Se io fossi Fini (ma, grazie agli Dei, non lo sono) e leggessi i commenti della stampa di Centro Destra e, soprattutto, dei lettori, cioè della base elettorale che mi ha eletto, esclamerei: ma cosa ho fatto !
Fini aveva ereditato la segreteria di un partito ai margini dell’agone politico e, grazie ad una serie di circostanze fortunate, si è ritrovato all’interno del maggior partito italiano, al governo, addirittura assiso sulla terza poltrona istituzionale.
Gli sarebbe stato sufficiente esibire la sua indubbia capacità dialettica a sostegno della linea del partito (cioè di Berlusconi) per ereditare, senza colpo ferire, fra qualche anno anche la poltrone di Premier.
Perché in quel settembre del 2003 si è messo a straparlare di voto agli immigrati ?
Sì, perché da quel momento Fini non fu più il Fini che Giorgio Almirante aveva voluto insediare al suo posto.
Facile ipotizzare che Fini si sia arreso alla propaganda sinistra che dava, anche allora, per spacciato Berlusconi, salvo poi ricredersi dopo la tapina figura di Prodi nel 2006-7.
Ma un voltafaccia e ritorno è scusabile, ma questo lungo filotto di petizioni sinistre che Fini sta esternando in parallelo alla aggressione che subisce il Premier dalla stampa di sinistra, non può che indurre nel legittimo sospetto di secondi fini.
Fini pensa, sbagliando, che eliminato Berlusconi, magari con un governo “istituzionale” da lui presieduto, poi possa diventare la figura di riferimento del Centro Destra, acquisendo i venti milioni di voti dell’Area politica cui, oggi, sta voltando le spalle.
Sbaglia due volte.
Sbaglia perché nessuno di noi lo voterebbe dopo quello che ha detto e fatto e, soprattutto, nessuno lo voterebbe su un programma che prevede il voto e la cittadinanza facile agli immigrati, l’accoglimento dei clandestini, l’eutanasia, la concessione di leggi di privilegio per gli omosessuali e tutto l’armamentario di un partito di sinistra.
Ma sbaglia, soprattutto, perché si illude di poter riuscire in quello in cui fallì Dini, quando, voltando le spalle a Berlusconi, si costruì il suo partito, raggiunse il 4%, fece il ministro degli esteri al servizio di Prodi, D’alema e Amato e, poi, scomparve nel nulla.
Ma facciamo un’altra ipotesi.
Fini non ha secondi fini.
Ha veramente cambiato (direi: stravolto) le sue idee.
Ne tragga le conseguenze: se ne vada dal Centro Destra.
A Gubbio Fini ha espresso l’idea che una “destra moderna” dovrebbe essere a favore della cittadinanza per gli immigrati, del voto agli immigrati, e di tutte quelle ridicole amenità che sta dicendo in giro da qualche mese, anzi da qualche anno ma da qualche mese con ostinata insistenza.
Non si accorge, Fini, che la sua “destra moderna” è la sinistra di oggi, di ieri e di domani.
Se ne è invece accorto Bersani che, forse per dare una stoccata a chi probabilmente vede come un futuro concorrente alla poltrona cui aspira, ha detto: siamo con Fini perché Fini ha espresso le nostre idee.
Bersani ha ragione.
Fini ha espresso le idee della sinistra e se sono le idee della sinistra non ha più nulla a che vedere con il Centro Destra.
Facciano, allora, la grande alleanza antiberlusconiana con Di Pietro, Fini, Casini, Follini, Vemtroni, D’alema, Franceschini, Bertinotti, i verdi e chi più ne ha, più ne metta.
L’elettorato di Centro Destra, come dimostrano i commenti su Il Giornale e su Libero, continuerà a dare il proprio voto maggioritario a Berlusconi e Bossi, magari rinforzati dalla Destra Radicale che il suo 3% lo vale e solo un 3% rappresenta tutto ciò che Fini, al massimo, potrà portarsi dietro.
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Fini aveva ereditato la segreteria di un partito ai margini dell’agone politico e, grazie ad una serie di circostanze fortunate, si è ritrovato all’interno del maggior partito italiano, al governo, addirittura assiso sulla terza poltrona istituzionale.
Gli sarebbe stato sufficiente esibire la sua indubbia capacità dialettica a sostegno della linea del partito (cioè di Berlusconi) per ereditare, senza colpo ferire, fra qualche anno anche la poltrone di Premier.
Perché in quel settembre del 2003 si è messo a straparlare di voto agli immigrati ?
Sì, perché da quel momento Fini non fu più il Fini che Giorgio Almirante aveva voluto insediare al suo posto.
Facile ipotizzare che Fini si sia arreso alla propaganda sinistra che dava, anche allora, per spacciato Berlusconi, salvo poi ricredersi dopo la tapina figura di Prodi nel 2006-7.
Ma un voltafaccia e ritorno è scusabile, ma questo lungo filotto di petizioni sinistre che Fini sta esternando in parallelo alla aggressione che subisce il Premier dalla stampa di sinistra, non può che indurre nel legittimo sospetto di secondi fini.
Fini pensa, sbagliando, che eliminato Berlusconi, magari con un governo “istituzionale” da lui presieduto, poi possa diventare la figura di riferimento del Centro Destra, acquisendo i venti milioni di voti dell’Area politica cui, oggi, sta voltando le spalle.
Sbaglia due volte.
Sbaglia perché nessuno di noi lo voterebbe dopo quello che ha detto e fatto e, soprattutto, nessuno lo voterebbe su un programma che prevede il voto e la cittadinanza facile agli immigrati, l’accoglimento dei clandestini, l’eutanasia, la concessione di leggi di privilegio per gli omosessuali e tutto l’armamentario di un partito di sinistra.
