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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

21 giugno 2011

L'impegno virtuale e quello sostanziale

Molto spesso si criticano i rappresentanti che abbiamo eletto in parlamento o negli enti locali, accusandoli di lavorare poco, di prendere troppi soldi, di non fare quello per cui sono stati eletti.
E se, per qualcuno (soprattutto per chi non ha altra professione che la politica e per chi è cresciuto a congressi e corridoi dei partiti) è anche vero che lavora poco, prende troppi soldi e si occupa solo di quel che lo interessa, credo che vada rispettata la dignità dei più, di quelli che hanno avuto il coraggio di “metterci la faccia”.
Sì, perchè se è vero che l’elezione a parlamentare o anche solo a consigliere comunale, porta come minimo dei benefici di immagine e di conoscenze sociali, è altrettanto vero che spesso rifuggiamo schifati l’impegno diretto in politica.
E per quanto possa essere autoassolutorio scrivere un post, magari credendosi opinion leader perchè si registrano tre o quattrocento accessi al giorno anche quando non si scrive nulla, in realtà l’incisività della Rete è molto scarsa (salvo per poche eccezioni, divenute tali solo per il traino di precedenti exploit professionali).
Meglio: la Rete è utile a distruggere, non a costruire.
E’ sufficiente leggere i commenti ai forum dei quotidiani, dove (a parte il profondo odio reciproco che non favorisce certo dialogo, tolleranza e comprensione) emergono solo dei “no” e anche in occasione degli ultimi referendum la Rete è servita solo a spargere terrore, inibendo un autentico ragionamento logico e, quindi, a produrre un no a progetti essenziali (nucleare, gestione privata dei servizi idrici, affermazione della superiorità degli eletti dal Popolo rispetto ai magistrati) per il progresso della Nazione.
La colpa, però, non è di chi sfrutta la Rete per le potenzialità che ha, bensì di chi, a cominciare dal sottoscritto, non si impegna concretamente, preferendo la comodità di un impegno virtuale.
Non possiamo quindi gettare la croce addosso a chi, invece, si candida e viene eletto, pur con tutti i difetti e i limiti che può avere.
E’ necessario tornare a fare politica nei partiti, nelle sezioni e nei circoli, presentarsi di persona alle assemblee che vengono indette, iscriversi e candidarsi.
Facile a dirsi, molto meno a farsi.
Intanto è difficile la scelta.
Lega ?
Pdl ?
Forza Nuova ?
Ognuna di quelle formazioni ha, almeno per me, la sua attrattiva a seconda degli argomenti che si trattano.
La Lega ha mutuato molti dei Principi e dei Valori della Destra missina: contro gli immigrati, ordine e sicurezza, tradizione e buon costume morale ...
Ma certe sbandate che l’hanno portata a prendere in considerazione, almeno in alcuni suoi settori, persino una alleanza con il pci/pds/ds/pd mi sono totalmente estranee.
Il Pdl, dal canto suo, ha il Leader giusto per il Centro Destra italiano, Silvio Berlusconi, ma la sua età obbliga ad una riflessione su un futuro dove mi sembra vi siano troppi aspiranti direttori di orchestra, privi del tocco magico necessario, che è il carisma, l’autorevolezza e che non si ottiene con le primarie.
Il Pdl, inoltre, deve risolvere le contraddizioni tra gli statalisti (Alemanno, Polverini e soci) e i liberisti alla Antonio Martino, ma anche tra chi cerca di arruffianarsi i movimenti fondamentalisti del “politicamente corretto” tradendo la sua appartenenza al Centro Destra e chi invece mantiene una linea di rigore morale e nei costumi proprio del dna del Centro Destra.
E Forza Nuova ?
Tanto ne condivido alcuni aspetti trainanti (ad esempio proprio su rigore morale e nei costumi) quanto sono distante dal suo statalismo economico e da una politica estera che ritengo contraria ai nostri interessi di nazione pienamente integrata nell’Occidente libero e liberista.
E’, quindi, una scelta difficile, ma che si impone se si vuole avere il pieno diritto di critica nei confronti di chi tale scelta ha già compiuto “mettendoci la faccia”.
L’alternativa è quella di continuare con un impegno virtuale (e alquanto comodo) di testimonianza, senza alcun effetto concreto ...

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