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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

02 agosto 2006

2 agosto, ore 10,25


Per la venticinquesima volta viene commemorata la strage della stazione di Bologna compiuta il 2 agosto 1980.
Per la venticinquesima volta, in piazza Maggiore viene celebrata la triste, rituale liturgia, condita degli abituali anatemi antifascisti nel nome “della repubblica nata dalla resistenza … bla … bla … bla…”.
Per la venticinquesima volta, a 26 anni dalla strage, si plasma la realtà per fini politici e di propaganda, offendendo prima di tutto le vittime di quella strage (e di tante altre impunite).
Valerio Fioravanti e Francesca Mambro sono stati condannati per una strage che affermano di non aver commesso e che, confessandola, non avrebbe aggiunto nulla alle pene già loro inflitte (e che, grazie al regime di semilibertà, non scontano o scontano parzialmente).
La conoscenza del dossier Mithrokin (quello del “bianchetto” che costò una denuncia a Forattini da parte di D’Alema) ha portato alla luce piste diverse da quelle che, a senso unico, furono prese dagli investigatori che, come troppo spesso accade in Italia, formulano un teorema sulla base della propria impostazione ideologica (di sinistra, ça va sans dire) per poi inseguire le “prove”.
Dal dossier Mithrokin, invece, veniamo a sapere che a Bologna, in quei giorni, era presente a Bologna Thomas Kram, braccio destro del terrorista palestinese “Carlos”.
Prende corpo l’ipotesi di un atto terroristico posto in atto dai palestinesi o di uno scoppio accidentale di ordigni che i terroristi palestinesi stavano trasportando, sfruttando la “zona franca” che l’Italia era per i loro traffici.
Fortunatamente, con il tempo, si fa strada anche una maggior consapevolezza storica, una voglia di Verità che vada oltre le tesi precostituite e questo afflato verso un approfondimento che dia anche certezze e non solo ideologia, è rappresentato dal Comitato “L’ora della verità” .
Ma la propaganda ha ancora i suoi ritmi e così, per la venticinquesima volta sentiamo risuonare le parole d’ordine di un'Italia ancorata al passato, rimandando a data da destinarsi l’appuntamento con la Verità.
E, come sempre da 25 anni a questa parte, con il rito del 2 agosto, finisce la stagione politica e inizia il cazzeggio estivo.

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22 commenti:

Anonimo ha detto...

Vedo che l´informazione regna sovrana. Da quando Carlos sarebbe palestinese? Carlos é lo pseudonimo di Ilich Ramírez Sánchez, terrorista internazionale, nato a Caracas, in Venezuela.

Ehi, ma tu sei Mons, quello che ha la veritá. :-D

Massimo ha detto...

Terrorista palestinese allo stesso modo in cui Guevara fu un terrorista cubano.
Il solito anonimo cerca di stornare l'attenzione dall'argomento principale, evidentemente scomodo, concentrandosi sul dito e non alla Luna ...

Anonimo ha detto...

Le stragi sono per definizione "fasciste". E grazie a quelle bombe i comunisti sono cresciuti fino ad arrivare al governo del paese.
Cui prodest ?

Massimo ha detto...

A chi giova ? Cui prodest ?
Mi ricordo che era un tormentone della sinistra quella domanda.
E si davano pure larisposta: giova alla reazione.
I fatti hanno dimostrato che le stragi hanno fatto il gioco della sinistra e se dovessimo quindi, inmodo speculare, utilizzare lo stesso ragionamento che facevano allora i comunisti, dovremmo dire che, visto che le stragi hanno giovato solo alla sinistra, i colpevoli vanno ricercati in tale ambito.

Anonimo ha detto...

A chi giova? Forse all´innocente Pinelli che volo da una finestra?

Parliamoci chiaro. Da Piazza Fontana si é sempre cercato di attribuire le stragi agli anarchici e sempre, dico sempre, gli anarchici erano innocenti.

