Sappiamo tutti come ha reagito l’elettorato di sinistra alla Premiership di Berlusconi: urla belluine ma solo per cambiare l’aria che ristagna tra le sue orecchie.
E i giornali sono pieni dei loro ululati.
Ma pochi ci dicono come reagisce l’elettorato di Centro Destra che è culturalmente, intellettualmente, moralmente e politicamente più maturo.
Il quotidiano Libero aveva promosso un sondaggio che ha dato il 96% di favorevoli acchè Berlusconi resista e continui la sua (nostra) battaglia di civiltà.
E’ un sentimento diffuso in uno “zoccolo duro” di elettori del Centro Destra che rappresenta, comunque un 20% abbondante in caso di elezioni.
Ma il sondaggio, semplice e diretto, forse può fornire una indicazione sulle scelte finali in caso di elezioni, non le varie sfumature che si colgono parlando con amici e colleghi o leggendo gli scritti in forum e blog.
Dalla mia esperienza, pur nella consapevolezza che lo spettro è, come sempre, molto più ampio e sfumato, vedo emergere quattro tipologie di base.
Il primo è l’elettore di Centro Destra che, pro bono pacis, non si dichiara tale.
Quando è in compagnia di sinistrati ride alle loro battute contro Berlusconi, non si schiera nelle discussioni, interviene con parole di apparente buon senso ma che nascondono il desiderio di compiacere tutti e parlare d’altro.
E’ però più affidabile in caso di elezioni della seconda e terza categoria di cui parlerò, perché sa che nella cabina elettorale Santoro non lo vede e nemmeno l’ululante lettore di Repubblica che lavora nel suo stesso ufficio.
Vi sono poi quegli elettori di Centro Destra che sostengono posizioni fortemente caratterizzate da scelte contrastanti con la vulgata sinistra.
In genere sono antieuropeisti ma anche anticapitalisti e non perdonano alcuna defaillance soprattutto ai rappresentanti delle propria parte politica che, a loro vedere, devono essere come la moglie di Cesare, al di sopra di ogni sospetto o chiacchiera.
Proprio per la rigidità dei principi che sostengono, rischiano di prendere una sbandata e rinunciare a votare, nonostante la grande offerta che il Centro Destra presenta per i suoi elettori, fornendo alla sinistra uno spazio ancora maggiore per fare tutto quello che loro combattono.
Il più delle volte, però, affermano principi più che condivisibili, ma non riescono a coniugarli in modo concreto con la realtà politica e della politica.
Ne conobbi uno tanti anni fa, prima del crollo della prima repubblica, convinto che, per l’appunto, ci sarebbe stato un bel ribaltone.
Ed era contento nella sua convinzione.
Aveva ragione, mi dispiace solo che non abbia potuto constatare quanto avesse ragione.
Una terza categoria è data da quelli che, di provata fede anticomunista, sono peraltro turbati dalla propaganda della sinistra.
Non hanno alcuno sbandamento circa un ipotetico voto a sinistra: mai e poi mai voterebbero per i comunisti o per i traditori.
Hanno però delle ritrosie a votare Berlusconi, dal quale vorrebbero un comportamento più … moderato.
Sanno che la sinistra è un disastro.
Sanno che comunisti e traditori non perderebbero tempo a rapinare i nostri risparmi, senza chiudere i rubinetti della spesa pubblica.
Ma sono influenzati dai pettegolezzi sui presunti comportamenti non consoni del Premier.
Questa categoria di elettori è quella a maggior rischio astensione.
E’ la categoria che fa la differenza tra vincere le elezioni o consegnare l’Italia alla sinistra e ai traditori.
Infine c’è la categoria, alla quale mi sento di appartenere, per cui “il peggiore dei nostri è comunque migliore, del migliore dei loro”.
Il contenuto è più importante del comportamento privato e ci si rende conto che la politica è l’arte del possibile, con tutti i suoi compromessi.
Si gradirebbe qualcuno che avesse le stesse idee e la stessa concezione della vita, ma ci si rende conto che, pur con tutte le sue pecche e i suoi peccati, Berlusconi resta il migliore nel panorama politico, chiunque altro sarebbe peggio e, allora, ci si accontenta di una parte del tutto.
Perchè, magari dopo quaranta anni che si segue la politica italiana, Berlusconi resta il Presidente del Consiglio chepiù ha corrisposto alle nostre idee.
