In questo inizio di autunno, umido e freddo, approfitto del blog per lanciare un messaggio a Roberto Calderoli, ministro per la Semplificazione e a Stefania Prestigiacomo, ministro per l'ambiente.
Il 26 agosto 1993 Scalfaro, allora, per nostra sfortuna, presidente della repubblica, emanò un DPR il nr.412 che, raccogliendo precedenti disposizioni in materia, disciplinava l'uso del riscaldamento domestico.
Al caldo del suo Quirinale, il signor Scalfaro, con l'approvazione dell'allora presidente del consiglio Carlo Azeglio Ciampi che, come noto, ancora per nostra sfortuna, sarebbe divenuto il suo successore, decise che gli Italiani dovevano risparmiare energia.
Scalfaro decise che gli Italiani sprecavano troppo.
Scalfaro decise che lo stato, superiore Moloch, dovesse intervenire per ridurre alla ragioni quei discoli dei cittadini italiani.
Così decise di dividere l'Italia in sei zone, con periodi, tempi ed orari di accensione prefissati per legge.
Con la tipica mentalità pauperista che ritroviamo nei "cattolici adulti" e nei comunisti, Scalfaro e Ciampi decisero che gli italiani di certe zone non potevano avere freddo in casa prima di una certa data che per Bologna è il 15 ottobre.
E non potevano avere freddo in casa tra le 23 e le 5 e, comunque, dalle 5 alle 23, non potevano avere freddo per più di 14 ore nelle quali, uniche, sarebbe consentito accendere il riscaldamento.
Le altre 4 ore, che si aggiungono alle 6 intercorrenti tra le 23 e le 5, per legge non si ha freddo.
Scalfaro e Ciampi volevano piegare al loro volere le stagioni.
Ma, come tutti vediamo, non è così e se lo scorso anno ottobre fu un mese gradevole almeno fino al 18, questo anno l'umidità e il freddo portano una temperatura nelle case inferiore a quei 18 gradi che, persino secondo Scalfaro e Ciampi, sono il minimo (ma li vorrei vedere starsene in casa a 18 gradi costanti ... anzi vorrei che venisse loro imposto per legge !).
Ma non si può accendere.
Invero chi ha il riscaldamento autonomo accende alla mattina e alla sera e buonanotte ai talebani dell'ambientalismo.
E fanno benissimo, perchè il riscaldamento si accende quando è freddo, non quando una legge dice che "si può" aver freddo solo da una certa data.
Così come, sempre chi ha un riscaldamento autonomo, lo regola nelle ore e con la temperatura che più gli aggrada.
E fa ancora bene, perchè la temperatura ambientale non è percepita in egual modo da tutti.
Gli altri ... beh, gli altri, il Popolo del riscaldamento centralizzato, si arrangia e si arrangia in genere con gli scalda ambienti elettrici, aumentando così il consumo di elettricità.
Alla faccia del risparmio energetico che sarebbe la fonte del Dpr scalfariano.
Ma fanno bene: perchè loro devono sopportare umidità e freddo ?
Allora qual'è l'appello a Calderoli e Prestigiacomo ?
Abolire quei limiti sciocchi e frutto di una mentalità oppressiva che vede nel cittadino una persona che deve essere comunque oppressa e vessata.
Ma, soprattutto, frutto di un equivoco stupido e falsato dalla propaganda ambientalista, perchè devono dirci quale risparmio ottengono tenendo spenti per legge i riscaldamenti centralizzati mentre i cittadini fanno andare a tutta manetta gli scalda ambienti elettrici.
E nel momento in cui vorrebbero obbligarci persino a controllare quello che mangiamo (perchè l'obesità è un costo per la salute pubblica, dicono) quale risparmio possono avere da un aumento delle influenze, delle bronchiti e dei semplici raffreddori che, come minimo, tengono a casa dal lavoro per un paio di giorni ?
E poi pensano che, trallallero trallalà, i cittadini siano contenti di spendere di più per riscaldarsi e che farebbero funzionare a tutta manetta il riscaldamento anche quando non fosse necessario ?
Forse nel Palazzo fanno così, nelle sane amministrazioni in famiglia non funziona così, ma si usa quel che è necessario.
Chi sostiene l'europa con le sue direttive sulle dimensioni dei cetrioli non può certo capire il senso di questo appello, ma chi, come Calderoli e Prestigiacomo, appartiene ad una coalizione un po' più sveglia dell'altra e, soprattutto, orientata a liberare il cittadino dall'oppressione statalista, dovrebbero comprendere lo spirito di questo "messaggio in bottiglia" lanciato nelle onde della Rete e provvedere di conseguenza.
