bene Casini - si fanno prima delle elezioni e Berlusconi ha scelto il liberalcentrismo.
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