L’importante è perseguire una linea che, anche se non retta, guardi comunque ad un traguardo che rappresenti la valorizzazione dell’Individuo sulla massa.
Questa ultima categoria è quella che, comunque, anche turandosi il naso, vota per un partito di Centro Destra, indipendentemente dalla possibilità di vittoria, dalle coalizioni, dalle situazioni contingenti, dalle persone che vengono candidate.
Se, come accadde nel 2006, tutto il Centro Destra fosse unito sotto un’unica bandiera, voterebbe comunque, nonostante la presenza dei Fini e dei Casini.
Se, però, il Centro Destra non fosse unito e, magari, restasse fuori Forza Nuova o La Destra, ecco allora che, pur volendo votare Berlusconi Premier, guardano i compagni di viaggio che il Cavaliere dovesse scegliersi.
Ma se Berlusconi non dovesse più essere candidato Premier, allora il voto potrebbe diventare imprevedibile, sempre però nell’area del Centro Destra, e dar luogo anche a risultati sorprendenti.
Berlusconi è il Leader del Centro Destra e non ci sono alternative.
Se si dovrà quindi andare alle elezioni anticipate dovrà essere lui, non altri, il candidato Premier e dovrà esserlo a capo di una Coalizione che comprenda anche i partiti della Destra Radicale.
Diversamente un elettorato che è maggioranza rischierebbe di sfaldarsi e consegnare l’Italia alla sinistra (supportata dai traditori)
della deriva morale (eutanasia, matrimonio omosessuale, liberalizzazione della droga, manipolazione genetica, cittadinanza e voto agli immigrati, ampliamento delle possibilità di abortire e riduzione dei tempi per il divorzio …) ,
della rapina fiscale (patrimoniale, prelievo forzoso, aumento delle aliquote irpef, ripristino ici …) e
del debito pubblico (esercito di dipendenti pubblici, fondi per l’editoria, per lo spettacolo, rottamazioni, agevolazioni, fondi per il meridione …).
Non conosco elettori del Centro Destra disponibili ad accettare un governo di “larghe intese”, tecnico o comunque in collusione con i comunisti e se il Pdl, in tutto o in parte, dovesse fare acquiescenza ad un governo di quel genere, rischierebbe di disperdere tutto il suo patrimonio elettorale.
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7 commenti:
Le cose non sono così semplici, perché il PdL è in fase di smottamento e di diaspora. Il governo della Rapina potrebbe venir supportato dai "traditori" e transfughi. Berlusconi non è più in grado di controllare l'emorragia e ora è pure a letto malato con la febbre a 40. Ovvio che ci si può ammalare anche di dispiacere. Per pretendere la chiarezza di andare alle elezioni (e sarebbe la scelta più ovvia) occorre poter contare sui suoi fidati. Che non ci sono.
PS: Non è un caso che i poteri forti della Ue e d'Oltreatlantico in queste ore abbiano con un colpo di mano, defenestrato il Premier per interloquire direttamente con Napolitano, il quale si arroga dell'arbitrio sua "repubblichetta presidenziale" made in Napoli.Stasera è venuto giù perfino quella stramaledetta tarma di Van Rompuy a dargli fretta e a dire che le elezioni ce le sognamo. Mala tempora.
Numero 1-Mera considerazione anagrafica, Berlusconi ha 75 anni. Non è eterno e credere che possa esserlo è una delle chimere che ha causato questo. Credere e dire "o lui o morte" è mera illusione.
Numero 2-Della sua vita privata mi interessa poco o nulla. Mica è lui il primo capo di stato dai costumi lascivi e non sarà nemmeno l'ultimo. Dai suoi comportamenti però nascono due problemi
A-Non puoi ergerti a difensore dei valori cattolici la mattina e fare il puttaniere la notte.
B-Se proprio vuoi farlo, se proprio non resisti, almeno cerca di farlo senza farti beccare. Kennedy e Mitterand eran sottanieri come lui e più di lui, ma erano moolto più scaltri. Evitavano di farsi beccare.
C-Siccome SAI che non te ne lasceranno passare una, SAI che la Boccassini e la procura di Milano non aspettano altro allora prendi le adeguate contromisure. CONTIENITI e cerca di essere PRUDENTE.
