La sinistra ha “venduto” (nel senso di "accreditato") il governo “tecnico” ai suoi elettori come la panacea di tutti i mali (provocati da Berlusconi, si intende) e come fulgido esempio di virtù.
Prima ancora che Monti e i suoi muovessero una matita.
Presumo che ai più gonzi sia stato venduto il fumo della “patrimoniale” contro “i ricchi” per suscitare invidia (e qualcosa in più) sempre utile quando si vuole sfruttare a proprio vantaggio la dabbenaggine delle masse ignoranti.
Ma questa volta le bugie hanno le gambe corte.
Ci sarà la patrimoniale (perchè tale è anche l'ici), ma solo se accompagnata da una solenne stangata sulle pensioni e sulla prima casa.
Alcuni babbei pensano che tassare la prima casa sia giustizia sociale.
Peccato che la prima casa sia un bene dell’85% delle famiglie italiane e se l’85% delle famiglie italiane fosse da considerarsi “ricco”, non avremmo bisogno di manovre o manovrine per aggiustare i conti, perché vivremmo in una età dell’oro.
La prima casa è, invece, un bene che le famiglie hanno conquistato con lavoro e sacrifici.
Una proprietà, forse l’unica, che viene trasmessa ai figli e che forma il punto di raccolta di tradizioni e di ricordi di famiglia, tramandando la memoria dei propri genitori e nonni.
Colpire la prima casa vuol dire colpire al cuore la famiglia italiana che non è una famiglia "nomade" come quella anglosassone, ma che affonda le sue radici e la sua identità nel territorio dove abbiamo la casa, dove ci sono i nostri ricordi di infanzia e degli affetti più cari.
E la prima casa, per molti l’unica casa, è vanto e orgoglio del Popolo, più che dei “ricchi”.
Tassare la prima casa è una patrimoniale infame che punisce il Popolo.
Esattamente come la bastonatura imminente sulle pensioni.
Io sono favorevole alla abolizione del retributivo, alla parificazione dell’età pensionistica delle donne ed alla abolizione della anzianità.
Essere favorevole non significa esserne contento, non significa dimenticare che se siamo giunti a questo punto è perchè la gradualità che potevamo avere se Berlusconi nel 1994 non fosse stato ostacolato oggi non causerebbe traumi e soprattutto non significa ignorare che i più tartassati sono anche quelli meno abbienti e con lavori più faticosi e usuranti.
Non so come il pci/pds/ds/pd potrà giustificare le bastonature che prenderanno i suoi adepti e, francamente, non mi interessano le balle che Bersani e compagni tireranno fuori.
A me interessa che, per compensare a livello propagandistico effetto di tali bastonature, non inducano Monti a provvedimenti di facciata ma esiziali per la tenuta sociale e morale della Nazione.
Ad esempio la cittadinanza e il voto agli immigrati.
Ad esempio la legalizzazione delle unioni omosessuali, dell’eutanasia (anche sulla scia del più che discutibile comportamento tenuto dal fondatore del Manifesto Lucio Magri) , della liberalizzazione delle droghe leggere, della manipolazione genetica e di altre amenità del genere utili solo a stornare l’attenzione dai veri problemi.
E mi interessa che i comunisti non cerchino di coprire il loro buco con una pezza ancora peggiore, fatta di ulteriori spese clientelari (ad esempio per i giornali, per lo spettacolo, per i dipendenti pubblici …) che significherebbero solo un aumento delle tasse senza alcun risultato utile sulla riduzione del debito pubblico.
Avete voluto Monti ?
Adesso godetevelo per intero e senza protestare.
Perchè chi ha ululato di gioia per le dimissioni di Berlusconi, oggi non ha più titolo per contestare i provvedimenti di Monti.
Anche i comunisti, dopo qualche mese di Monti, rimpiangeranno Berlusconi.
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8 commenti:
dal testo "E mi interessa che i comunisti non cerchino di coprire il loro buco con una pezza ancora peggiore"
....
il loro "buco" è sempre a vista, è al posto della faccia...:-))
detto ciò, leggi questo, per esempio:
http://www.liberoquotidiano.it/news/881061/Scatta-il-nuovo-redditometro-Pure-la-paghetta-sar%C3%A0-tassata-.html
"Una proprietà, forse l’unica, che viene trasmessa ai figli e che forma il punto di raccolta di tradizioni e di ricordi di famiglia, tramandando la memoria dei propri genitori e nonni.
