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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

16 ottobre 2010

La nostra Libertà è gravemente minacciata

Un pugno di magistrati ideologizzati, in forza del solo fatto che hanno vinto un concorso pubblico si sentono autorizzati a cercare di ribaltare la volontà del Popolo Sovrano.
Un tribuno televisivo, pagato con i soldi di tutti, pretende di continuare a fare propaganda di parte dalle frequenze della televisione ancora, purtroppo, di stato e, non pago, si permette di realizzare il sogno di Fantozzi che è poi quel che qualsiasi lavoratore dipendente non potrebbe mai realizzare pena il licenziamento: mandare a quel paese in diretta "mondovisione" il proprio direttore generale.
Il capo di una minoranza religiosa impartisce l'ordine di approvare una legge liberticida e, come obbedienti soldatini, in modo bipartisan parlamentari e politici fanno "sì" con la testolina, rinunciando a quanto c'è di più sacro in una democrazia: la libertà di manifestare il proprio pensiero.
Come sono lontani i tempi in cui i "liberali" affermavano: non condivido quello che dici ma mi batterò fino alla morte per consentirti di dirlo !
La democrazia, la nostra Libertà non è in pericolo per la presenza di Berlusconi che, anzi, essendo ormai chiara l'ostilità nei suoi confronti di quella "sovrstruttura" di cui ha parlato l'intercettato segretario della Marcegaglia, ne è l'ultimo bastione, travolto il quale l'anarchia, la deriva morale e la sudditanza economica e politica dilagheranno in Italia.
Ma come si può pensare di vietare l'espressione di una idea, anche se è in contrasto con la vulgata generale ?
Non viene in mente che proprio l'ansia di reprimerla la rende credibile e ci porta sempre più a dubitare di quel che ci viene raccontato dalla storiografia "ufficiale e accettata" ?
E dove sono quelli che blateravano senza costrutto sul presunto bavaglio che sarebbe stato imposto perchè si voleva (giustamente) proibire le intercettazioni e la pubblicazione di racconti pruriginosi che riguardano solo la sfera privata delle persone ?
Non è ben più grave impedire la manifestazione di una idea e la ricerca della verità storica fondata sul libero confronto delle tesi ?
Ma, forse, chi fornisce la spartitura a chi si oppone al divieto delle intercettazioni ha in mente ben altro.
Le intercettazioni come metodo per scoprire, una volta che sarà legge il divieto delle idee, chi, anche in privato, manifesta pensieri difformi da quello comune e divenuto obbligatorio.
In sostanza la trasformazione della nostra libertà in un grande fratello orwelliano, dove i libri saranno modificati e bruciati, le fotografie ritoccate e la storia riscritta in funzione di quel che è utile al momento.
In cambio ci lasceranno l'acqua calda e la partita di calcio, ogni giorno, in diretta televisiva ...


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