Numero 3-In questi 18 anni, dico che cavolo ha fatto di tutte le riforme promesse e necessarie? Che c@@@o ha fatto in 18 anni al governo? Tralasciamo il 1994 in cui ha governato 7 mesi, le altre due volte è sempre partito da maggioranze larghissime. Se per tre volte, dico tre volte, è andato al governo e per tre volte non ha ottenuto una mazza nonostante maggioranze mai viste forse, dico forse, non è un uomo adatto. Ora, va bene tutto, ma non riconoscere il clamoroso fallimento di Berlusconi significa passare dall'idea al delirio ideologico. Anzi, in 18 anni manco è riuscito a fare un partito decente, come abbiamo visto. Manco è in grado di trovare un successore degno di questo nome.
Insomma Massimo, dopo 18 anni credo sia un segno di maturità riconoscere l'errore commesso nell'affidarsi a tale losco figuro che in altri tempi si sarebbe trovato dall'altra parte della barricata essendo un ex socialista convertito sulla via di Damasco.
Dimenticavo Massimo, tu parli di comunisti, ma dove sono i comunisti? Dove li vedi? Ma quando mai lo sono stati? Gli unici veri comunisti sono i 4 gatti di Diliberto e Ferrero. Questi non erano comunisti, erano e sono opportunisti squallidi. Ne più ne meno che traditori della patria che si vendono al miglior offerente. Lascia perdere la lotta al comunismo, che è morto e sepolto da vent'anni. Questi non sono comunisti, probabilmente non lo sono mai stati, sono solo servi dello straniero e gente pronta a saltare sul carro del vincitore.
Nessie. Solo un Berlusconi con la febbre alta può dare il via libera a Monti e ad un governo con i comunisti e i traditori.
Giovanni. Berlusconi è l'uomo più spiato della terra. Chiunque di noi se subisse quello che subisce lui verrebbe sputtanato ingigantendo le sue piccole innocenti passioni.
La difesa dei Valori morali (non mi piace rinchiuderli nel recinto cattolico, perchè sono universali, esistevano ancora prima del cristianesimo) non è smentita da un comportamento privato proprio perchè privato (e poi a parte il piacere di andare con le donne - pienamente legittimo ! - cosa ha mai fatto ?).
In diciotto anni Berlusconi ha ottenuto risultati politici ed economici. Dall'unione del Centro Destra prima separato (forse non ti ricordi che ancora nel 1993 Buttiglione e Segni rifiutarono sdegnosamente ogni alleanza con l'Msi) alla presenza dell'Italia al "primo tavolo" della politica inernazionale, al cambiamento nella filosofia di imporre sempre e comunque tasse e una tantum con ogni scusa. Il comunismo è morto, purtroppo i comunisti sono ancora vivi, sia pur divisi, a volte con nomi diversi, ex post, neo e vetero, tutti però a chiedere, con la bava alla bocca, la patrimoniale (condizione per Vendola e richiesta prioritaria di Bersani).
"Il comunismo è morto, purtroppo i comunisti sono ancora vivi, sia pur divisi, a volte con nomi diversi, ex post, neo e vetero, tutti però a chiedere, con la bava alla bocca, la patrimoniale (condizione per Vendola e richiesta prioritaria di Bersani)".
Giò, su questo ha ragione Massimo. E da vendere. Infatti basta che vai a leggere sul Culturista cosa ha fatto in questi giorni la Piddina Marta Vincenzi a Genova:
1) rinviare il consiglio comunale
2) impedire che le vittime potessero avere un funerale cittadino comune
3) far occupare tutti i posti dell'aula consigliare anche a quelli dell'area antagonista (rifondaroli e affini) per impedire che l'opposizione potesse avere diritto di parola-
4) all'opposizione che si è radunata fuori dal palazzo Tursi gridando slogan contro di Lei e invocando "dimissioni, dimissioni!" ha inviato la polizia
5) ha minacciato querele sui gruppi di Facebook che parlavano male di lei durante la fase critica dell'alluvione.
CHE COS'E' questo se non comunismo totalitario e stalinista?
@ Giovanni. Per saperne di più su quanto scritto, leggi qui:
http://www.ilculturista.it/cultura/?p=9508
così ti fai un'idea più precisa.
Il fatto che i "comunisti" si siano convertiti in economia al neoliberismo e al mercatismo non intacca minimamente la loro struttura mentale, che è sempre quella sovietica e illiberale.
Anzi, per paradosso sono all'avanguardia nel capitalcomunismo planetario.
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