Ma sbaglia, soprattutto, perché si illude di poter riuscire in quello in cui fallì Dini, quando, voltando le spalle a Berlusconi, si costruì il suo partito, raggiunse il 4%, fece il ministro degli esteri al servizio di Prodi, D’alema e Amato e, poi, scomparve nel nulla.
Ma facciamo un’altra ipotesi.
Fini non ha secondi fini.
Ha veramente cambiato (direi: stravolto) le sue idee.
Ne tragga le conseguenze: se ne vada dal Centro Destra.
A Gubbio Fini ha espresso l’idea che una “destra moderna” dovrebbe essere a favore della cittadinanza per gli immigrati, del voto agli immigrati, e di tutte quelle ridicole amenità che sta dicendo in giro da qualche mese, anzi da qualche anno ma da qualche mese con ostinata insistenza.
Non si accorge, Fini, che la sua “destra moderna” è la sinistra di oggi, di ieri e di domani.
Se ne è invece accorto Bersani che, forse per dare una stoccata a chi probabilmente vede come un futuro concorrente alla poltrona cui aspira, ha detto: siamo con Fini perché Fini ha espresso le nostre idee.
Bersani ha ragione.
Fini ha espresso le idee della sinistra e se sono le idee della sinistra non ha più nulla a che vedere con il Centro Destra.
Facciano, allora, la grande alleanza antiberlusconiana con Di Pietro, Fini, Casini, Follini, Vemtroni, D’alema, Franceschini, Bertinotti, i verdi e chi più ne ha, più ne metta.
L’elettorato di Centro Destra, come dimostrano i commenti su Il Giornale e su Libero, continuerà a dare il proprio voto maggioritario a Berlusconi e Bossi, magari rinforzati dalla Destra Radicale che il suo 3% lo vale e solo un 3% rappresenta tutto ciò che Fini, al massimo, potrà portarsi dietro.
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10 commenti:
Il problema dei problemi è che questa gente (Fini e Piefurby) sono già a libro paga "altrove". Pare che nel gioco a tre punte ci sia pure Montezemolo. Leggi qui http://www.paologuzzanti.it/?p=1051
Gli Usa hanno deciso di far cadere il Berlusca per via dei contratti energetici con Gazprom. E tutto quanto fa buon brodo: pure Gianfuffa e le procure, tanto per raggiungere lo scopo.
Ciao Massimo leggi l'articolo
http://quotidianonet.ilsole24ore.com/2009/09/11/230346-bossi_aprire_agli_immigrati_fini_porti_casa.shtml
Te lo dicevo io che votare Lega è una garanzia contro i calabraghe, gli inciucioni ed i pagliacciari.
Ecco perché ho dato il voto alla Lega, perché Bossi e soci tenessero a cuccia i (pochi per fortuna) furbastri del PDL.
Facciamo così: che abbia cambiato o no le sue idee, Fini se ne vada fuori dal PDL e con disonore. Il popolo del CDX è compattissimo e noi non lo voteremmo mai, ma proprio mai più, nemmeno se egli facesse silurare i barconi, perché il voltagabbanismo a noi non piace per niente e perché domani potrebbe svegliarsi rimangiandosi tutto.
In questo, caro Massimo, ammiro più voi della destra pura. Avete sempre tenuto la vostra linea, anche quando secondo me sbagliavate e potevate entrare al governo con noi facendo sentire anche la vostra voce (ci avreste dato una mano a sbatter fuori questi traditori).
Questo qui è peggio di Follini e di Casini, te lo dico io.
Su Guzzanti non metterei la mano sul fuoco, ma neppure su quello "giovane, bello (?) e abbronzato". Potrebbe essere l'ennesima fola tendente a indebolire Berlusconi inducendo i più deboli ad abbandonarlo nel timore di perdere la poltrona.
La Lega, Jet, purtroppo non è un partito di destra, anche se in questo momento sostiene idee di destra.
Su Fini, basta leggere i comemnti dei lettori su Libero e Il Giornale per capire che è lui ad essere isolato e che la scelta migliore che potrebbe fare è andarsene nel pci/pds/ds/pd.
Neanch'io Massimo. Ma sai, a volte le più scomode e nascoste verità le può dire anche un nostro avversario.
In tutto d'accordo, Massimo. E anche io leggo i commenti sui giornali, compreso il Corriere, e sono in moltissimi a non apprezzare, a schifare letteralmente, il comportamento di Fini.
Lontana
Ho visto ora che anche lo Pseudosauro ha messo la notizia di quello che dice il Guzzanti. Peccato che non si possa commentare...
L'avevo letta anche io, ma non si puo' assolutamente dar retta a Guzzanti. Basta leggerlo e seguirlo un po' e vedere che le spara grosse, lui che non legge MAI i giornali.
É un fantasista...:-))
Vi ricordo che Guzzanti ELETTO CON I VOTI DI BERLUSCONI ora PRENDE UNO STIPENDIO DA PARLAMENTARE DICENDO TUTTO IL MALE POSSIBILE DI BERLUSCONI. E SI GUARDA BENE DAL DIMETTERSI.
La Lega non sarà pure formalmente di destra ma io guardo i contenuti e non le etichette.
Ed in questo momento chi fa una politicia di destra è proprio la Lega.
Aggiungo a quanto scrive Jet che si becca pure un sostanzioso emolumento anche come cronista de Il Giornale, dove però gli hanno vietato di scrivere. Ma lui i quattrini li becca lo stesso, per non so quale contenzioso. La cosa si commenta da sé.
Sulla Lega, la penso come Jet.
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