Di tutte le stragi sono stati trovati i colpevoli: ed erano sempre di organizzazioni di estrema destra.

Posso anche io avere dubbi sulla colpevolezza di Mambro e Fioravanti, ma che le bombe abbiano favorito la sinistra é una panzana che non sta in piedi.

Le bombe facevano parte di una precisa strategia di estrema destra per forzare la situazione nel paese ed arrivare ad un regime come quello greco o quello argentino. Creare un clima di terrore diffuso per favorire la salita al potere di un gruppo che garantisse ordine e stabilitá. Un piano contro l´avvicinamento della DC e del PCI.

Un piano che fortunatamente é fallito.

Massimo ha detto...

Tu hai dei dubbi sull'unica sentenza passata in giudicato che condanna degli estremisti di Destra. E questo dice tutto.
Il tuo ultimo periodo, poi, dimostra come la "mobilitazine" contro le stragi presunte di Destra avesse lo scopo di conquistare il potere.
Il risultato di averlo raggiunto è la prova di chi si è giovato di quelle morti.

Anonimo ha detto...

Mons, la sinistra é andata al governo per la prima volta nel 1996. La strategia della tensione é degli anni settanta.
Ci sono vent´anni di distanza, nei quali tra l´altro é successo di tutto, come la fine della guerra fredda e il crollo del comunismo.
Francamente, vedere un filo rosso che unisce le due cose mi pare alquanto bizzarro.
Inoltre la strategia era volta a instaurare, negli anni settanta, un regime di polizia, esattamente come stava accadendo in Cile, Grecia e Argentina.

E giusto per chiudere in bellezza. Il dossier Mitrokhin (l´acca va dopo la kappa e non dopo la t, ma tanto qui la precisione é un opinione) é internazionalmente considerato una patacca. E lo é pure in Italia, dove l´omonima commissione parlamentare presieduta da Guzzanti ha chiuso i suoi lavori senza portare quegli sconvolgimenti politici che aveva promesso al suo inizio.

Massimo ha detto...

E' unapatacca perchè torna comodo considerarla tale, visto che accusa la sinistra italiana. E se fosse tanto patacca, perchè la corsa allo sbianchettamento ?
Il filo rosso c'è. Perchè il PCI nel 1968 aveva solo il 25% e nel 1984 arrivò al 34%.
L'infiltrazione nei gangli dello stato avviene proprio in concomitanza con tali eventi che consociano i comunisti nella gestione del potere sostanziale e materiale per quanto riguarda numerosi enti locali.
Tale infilrazione consentì, nel momento del crollo del comunismo, di conservare forza sufficiente per continuare ad esistere e fare i danni che anche oggi abbiamo sotto gli occhi, rimanendo comunque attorno al 30%.

Anonimo ha detto...

Mons, scusa ma non sta in piedi. L´unico momento in cui sembró che il PCI potesse entrare nella gestione della cosa pubblica fu durante il compromesso storico.
Ipotesi che tramontó definitivamente nel 1978.

Nel 1984 il PCI prese il 34% in parte sull´onda emotiva della morte di Enrico Berlinguer e in parta perche Berlinguer in quegli anni era riuscito a coinvolgere sul PCI tutti quei voti di sinistra ma che non si riconoscevano nell´ideologia comunista.

Inoltre, i grandi risultati elettorali del PCI, sono del 1984. Ben quattro anni dopo la strage di Bologna. Francamente la distanza continua ad essere troppo elevata.

Inoltre nessuno ha mai votato per il PCI a causa delle bombe. Le motivazioni di solito sono ben altre.

Massimo ha detto...

Al solito non capisci, poverino,non è colpa tua ...
Il PCI ha sfruttato la menata antifascista per infiltrarsi nello stato, per rimuovere o accantonare quanti non erano disponibili a fare acquiescenza e per condizionare una imbelle DC costringendola a venire a patti nella spartizione del potere, indipendentemente dal governo. Le bombe, chiunque le abbia messe, hanno fatto il gioco del PCI, che è riuscito a riesumare il cadavere dell'unità antifascista, sfociato in quell'infame arco costituzionale di triste memoria.

marshall ha detto...

