Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

Web blacknights1.blogspot.com
penadimorte.blogspot.com svulazen.blogspot.com
Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

05 marzo 2012

Abbiamo ancora bisogno di eroi

L’imponente folla che ha reso omaggio alla salma e partecipato al funerale di Lucio Dalla, mi ha portato alla riflessione di cui al titolo.
Pur non essendo esperto di musica e ricordando Dalla essenzialmente per “L’anno che verrà”, continuamente richiesto dai miei commilitoni alle radio locali nell’anno in cui ho svolto il servizio militare, mi ha colpito la partecipazione spontanea di tante persone, addirittura venute da fuori Bologna.
Probabile che un cantante con una carriera di quasi quaranta anni (me lo ricordo agli esordi negli anni sessanta nella trasmissione di Pippo Baudo “Settevoci” con una canzone “persa, forse non sua, mai più sentita come “Quando ero soldato”) abbia rappresentato anche la colonna sonora di qualche momento della vita di molti.
Possibile che una persona come Lucio Dalla che svolgeva, evidentemente bene, il suo lavoro, senza eccessi e senza esternare sermoni e proclami, neppure sulle sue pulsioni sessuali, abbia rappresentato quella eccezione che crea affetto.
Ma anche questo non giustificherebbe una simile partecipazione.
Perché, dunque, tante persone hanno sentito il bisogno di venire a Bologna, fare la coda in piazza Maggiore e partecipare al funerale di un cantante ?
La mia risposta è che, nonostante la tendenza alla massificazione, all’egualitarsimo fine a se stesso, abbiamo ancora bisogno di eroi.
Ne abbiamo una voglia tale che non solo ammiriamo chi realmente può essere tale, ma anche eleviamo al ruolo chi, in realtà, non ha fatto altro che rappresentare un'emozione.
A memoria, infatti, una partecipazione, peraltro ben più imponente, come naturale e giusto, la ricordo per i funerali del Papa Giovanni Paolo II che con i suoi quasi trenta anni di pontificato giustificava appieno tale folla.
Che oggi migliaia di persone si ritrovino in piazza Maggiore a Bologna per rendere l’ultimo saluto ad un cantante, mostra il desiderio di trovare una cifra identitaria in un mondo in cui i Valori sono stati calpesti e derisi per sostenere, invece, un egoismo che non è individualismo, ma gretto materialismo.
Non importa, quindi, attorno a chi ci si possa ritrovare, importa il sentimento che muove queste migliaia di persona.
Un sentimento comunque positivo, un sentimento che anela a quei Valori, che molti di quelli che pure erano in piazza Maggiore definirebbero “reazionari”, probabilmente senza saperlo.
La partecipazione ai funerali di Lucio Dalla diventa quindi una possibile cartina di tornasole che ci dice quanto le persone siano stanche del relativismo materialista conculcato in anni di sinistrismo e di deriva morale e quanto, invece, anche inconsapevolmente, aspirino ad un ritorno ai Valori antichi e buoni e universali.
Per uno inguaribilmente ottimista come me, anche la partecipazione ai funerali di un cantante, rappresenta una speranza per il futuro di questa nostra Patria.

Entra ne

4 commenti:

Nessie ha detto...

Dalla (nato il 4 marzo '43) e Battisti (nato il 5 marzo '43, di cui oggi ricorre il compleanno) sono casi più unici che rari nella storia della musica italiana perché sanno ricompattare tutti nel segno della loro originalissima cifra musicale.
Chi vota a destra, chi vota a sinistra, chi è credente e chi non lo è, chi è giovane, chi lo è statom chi non lo è più, ecc.
Nel caso di Dalla, chi è omosessuale e chi è etero, dato che lui in molte canzoni ha cantato l'amore etero, legato alla procreazione ("Futura", "Cara", "Stella di Mare", "Occhi di ragazza" (scritta x Morandi).

Inutile e odiose le polemiche dell'arcigay di Grillini, di Aldo Busi (di cui ha parlato Stars and Bars in "Secondo natura") dell'Annunziata e dei soliti sinistronzi che lo tacciono di ipocrita per non aver mai voluto fare OUTING.

Saranno affaracci suoi e in ogni caso, ciascuno ha il diritto alla sua riservatezza, cosa che a sinistra, abituati come sono a rendere "politico" il "privato" non si vuole capire.

Ora se la pigliano pure con la Chiesa perché permette a lui, un funerale in pompa magna che non permetterebbe a un gay dichiarato. Ma Dalla,uomo di fede, non si è mai eretto come modello di comportamento sociale, non ha mai detto "fate come me", non è mai andato al "gay pride" ed è questa la differenza di non poco conto.

Starsandbars/Vandeaitaliana ha detto...

I Nostri Eroi oggi si chiamano Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il Giornale pubblica il link per inviare la mail all' Ambasciata Indiana...

Nessie ha detto...

Lo faremo.

IL CRONISTA ha detto...

Per quanto riguarda Dalla, come sai, sono venuto anch'io a Bologna. Semplicemente perchè, come spiego nel mio blog, pur non essendo stato uno dei miei cantautori preferiti, con la sua musica ha rappresentato 40/50 anni della mia vita, e con lui se n'è andata una parte della mia gioventù e anche una parte della mia anzianità. Come ignorarlo nel giorno del suo ultimo saluto? Poi, sai, quando l'età avanza si diventa anche più sensibili a certe cose.
Per quanto riguarda i marò, prima di farli assurgere al ruolo di eroi senza se e senza ma, preferisco, fino a quando non si saprà esattamente come sono andate le cose, anteporre dei se e dei ma... ;)
Gli eroi a buon mercato non mi sono mai piaciuti.