Colpire la prima casa vuol dire colpire al cuore la famiglia italiana che non è una famiglia "nomade" come quella anglosassone".
Esatto Massimo. Ed è questo lo scopo precipuo delle élites globaliste: sfilacciare il tessuto connettivo della nostra amata Patria, mandando a ramengo la famiglia, l'unica vera rete di protezione di una società in disgregazione. I sinistri non sono che degli squallidi tirapiedi di questo mostruoso disegno transnazionale.
Giusto ierisera a Ballarò, c'era un economista del Menga di scuola angloamericana, che sosteneva la futilità della rendita patrimoniale da tramandarsi di padre in figlio "tutta italiana", sostenendo invece la bontà della società americana che una volta morti, molti fanno donazioni allo stato federale o alle università. Roba sovietica, insomma, sebbene made in Usa. Con ciò abbiamo scoperto che i comunisti non muoiono mai, neanche quando cadono i muri. Al limite, fanno le valige e vanno in America :-)
"Tassare la prima casa è una patrimoniale infame che punisce il Popolo.
Esattamente come la bastonatura imminente sulle pensioni."
D'accordo su tutta la linea del post. Finalmente ti trovo più ragionevole, e francamente non vedo come la destra italiana invece paia essere contenta dei provvedimenti contro i pensionandi (pensionandi di questo momento, intendo, come sai).
Ciao :)
Josh. Fra poco tasseranno anche la "paghetta" dei ragazzi, con i genitori come sostituti di imposta ...
Nessie. I disvalori morali che vengono inculcati nel nome di una malintesa libertà, portano ad una società arida e quindi moribonda.
Gaetano. Non è detto che quello che si DEVE fare ci debba fare contenti. Le pensioni DEVONO essere riviste con finalità di risparmio. Non è però una bella cosa.
"Tassare la prima casa è una patrimoniale infame che punisce il Popolo.
Esattamente come la bastonatura imminente sulle pensioni."
Te l'ho riportato di nuovo: "una cosa infame" e diverso da: "non è una bella cosa".
Sono due concetti diversi e toccare i pensionandi attuali, subito, è una cosa infame, come avevi scritto prima.
Ed io te lo confermo. E' una punizione per il Popolo. Doppia perchè la casa l'abbiamo tutti (o quasi). Ciò non toglie che si DEBBA intervenire sull'età pensionabile, sull'anzianità e sul sistema.
"... Io sono favorevole alla abolizione del retributivo, alla parificazione dell’età pensionistica delle donne ed alla abolizione della anzianità.
Essere favorevole non significa esserne contento, non significa dimenticare che se siamo giunti a questo punto è perchè la gradualità che potevamo avere se Berlusconi nel 1994 non fosse stato ostacolato oggi non causerebbe traumi e soprattutto non significa ignorare che i più tartassati sono anche quelli meno abbienti e con lavori più faticosi e usuranti ... ".
"Ciò non toglie che si DEBBA intervenire sull'età pensionabile, sull'anzianità e sul sistema."
Sempre stato d'accordo, ma fare ciò partendo da subito, coinvolgendo "quelli che ormai sono lì... e sono già stati prepensionati all'italiana perchè lavoravano in posti non sufficientemente protetti dai sindacati" e un modo per fare cassa inaccettabile e infame.
Non mi fare passare per quello che non sa che abbiamo vissuto al di sopra di quello che potevamo.
Lo predico da anni.
Gaetano, purtroppo non è "da subito". Sin dal 1994 si era cominciato a parlare di riformare l'accesso alla pensione e sarebbe stato graduale. La colpa fu di chi seguì la battaglia retrograda di partiti e sindacati di sinistra. Bisognerebbe riuscire a scovare, casa per casa, tutti coloro che hanno sostenuto partiti e sindacati di sinistra e far pagare esclusivamente a loro quello che, purtroppo, paghiamo anche noi.
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