Questa tesi sui probabili autori della strage non è da trascurare.
Anche Oriana Fallaci, nei suoi recenti libri, data l'inizio del terrorismo islamico agli anni 70.

Anonimo ha detto...

Non ci sono prove, a decenni di distanza, della matrice fascista dell'attentato.
Ora, posto che tutti i terrorismi mi fanno ugualmente schifo, mi sembra innegabile che la sinistra, particolarmente garantista come i suoi, è invece forcaiola oltre ogni limite con chi non la pensa uguale. Per la sinistra, insomma, il terrorismo rosso (e ora quello islamico) è un po' meno terrorismo degli altri.

Anonimo ha detto...

(segnalato da Il Mascellaro)

Le ceneri della Mitrokhin
I no alla commissione che ha fatto luce su Bologna

Editoriale tratto da L'INDIPENDENTE del 29 luglio 2006

Offriva squarci di verità. Quanto meno di una verità possibile, certo alternativa a molte di quelle improbabili ascoltate negli ultimi decenni. La commissione Mitrokhin non nascerà più, nonostante abbia prodotto una gran mole di documenti soprattutto sugli anni di piombo, sulla stagione del terrorismo. A pochi giorni dal 26esimo anniversario della strage di Bologna, il presidente dell’Associazione familiari delle vittime, Paolo Bolognesi, ha chiesto una volta per tutte al presidente della Camera che «non si facciano più commissioni parlamentari sulle stragi», anche perché «la commissione Pellegrino e la Mitrokhin sembra si vogliano mettere d’accordo tra loro sulla verità da ricostruire».

Se nemmeno chi ha vissuto in prima persona quelle tragedie ha interesse a proseguire il lavoro delle scorse legislature, vuol dire che la cappa impenetrabile che imprigiona quegli anni resterà per sempre. La verità fa paura. Soprattutto se infrange schemi ormai consolidati: come quello che attribuisce al terrorismo postfascista gli 85 morti del 2 agosto 1980. Ci sono appartenenze, dannazioni della memoria, manipolazioni della storia a fini politici che hanno un gran bisogno di lasciare tutte le cose al loro posto, anche se le cose e il posto potrebbero risultare sbagliati.

Il dossier Mitrokhin sul quale nella scorsa legislatura ha lavorato la commissione presieduta dal forzista Paolo Guzzanti ha messo in luce per esempio la fondatezza dei sospetti sul ruolo avuto nella strage di Bologna da Separat, l’organizzazione terroristica del filopalestinese Carlos. Ha anche consentito di ricostruire i collegamenti tra le Br e le centrali dei servizi segreti dell’Europa dell’Est, Kgb e Stasi. Ma queste rappresentazioni del passato recente provocano imbarazzo, perché gettano una luce ancora più negativa sui rapporti tra il Pci e Mosca. Meglio rimuovere, meglio archiviare tutto. Meglio non sfogliare le pagine della storia che potrebbero indurre a leggere il presente in modo diverso. Ma non muovere la conoscenza è segno della riluttanza a fare passi avanti verso un futuro di giustizia e di vera pacificazione civile.

Ares ha detto...

E noi dobbiamo impedire che venga rimosso il ricordo e la continua indagine su quelle stragi.
Alla fine, sono certo, verrà fuori che furono tutte nate in ambito comunista. Spero che ciò accada presto e non grazie agli storici del XXV° secolo !

Anonimo ha detto...

leggendo il tuo post di merda resto sconcertato dalla totale mancanza di rispetto che hai per i morti della mia città, io stesso ho amici che hanno perso i nonni o i genitori in quella strage perchè non vieni a bologna a dirlo apertamente squallido vigliacco quello cche pensi invece di nasconderti dietro un blog schifoso ehh
vieni se ci stai ti aspetto con i miei amici che hanno perso dei parenti se vuoi ci mettiamo d'accordo sul posto data e ora ci stai?
io abito a sasso marconi
enrico

aspetto una risposta

Massimo ha detto...

