La Severino, ministro della giustizia, ha posto (e purtroppo ottenuto) la fiducia sul suo decreto cosiddetto "anticorruzione".
Personalmente avrei votato contro quel decreto (fiducia inclusa) per due motivi di fondo.
1) Non contiene alcuna norma che tenga i magistrati fuori dalle interferenze nella politica, impedendo loro, con indagini, avvisi di garanzia et similia, di alterare il risultato elettorale e, quindi, ribaltare la volontà popolare come abbiamo visto in Lazio e Lombardia. Pensare infatti di escludere dalle liste i candidati che fossero indagati o condannati solo in primo grado, significherebbe consegnare nelle mani dei magistrati un'arma tremenda per far scegliere loro chi deve amministrarci in una sorta di tutoraggio nei nostri confronti, mentre siamo noi Popolo, noi Elettori gli unici titolati a scegliere chi ci amministra. E se vogliamo eleggere uno pieno di avvisi di garanzia e condanne non passate in giudicato, abbiamo il diritto di farlo.
2) Non contiene nessuna norma per vietare le intercettazioni che sono una vergogna nazionale e un costo che, di questi tempi, potrebbe agevolmente essere risparmiato.
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