Se mai lo leggeranno ...
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Il 26 agosto 1993 Scalfaro, allora, per nostra sfortuna, presidente della repubblica, emanò un DPR il nr.412 che, raccogliendo precedenti disposizioni in materia, disciplinava l'uso del riscaldamento domestico.
Al caldo del suo Quirinale, il signor Scalfaro, con l'approvazione dell'allora presidente del consiglio Carlo Azeglio Ciampi che, come noto, ancora per nostra sfortuna, sarebbe divenuto il suo successore, decise che gli Italiani dovevano risparmiare energia.
Scalfaro decise che gli Italiani sprecavano troppo.
Scalfaro decise che lo stato, superiore Moloch, dovesse intervenire per ridurre alla ragioni quei discoli dei cittadini italiani.
Così decise di dividere l'Italia in sei zone, con periodi, tempi ed orari di accensione prefissati per legge.
Con la tipica mentalità pauperista che ritroviamo nei "cattolici adulti" e nei comunisti, Scalfaro e Ciampi decisero che gli italiani di certe zone non potevano avere freddo in casa prima di una certa data che per Bologna è il 15 ottobre.
E non potevano avere freddo in casa tra le 23 e le 5 e, comunque, dalle 5 alle 23, non potevano avere freddo per più di 14 ore nelle quali, uniche, sarebbe consentito accendere il riscaldamento.
Le altre 4 ore, che si aggiungono alle 6 intercorrenti tra le 23 e le 5, per legge non si ha freddo.
Scalfaro e Ciampi volevano piegare al loro volere le stagioni.
Ma, come tutti vediamo, non è così e se lo scorso anno ottobre fu un mese gradevole almeno fino al 18, questo anno l'umidità e il freddo portano una temperatura nelle case inferiore a quei 18 gradi che, persino secondo Scalfaro e Ciampi, sono il minimo (ma li vorrei vedere starsene in casa a 18 gradi costanti ... anzi vorrei che venisse loro imposto per legge !).
Ma non si può accendere.
Invero chi ha il riscaldamento autonomo accende alla mattina e alla sera e buonanotte ai talebani dell'ambientalismo.
E fanno benissimo, perchè il riscaldamento si accende quando è freddo, non quando una legge dice che "si può" aver freddo solo da una certa data.
Così come, sempre chi ha un riscaldamento autonomo, lo regola nelle ore e con la temperatura che più gli aggrada.
E fa ancora bene, perchè la temperatura ambientale non è percepita in egual modo da tutti.
Gli altri ... beh, gli altri, il Popolo del riscaldamento centralizzato, si arrangia e si arrangia in genere con gli scalda ambienti elettrici, aumentando così il consumo di elettricità.
Alla faccia del risparmio energetico che sarebbe la fonte del Dpr scalfariano.
Ma fanno bene: perchè loro devono sopportare umidità e freddo ?
Allora qual'è l'appello a Calderoli e Prestigiacomo ?
Abolire quei limiti sciocchi e frutto di una mentalità oppressiva che vede nel cittadino una persona che deve essere comunque oppressa e vessata.
Ma, soprattutto, frutto di un equivoco stupido e falsato dalla propaganda ambientalista, perchè devono dirci quale risparmio ottengono tenendo spenti per legge i riscaldamenti centralizzati mentre i cittadini fanno andare a tutta manetta gli scalda ambienti elettrici.
E nel momento in cui vorrebbero obbligarci persino a controllare quello che mangiamo (perchè l'obesità è un costo per la salute pubblica, dicono) quale risparmio possono avere da un aumento delle influenze, delle bronchiti e dei semplici raffreddori che, come minimo, tengono a casa dal lavoro per un paio di giorni ?
E poi pensano che, trallallero trallalà, i cittadini siano contenti di spendere di più per riscaldarsi e che farebbero funzionare a tutta manetta il riscaldamento anche quando non fosse necessario ?
Forse nel Palazzo fanno così, nelle sane amministrazioni in famiglia non funziona così, ma si usa quel che è necessario.
Chi sostiene l'europa con le sue direttive sulle dimensioni dei cetrioli non può certo capire il senso di questo appello, ma chi, come Calderoli e Prestigiacomo, appartiene ad una coalizione un po' più sveglia dell'altra e, soprattutto, orientata a liberare il cittadino dall'oppressione statalista, dovrebbero comprendere lo spirito di questo "messaggio in bottiglia" lanciato nelle onde della Rete e provvedere di conseguenza.
Se mai lo leggeranno ...
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