Io SONO di Bologna.
E noto che le tue argomentazioni sono solo squallide minacce.
Se hai veramente dei parenti morti e feriti in quella (o in altre) stragi, sarebbe tuo reale interesse scoprire la verità perchè i veri colpevoli siano puniti come meritano e non accontentarti di un teorema ideologico che mostra, anno dopo anno, la sua inconsistenza.
Ma questa è una argomentazione, cioè un qualcosa di estraneo e superiore alla tua capacità di comprendere.

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

Invece di latrare alla luna,come fanno i cani impotenti, l'enrico (?)anonimo di Sasso Marconi farebbe meglio a leggersi il libro di Gianluca Semprini: "La strage di Bologna ed il terrorista sconosciuto." BIETTI

Per inciso, il giornalista Semprini si definisce di sinistra.

Ma per i compagni le stragi sono tutte Fasciste....

Lo PseudoSauro ha detto...

Io l'ho schivata per un pelo... metti che ne fossi uscito con qualche pezzo in meno se ne sarebbero accorti questi bugiardi vigliacchi.

Per informazione dei decerebrati qui presenti, "Carlos" era un agente operativo del KGB laureatosi all'universita' Lumumba di Mosca nell'era Breznev. Il signore in questione di stragi ne ha fatte in tutto il mondo: dall'america latina, all'europa, al medio oriente. Ora, se dio vuole, e' in galera in Francia, ma dicono che non se la passi poi tanto male. La supervisione sugli armamenti concessi alla guerriglia palestinese di FPLP (Habash) e OLP (Arafat) allora dislocata in Libano era del suo gruppo, cosi' come la pianificazione di "attentati ciechi" atti a destabilizzare gli stati piu' deboli e favorire un'insurrezione armata con lo stesso pretesto che si porta ora, trent'anni dopo: l'attribuirne la responsabilita' all'avversario storico. I fascisti non mettono le bombe semplicemente perche' e' una prassi lontana mille miglia dalla loro ideologia, mentre l'hanno sempre fatto gli anarchici e i comunisti. Chi ci vuole credere, ci creda, chi non vuole: s'attacchi al tram.

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

E da mezzo Rumeno, aggiungo che Carlos, oltre che amico di Arafat, lo era fraterno anche di Ceausescu.

Che sta aspettando,con impazienza , giù nelle Malebolge, il buon Fidèl...

Anonimo ha detto...

ooh si certo e come mai tutti i ricercati neofascisti sono scappati tutti (come roberto fiore)?
come mai sono fuggiti tutti chi a londra chi in giappone ecc ecc..
se erano innocenti che motivo avevano di scappare?
ma del resto voi altri bloggers che vi nascondete con figurine di guerre stellare e cretinate americane perchè non pubblicate apertamente la vostra identità così si gioca a carte scoperte no?
perchè non mandi il tuo bel post all' associazione dei parenti delle vittime della strage ehh?
oppure vieni alla prossima conferenza dell' associazione a sostenere le tue tesi dimostrandole no? dicendo magari pure blal bla bla ( bel rispetto delle vittime) come hai scritto nel post e se vuoi puoi pure chiamare i tuoi amici qui se vogliono vernire no?

dubito

Massimo ha detto...

Poor Henry !
Le tesi qui esposte sono quelle che regolarmente argomento inogni occasione si tratti di dibattere il tema, in pubblico e in privato.
E il "bla ... bla ... bla..." è riferito allaliturgia della "repubblica nata dalla resistenza antifascista ... bla ... bla ... bla ...", naturalmente per chi sa leggere e non è accecato dall'ideologia ... :-D

Fabio ha detto...

Forse mi sbaglio, ma mi sembra di aver sentito che Carlos é diventato mussulmano...